Il cinema degli anni d’oro “nell’agenda” delle segretarie

Stasera, alla Casa del Cinema di Roma, l'anteprima nazionale del lungometraggio della bitontina Daniela Masciale sulle assistenti dei grandi registi

La voce metallica del vivavoce è di Daniela Masciale, 41 anni, figlia di questa nostra terra ma da anni residente a Roma. Accanto a me sua sorella Magda, che vive a Bitonto. Daniela lavora come consulente di sviluppo in ambito cinematografico.

Dopo la laurea in Sociologia dei media, corsi e vari stage, diviene assistente volontaria alla regia in Publispei (Mediaset). Poi la trafila dei curricula, la conoscenza di Cesarina Marchetti, segretaria del produttore cinematografico Goffredo Lombardo (signori, la Titanus!) e, infine, di Paola Quagliero che le presenta Giuseppe Tornatore, il celebre regista, che sta cercando un’assistente personale. Due colloqui e Daniela si aggiudica il posto: per due anni sarà il suo personal assistance, assistente d’ufficio.

Si occupa della sua agenda, della parte organizzativa, cura i rapporti con le produzioni. Daniela parla benissimo l’inglese e viene coinvolta nella lettura delle sceneggiature, vede in anteprima i film candidati agli Oscar che Tornatore, come giurato, sarà chiamato a giudicare, girando il pollice in su o in giù.

Consiglia, lavora e Tornatore le insegna tante cose. Le consegna un metodo di lavoro: precisione, esattezza, disciplina, attenzione ai particolari e, specialmente, cura dei rapporti umani. Così, dopo due anni, entra nella “Paco cinematografica”, dove lavora a film come “La Migliore Offerta”, dello stesso Tornatore, “Basilicata Coast to Coast”, di Rocco Papaleo, “La Stoffa dei Sogni”, di Gianfranco Cabiddu, “La Prima Luce”, di Vincenzo Marra.

Daniela Masciale e Raffaele Rago al montaggio video

Oggi si occupa di progetti cinematografici e televisivi come creative ed executive producer; è consulente di sviluppo per la società cinematografica e televisiva Clemart, commissaria per film board e docente alla Scuola di Cinema di Ostana.

Segue i film in tutto il processo di creazione e realizzazione. All’arrivo di un soggetto, come noto, si pensa alla sceneggiatura e si lavora fianco a fianco coi produttori, curando i contratti e i contatti, trovando le location, attivando domande ai fondi di sviluppo, cercando coproduzioni, visionando e capendo i mercati, specie internazionali, per far crescere i film, seguendo ovviamente i festival: Berlino, Cannes, Venezia i più prestigiosi.

Daniela acquisisce i progetti in ambito editoriale e cerca con i produttori opportunità per quell’opera precisa. È una consulente di sviluppo, non sono molti a farlo in Italia.
Forse è proprio per tutto questo lavoro che Daniela concepisce, alla fine del 2016, l’idea del lungometraggio “Segretarie”. La scintilla si sprigiona durante una cena con amici e poi a casa, discutendone più approfonditamente col suo compagno di vita, Raffaele Rago.

Raffaele è regista, montatore e docente di tecnica e regia. Ha girato documentari e avviato produzioni televisive, ha aperto anche il Cinema Sacher a Forlì con Nanni Moretti. Da oltre quindici anni collabora con David Riondino e dal 2017 con “L’Aura”, la scuola di cinema di Ostana, diretta da Giorgio Diritti. Si occupa anche di sociale, girando e facendo riprese in ambito psichiatrico.

“Segretarie” è un progetto a quattro mani: quelle di Daniela e di Raffaele. Chiedono lumi ad alcune storiche segretarie di grandi registi e a Tornatore che sentenzia: “Bellissima idea! Dovete tradurla in un film”.

Ora non ci si può più tirare indietro e si progetta il lungometraggio. “Segretarie” dura 74’ e vede l’intrecciarsi le vite di sei donne, sei segretarie che raccontano com’era lavorare nel mondo del cinema quando i film italiani vincevano un premio dopo l’altro, a Venezia come a Los Angeles. Attraverso aneddoti, rivelazioni, fotografie inedite e grandi classici, vengono ripercorse le tappe salienti della loro vita professionale e personale.

Liliana Avincola, segretaria di Dino De Laurentiis; Resi Bruletti, segretaria in 20th Century Fox Italia;  Cesarina Marchetti, segretaria di Goffredo Lombardo; Fiammetta Profili, segretaria di Federico Fellini dall’80 al ‘93; Paola Quagliero con Franco Cristaldi; Anna Maria Scafasci con Luigi De Laurentiis. A sentire questi nomi nella mente scorrono infinite immagini: scene de “Il Gattopardo”, “Amarcord”, “Nuovo Cinema Paradiso” e tanti altri ancora.

Liliana Avincola con Dino De Laurentiis (a sinistra) e Resi Bruletti con Gregory Peck

“Alla base di questo progetto -spiega Daniela- c’è il pensiero romantico di rivivere il periodo d’oro del cinema italiano attraverso la voce di sei professioniste che hanno lavorato al fianco di registi visionari come Fellini o Monicelli, grandi produttori come i fratelli De Laurentiis, Franco Cristaldi o Goffredo Lombardo e attori del calibro di Alberto Sordi e Vittorio Gassman. Le protagoniste del documentario, a distanza di anni, hanno negli occhi la stessa passione e la stessa grinta di quando hanno iniziato la loro avventura nel mondo del cinema, un mondo dove la parola impossibile non esiste!”.

“Senza queste donne tante storie del cinema non sarebbero mai state scritte, o sarebbero andate in modo molto diverso”, continua Masciale. Nel documentario, inoltre, i loro sono ritratti “dal vero”, biografie di donne eccezionali, donne agguerrite, tutt’altro che subalterne. Le interviste si incrociano con foto degli archivi dell’Istituto Luce e delle stesse segretarie, con in più sette minuti dei film più famosi concessi gratuitamente dalla Titanus.

Paola Quagliero e Franco Cristaldi

Stasera l’anteprima nazionale alla Casa del Cinema di Roma, lo spazio culturale più importante di Roma. Il documentario è prodotto da Andrea Petrozzi della World Video Production ed è presentato in partnership con Secretary.it. Le musiche sono del musicista calabrese Franco Eco. Daniela ringrazia la Titanus, l’Istituto Luce e la Cineteca di Bologna e non nasconde una certa ansia, a poche ore dal “debutto”. L’avverto, anche se mi parla dal cellulare.

Il lungometraggio farà il giro delle sale d’èlite in tutt’Italia, dove poter parlare e colloquiare col pubblico prima e dopo la visione. Bitonto non potrà e non deve mancare.
Sono gli anni d’oro del cinema italiano. Quel cinema che ha accompagnato la nostra giovinezza facendoci ridere o piangere; che ha riempito le nostre domeniche, che ci ha insegnato in qualche modo a vivere. Daniela ci racconta questa storia. E, certo, sarà una bellissima avventura.

Nell’immagine in alto: Daniela Masciale e Raffaele Rago