E anche quest’anno Bari si veste a (Bi)f&st!

Il festival internazionale si apre con un film visionario come Everything Everywhere All at Once, introdotto dal critico Angelo Ceglie, che segna l'inizio della prima giornata

E ci siamo. Finalmente la sedicesima edizione del Bif&st – Bari International Film&Tv Festival è iniziata, per la prima volta sotto la direzione artistica del giornalista e critico cinematografico Oscar Iarussi, e prende il via oggi sabato 22 marzo con un ricco programma di circa 140 appuntamenti, che terminerà il 29 marzo.

Quanto diventa bella Bari nella settimana del Bif&st. Tutte le sue strade si riempiono di cartelloni e si vedono ovunque persone con il programma in mano che discutono di cinema. Molti ne approfittano per vedere film che non hanno mai visto in sala o per godersi quelle pellicole che hanno amato da bambini, magari in videocassetta, finalmente restaurate. È il caso, infatti, di tanti film di Nanni Moretti, cui è riservata una retrospettiva che sarà diluita nel corso di questa settimana.

E a proposito di quei lungometraggi che non si è fatto in tempo a vedere al cinema, una signora di circa settant’anni ha attirato la mia attenzione questa mattina. Era in fila, fuori dal Multicinema Galleria, per poter finalmente vedere il film vincitore di sette premi Oscar 2023, Everything Everywhere All at Once. Questo lungometraggio, diretto da Daniel Kwan e Daniel Scheinert, ha fatto molto parlare di sé negli anni scorsi, per l’estrema attualità. Non solo perché parla di multiverso, facendo una divertente e intelligente parodia ai tanti film Disney-Marvel che basano, ormai, le trame delle loro storie di supereroi quasi esclusivamente sui mondi paralleli. Ma soprattutto parla di scelte, di famiglia e dei diversi rapporti che si instaurano tra membri della stessa famiglia.

Di come possano diventare complicate le relazioni e di come i legami, che diamo per scontati, possano finire con il tempo, a meno che non cambiamo il nostro comportamento. Il film risponde alla domanda: saremmo stati più felici se avessimo fatto altre scelte? E i protagonisti, in primis Evelyn Wang (Michelle Yeoh, che ha vinto l’oscar come migliore attrice proprio grazie a questo film), si fa questa domanda, insieme a tante altre: cosa sarebbe stata la sua vita se avesse fatto quello che volevano i suoi genitori? Avrebbe gestito una lavanderia a gettoni, con una figlia adolescente con cui non riesce più a comunicare, con un marito fin trappo pavido, a parer suo?

E a queste domande, tra universi paralleli che si intrecciano, Evelyn avrà tutte le risposte che cerca, imparando ad apprezzare quello che ha. Come ha spiegato il critico cinematografico Angelo Ceglie, nella disamina che ha fatto prima che iniziasse la proiezione, Everything Everywhere All at Once è un film coraggioso.

Un film visionario, che ha utilizzato le regole e le formule del cinema per compiere un vero e proprio capovolgimento dell’esperienza cinematografica dello spettatore” ha spiegato al pubblico, in una sala gremita nonostante fossero le dieci di un sabato mattina, segno di quanto sia atteso questo festival dagli stessi baresi e non. 

La casa cinematografica di produzione di questo film, l’A24, è molto particolare, perché – spiega Angelo Ceglie – è nota per la sua attitudine alla sperimentazione. I suoi film sono riconoscibili perché eccentrici e perché mescolano i generi“. Anche solo in questo film, le arti marziali si mescolano alla commedia e alla fantascienza, in un caleidoscopio di trame e di linguaggi, che si alternano e si intrecciano, dando vita ad una bellissima esperienza visiva. 

Un film bellissimo, quello dei Daniels, nome col quale questa coppia di registi ama essere chiamata. Un film che è stato definito giustamente visionario e che non ha fatto pentire la signora della scelta. “Che film emozionante” ha detto ad un’altra signora che l’ha accompagnata e la donna, che probabilmente aveva già visto il film, le ha confessato che ancora non l’aveva capito. “Non era forse meglio andare a vedere qualcos’altro?” le ha chiesto. Ma la signora sembrava contenta così, col suo fazzoletto in mano e un sorriso di soddisfazione sul volto.

Che bello l’effetto che il cinema fa alle persone. Entrano in una sala, le luci si spengono, non si sente fiatare. Non si ode neppure il ronzio di una mosca. Ogni rumore, ogni disturbo è bandito. E nel momento in cui vengono proiettate le prime immagini, si è già in un altro mondo. E non so, mi pare che tutto sia più bello, una volta che il film è finito, e si accendono le luci in sala. Che il cielo sia più luminoso, che si senta l’aria primaverile sulla pelle. Che la vita la si ami un po’ di più.

Questo stesso pensiero lo aveva anche David Lynch, che trovava che il cinema fosse una fuga della realtà, qualcosa che non si dovesse amare per ciò che dice, ma per la sua capacità di farci sognare. Alle 17 di questo primo giorno, vi è un particolare tributo a questo regista morto da poco, che ha lasciato un vuoto enorme nel nostro cinema. Alle 17, al Teatro Petruzzelli, verrà proiettato Cuore selvaggio, in collaborazione con Lucky Red.

Attesissima l’anteprima di Le assaggiatrici, il nuovo film di Silvio Soldini, con cui si concluderà questa prima giornata, ricca di eventi. Tratto dall’omonimo bestseller di Rosella Postorino (Feltrinelli), il film è ispirato alla storia dell’ultima assaggiatrice di Hitler. Sarà presentato in anteprima assoluta al Teatro Petruzzelli alle ore 20.30. Saranno presenti il regista e gli interpreti Elisa Schlott, Max Riemelt, Alma Hasun, l’autrice Rosella Postorino, la sceneggiatrice Doriana Leondeff, e i produttori Lionello Cerri e Cristiana Mainardi. Il film arriverà nella sale italiane il 27 marzo, distribuito da Vision Distribution.

Purtroppo non ci sono più biglietti, ma per tutti quelli che vogliono comunque godersi un buon film, ci sarà presso il Galleria la proiezione di Lady Bird di Greta Gerwig, un altro fortunato film di A24. Che altro dire? Buon Bif&st!