La ricchezza della Puglia? La straordinaria biodiversità

Incontri, degustazioni e racconti per riscoprire la varietà della produzione agricola ma anche il profondo legame tra la gente e la terra alla mostra mercato di Locorotondo

Tra le vie del borgo e i campi che lo circondano, l’autunno porta con sé non solo nuovi colori ma anche un’imperdibile occasione per riscoprire le radici e far festa. Da oggi e sino a domenica, torna a Locorotondo la Fiera della Biodiversità, un appuntamento che non è solo una rassegna, ma anche una vera e propria esperienza culturale e scientifica, dedicata alla ricchezza delle varietà agrarie pugliesi. Un invito a riflettere e a capire come produrre e consumare in modo più consapevole e naturale.

Locorotondo, perla della Valle d’Itria (Italia.it)

L’iniziativa nasce dalla volontà di divulgare e condividere i risultati delle ricerche più recenti sull’agrobiodiversità pugliese. Un’espressione che può suonare un po’ troppo tecnica, ma dietro cui si celano storie semplici e genuine di semi antichi e di varietà dimenticate, di frutti unici e sapori speciali, come pure di agricoltori, scienziati e studenti che lavorano insieme per difendere e valorizzare un patrimonio che appartiene a tutti noi.

Locorotondo, con la Masseria Ferragnano, è la suggestiva cornice di questa grande kermesse popolare. La cittadina, affacciata sulla Valle d’Itria, è di fatto un laboratorio di biodiversità: i trulli, i muretti a secco e le masserie raccontano una lunga tradizione di agricoltura familiare, fatta di sapienza contadina e rispetto per i ritmi della natura. Le colline che circondano il paese ospitano una varietà straordinaria di piante e animali, dai fichi ai mandorli, dalle viti ai grani antichi. Qui la terra è memoria, e ogni zolla conserva la traccia del lavoro umano. Sede della più importante collezione di varietà agrarie del Mezzogiorno, la Masseria Ferragnano conserva e studia semi, piante e specie vegetali che narrano secoli di coltivazioni, saperi e adattamenti.

La fiera non è una semplice esposizione di prodotti, ma una straordinaria opportunità per interrogarsi sul futuro dell’agricoltura, sui rischi della standardizzazione e sulle necessità di costruire un modello sostenibile che metta al centro la diversità.

Come testimonia il lungo e ricco cartello dei promotori pubblici e privati: dal Centro di Ricerca “Basile-Caramia” alla Fondazione ITS Academy AgriPuglia, passando per Sinagri, l’IISS Basile Caramia-Gigante, l’Informatore Agrario, la Fondazione Chaire, i GAL Terra dei Trulli – Barsento e Valle d’Itria. Oltre naturalmente, al Comune di Locorotondo, che ospita l’iniziativa e ne rappresenta il cuore pulsante.

Il calendario della rassegna è fitto di incontri, degustazioni, mostre e attività pratiche. La giornata odierna è dedicata alla ricerca scientifica: agronomi, studiosi, vivaisti e agricoltori si confrontano sui risultati dei progetti regionali legati alle specie arboree pugliesi, in particolare frutticole, vite e olivo. Con un duplice obiettivo: da un lato valorizzare il patrimonio genetico locale, dall’altro trasferire i risultati della ricerca alle aziende agricole, creando un collegamento concreto fra laboratori e campi.

Domani, sabato 18 ottobre, alle ore 9,30, la fiera apre i battenti al pubblico. A tagliare il nastro sarà Monica Caradonna, volto noto di Linea Verde (RAI 1), insieme ai rappresentanti delle istituzioni locali e regionali. A comporre il colorato e suggestivo volto della mostra – mercato, gli stand delle aziende, i Mercati della Terra di Slow Food Martina Franca e Crispiano e le esposizioni dei progetti di ricerca. In programma anche la presentazione dei nuovi vini ottenuti da vitigni minori, frutto di micro-vinificazioni sperimentali, condotte con l’aiuto della sezione pugliese dell’Associazione Italiana Sommelier, che guiderà le degustazioni per tecnici ed esperti del settore.

A rendere l’esperienza più coinvolgente, degustazioni, laboratori sensoriali e visite guidate al Museo Diffuso della Biodiversità e al Giardino della Biodiversità, un percorso dedicato alle varietà locali di frutta. Tra le altre iniziative la mostra Le parole del cibo di Raffaele Testanera e la presentazione del libro Piante e popoli di Raffaele Testolin, che racconta il legame profondo tra uomo e natura. A chiudere la giornata, Il mondo delle api in tutti i sensi… e con tutti i sensi, viaggio sonoro e narrativo dedicato a uno degli insetti più importanti per l’equilibrio degli ecosistemi.

Tra i momenti più significativi della fiera, la cerimonia d’intitolazione del Centro Regionale di Conservazione della Biodiversità al prof. Vito Nicola Savino, scomparso di recente e ricordato come “il primo vero ambasciatore della agrobiodiversità pugliese”. Spazio anche al confronto e al dibattito che permetteranno di fare il punto sulla ricerca pugliese dedicata alle specie orticole, ai cereali antichi, alla zootecnia e agli allevamenti ovicaprini da latte, temi al centro di diversi progetti integrati regionali. Una sezione dello speaker’s corner sarà riservata alle regioni italiane, quali Campania, Calabria e Marche, che presenteranno i risultati delle loro esperienze e dei progetti realizzati in altre aree del Paese.

Domenica 19 ottobre sarà dedicata alle famiglie, con i laboratori Mani in terra, attività didattiche e percorsi sensoriali pensati per i più piccoli. L’obiettivo non è solo educativo, ma profondamente simbolico: coltivare la consapevolezza ambientale attraverso gesti semplici e concreti.

La forza della Fiera della Biodiversità sta nella sua capacità di unire scienza e quotidianità, conoscenza e convivialità. I laboratori sui profili sensoriali dei prodotti biodiversi invitano il pubblico a riscoprire i sapori autentici di un tempo, a riconoscere le sfumature di un olio ottenuto da olive antiche o l’aroma di un vino nato da un vitigno quasi dimenticato. La rassegna va oltre l’idea di semplice evento fieristico: è un simbolo di resilienza e identità. Un modo per ricordare che la ricchezza non sta nell’omologazione, ma nella varietà che non deve essere eccezione ma regola.