Dalle cripte medievali ai palazzi istituzionali, dalle chiese dimenticate ai borghi storici, la provincia di Bari si trasforma in un museo a cielo aperto in occasione delle Giornate FAI d’Autunno (clicca qui) in programma sabato 11 e domenica 12 ottobre.
Promossa dal Fondo per l’Ambiente Italiano, l’iniziativa è un invito a cittadini e visitatori a riscoprire il patrimonio culturale, artistico e paesaggistico del nostro paese. Grazie all’impegno dei soci e degli “apprendisti ciceroni” delle scuole, si aprono le porte di luoghi spesso inaccessibili, dimenticati o poco valorizzati, offrendo un’occasione unica di conoscenza e consapevolezza.
In tutta Italia saranno centinaia i siti visitabili. In Puglia, e in particolare nella provincia di Bari, il programma messo a punto dal FAI si distingue per varietà e profondità storica. Dimore nobiliari, edifici di culto, monasteri, borghi medievali, edifici scolastici e strutture produttive: un mosaico di testimonianze che raccontano l’identità di un territorio ricco di stratificazioni e bellezze spesso nascoste.
Tra i luoghi da non perdere, il maestoso Palazzo dell’ex Provincia (oggi sede della Città Metropolitana) sul lungomare di Bari: un edificio che non è solo un simbolo istituzionale, ma anche un capolavoro architettonico che racconta la storia della città e del suo sviluppo nel Novecento. La costruzione iniziò nel 1932 e si concluse nel 1935, durante il periodo del ventennio fascista, come parte di un più ampio piano di opere pubbliche. Il progetto fu affidato all’ing. Luigi Baffa, allora capo dell’Ufficio Tecnico Provinciale, che ne curò la direzione fino alla sua prematura scomparsa nel 1933. A quel punto, i lavori furono portati avanti dall’ing. Vincenzo Chiaia. Collaborò alla progettazione anche l’architetto Saverio Dioguardi, figura di spicco dell’architettura pugliese del tempo.
L’edificio fu realizzato con il contributo di artigiani e progettisti locali, e gli interni furono affidati alla prestigiosa ditta Bega di Bologna, che seguiva i progetti del celebre designer razionalista Melchiorre Bega. A questo si devono gli ambienti più rappresentativi: il portico, lo scalone monumentale, la Sala della Giunta, il Salone Consiliare e il gabinetto del presidente, con porte intarsiate, boiserie e arredi originali.

Il palazzo si sviluppa su cinque livelli e ha una pianta rettangolare. Il fronte principale, visibile dal mare, è caratterizzato da un elegante contrasto cromatico: il marmo bianco di Trani al piano terra e i mattoni rossi a vista nei livelli superiori. Le finestre a croce guelfa, le monofore e le trifore scandiscono la facciata, mentre tra il quarto e il quinto piano corre una trabeazione dentellata aggettante.
Elemento distintivo è la Torre dell’Orologio, alta ben 64 metri, che domina lo skyline cittadino e rende il palazzo riconoscibile da lontano. L’ingresso principale è segnato da cinque arcate a sesto acuto sorrette da colonne, che conducono al porticato monumentale, decorato con colonne in granito rosa e un soffitto a cassettoni in rovere. Dal 1990, il porticato è stato chiuso da vetrate per proteggerne la struttura. Al quarto piano del palazzo ha sede la Pinacoteca Metropolitana “Corrado Giaquinto”, che raccoglie opere medievali, dipinti dell’Ottocento meridionale e sculture del primo Novecento. Un ulteriore motivo per non perdere la visita, che unisce arte, storia e istituzioni in un unico, straordinario edificio.

Durante le Giornate del FAI, i visitatori potranno accedere all’atrio colonnato, salire lungo lo scenografico scalone d’onore a doppia rampa e raggiungere il secondo piano, dove si aprono le porte della Sala del Consiglio, della Sala della Giunta e dell’ascensore storico, ancora funzionante e perfettamente conservato. In via eccezionale, saranno visitabili anche ambienti normalmente chiusi al pubblico, come lo studio del sindaco metropolitano e quello del segretario generale, luoghi dove si prendono decisioni cruciali per il territorio e che conservano arredi e documenti di grande valore simbolico.
L’itinerario prosegue a Casamassima, con la visita alla Chiesa di Santa Croce, edificio sacro che custodisce sotto il pavimento una cripta suggestiva e i sepolcreti, ambienti ipogei che raccontano la storia secolare del culto dei defunti. Qui, tra archi in pietra e nicchie funerarie, si respira un’atmosfera sospesa tra spiritualità e archeologia, in un viaggio che svela la stratificazione religiosa del territorio.
Il complesso monumentale della chiesa e del Monastero di San Benedetto, uno dei più antichi insediamenti monastici della Puglia, fondato probabilmente già in epoca longobarda, è il sito aperto dal FAI a Conversano. Il monastero, con il suo chiostro romanico e gli affreschi medievali, è un luogo dove arte, silenzio e contemplazione convivono da secoli. La chiesa, rimaneggiata nel tempo, conserva preziose testimonianze barocche e romaniche.

A Gravina in Puglia, il protagonista è il Palazzo dell’ex Seminario, edificio settecentesco che ha ospitato per generazioni la formazione del clero locale. Oggi, oltre alla sua funzione storica, il palazzo è un esempio di architettura austera e funzionale, con ambienti che raccontano la vita educativa e religiosa della città, tra corridoi silenziosi e sale di studio.
La chiesa della Madonna della Catena di Locorotondo si affaccia su uno dei panorami più belli della Valle d’Itria. Edificata nel Settecento, è legata a una profonda devozione popolare e conserva al suo interno decorazioni sobrie e una statua lignea della Vergine, venerata dagli abitanti del borgo. Il contesto paesaggistico, tra trulli e vigneti, rende la visita ancora più suggestiva.
Si passeggia nel borgo medievale a Mola di Bari: un dedalo di stradine, archi e corti che raccontano la vita quotidiana di un tempo. Il centro storico conserva ancora l’impianto urbanistico originario, con case in pietra, portali scolpiti e scorci che sembrano usciti da un romanzo storico. La visita è un’immersione nella memoria urbana e nella bellezza spontanea dell’architettura popolare.
Il Liceo Ginnasio “Vito Fornari”, edificio scolastico di fine Ottocento che ha formato generazioni di studenti è la tappa delle giornate del FAI di Molfetta. L’architettura è sobria ma elegante, con aule ampie, scalinate in marmo e decorazioni che parlano di un’epoca in cui l’istruzione era un pilastro della crescita civile. La visita permette di riscoprire il valore della scuola come luogo di cultura e comunità.

A Monopoli, la Masseria Pittore è una testimonianza viva della tradizione agricola pugliese. Immersa nella campagna, la struttura conserva ambienti rurali autentici: stalle, frantoi, depositi e cortili dove si svolgeva la vita contadina. La visita offre uno sguardo sulla cultura del lavoro, sulla gestione della terra e sulle tecniche produttive tramandate di generazione in generazione.
Un percorso lungo il sistema difensivo cittadino, tra torri, mura e bastioni che raccontano la storia militare e strategica della città, è la sorpresa che riserva Ruvo di Puglia ai visitatori. Le fortificazioni, risalenti al Medioevo e rimaneggiate nei secoli successivi, offrono una vista privilegiata sulla città e permettono di comprendere come Ruvo abbia saputo difendersi e prosperare nel tempo.
A Santeramo in Colle, lo stabilimento enologico De Laurentis apre le sue porte per raccontare la storia del vino locale. Tra botti in legno, macchinari storici e ambienti di lavorazione, si scopre il volto produttivo della Puglia, fatto di passione, tecnica e tradizione. La visita è un viaggio nel gusto e nella cultura enologica del territorio.

Dal romanico al barocco, le chiesette storiche di Giovinazzo raccontano un pezzo di storia cittadina, con altari scolpiti, affreschi, tele votive e architetture che parlano di fede e comunità. Un itinerario che unisce bellezza e raccoglimento, nel cuore di uno dei centri storici più affascinanti della costa barese.
Le Giornate FAI non sono solo visite guidate: sono un invito a guardare con occhi nuovi ciò che ci circonda. A riconoscere il valore di luoghi che spesso ignoriamo, a sentirci parte di una comunità che custodisce e protegge la propria storia. Grazie ai volontari e agli studenti coinvolti, ogni visita diventa un racconto, un dialogo, un’esperienza.
Per gli appassionati d’arte, ma anche per chi ha curiosità per il passato o semplicemente è in cerca di una passeggiata diversa dal solito, questo weekend è l’occasione perfetta per lasciarsi sorprendere. Perché la bellezza, a volte, è proprio dietro l’angolo e il FAI ce lo ricorda ogni anno, con passione e generosità.

Le foto del Palazzo dell’ex Provincia di Bari sono tratte dal sito Giornate FAI d’Autunno





