I miracoli dell’amicizia vanno in scena a teatro

Con il musicall sulla vita di San Giovanni Paolo II, prosegue la singolare proposta dell'associazione bitontina, impegnata ad offrire aiuto e sostegno morale alle persone in difficoltà

In un’epoca dominata dall’individualismo e dall’indifferenza vi è ancora spazio per iniziative ispirate dalla volontà di offrire aiuto in maniera disinteressata? Certamente sì, come dimostra l’AiMA, l’Associazione i Miracoli dell’Amicizia di Bitonto, nata dieci anni fa dall’incontro tra il presidente Francesco Naglieri, figlio spirituale di San Pio, e alcuni amici di vecchia data, uniti dall’amore per il prossimo, tradotto nell’impegno concreto a portare aiuto e sostegno.

Sebbene legata alla figura di San Pio, l’associazione è “laica, aperta a tutti, pronta ad aiutare chiunque, indipendentemente dalla religione professata. I valori che ci ispirano, come un forte senso di comunità, non hanno nulla a che fare con la spiritualità”, spiega il presidente. Il sodalizio nasce, infatti, per portare sollievo a famiglie bisognose e a persone affette da gravi patologie, ma si dedica anche ad altre attività, che hanno comunque una chiara rilevanza sociale. E tra queste, in primis, gli spettacoli teatrali, che hanno il pregio di parlare direttamente al cuore della gente e fare proselitismo sui temi cari ai membri dell’associazione.

Gaetano Mastro interpreta San Giovanni Paolo II

Nel corso degli anni, sono stati numerosi gli spettacoli realizzati, come quello dedicato alla vita di San Pasquale, di cui Naglieri ha curato la regia, o un altro incentrato sulla figura del santo di Pietrelcina, intitolato Padre Pio il Crocifisso, scritto e diretto dal presidente dell’Aima e rappresentato con grande successo anche nei carceri minorili di Bari e Amatrice. E ancora, il musicall sulla biografia di Santa Lucia Filippini, con la collaborazione di don Giusy Cento. “Non c’è una persona o un avvenimento da cui prendo spunto o che mi ispira nell’ideazione degli spettacoli. Direi che queste opere nascono all’improvviso, come un dono di Dio”, spiega Naglieri. “A volte mi capita di svegliarmi all’improvviso, di notte, e quasi come se le mani andassero da sole, di scrivere interi testi, compresi quelli per le musiche, di cui si occupa Davide Cappiello”, prosegue.

Chi assiste ai nostri musical si avvicina per curiosità e, all’inizio, persino con un certo scetticismo, considerati gli argomenti. Poi, però, comprende il nostro intento che è emozionare, sollevare gli spettatori dalla solita routine, invitandoli a riflettere e a guardare con occhi nuovi il mondo intorno. E, al temine dello spettacolo, è felice e ci ringrazia, spesso manifestando con le lacrime la propria gioia” racconta Naglieri. “Ognuno di noi è pieno di impegni, alle prese con il lavoro, in balia delle ansie causate da una vita sempre più convulsa. E dunque, trascorrere un paio di ore in maniera lieta ma anche edificante, per poi tornare più leggeri al solito giro, non mi pare una cosa da niente”, osserva.

Il corpo di ballo diretto da Mirko Guglielmi

L’ultimo spettacolo messo in scena è il musical L’atleta di Dio, dedicato alla vita di San Giovanni Paolo II, narrata nella sua semplicità e umanità. Lo spettacolo presenta episodi realmente accaduti della vita del santo, in particolare il suo incontro con Madre Teresa di Calcutta o l’incontro con il mondo agricolo a Bitonto nel 1984. A rendere lo spettacolo di grande effetto è l’enorme slancio degli attori, primo tra tutti, il protagonista Gaetano Mastro, che veste i panni del papa, ma anche del corpo di ballo diretto da Mirko Guglielmi.

Lo spettacolo, che risale già a qualche anno fa, continua a fare il pieno di pubblico in tutte le città in cui viene rappresentato. L’ultima volta, nel teatro di una scuola a San Girolamo, quartiere alla periferia di Bari. Ma come è nata l’idea di un musicall sulla vita di Giovanni Paolo II? “Ho avuto la fortuna di incontrare il Papa nel 1984, a Roma. È stato un momento bellissimo, che serberò nel mio cuore per sempre – confessa il presidente di Aima – perché ho avvertito una grande affinità e un’incredibile vicinanza spirituale con il pontefice”. E qual è l’obiettivo dello spettacolo? “Avvicinare i giovani a valori come la vita in comunità e l’amore gratuito per il prossimo”.

L’AiMA, infatti, si dedica alla promozione di valori legati alla solidarietà e al sostegno reciproco tra le persone. Le sue attività includono eventi di beneficenza e programmi di volontariato. Col fine di donare aiuto a persone in difficoltà economica, ma anche di offrire sostegno morale. Una visione condivisa da tutti i soci e, in particolare, dai componenti del consiglio direttivo: il vicepresidente Antonio MartinelliMichele Minenna, Conny Ciocia e Mina Iuso.

Francesco Naglieri nei panni di Padre Pio

Sono tutti progetti, quelli realizzati dall’associazione, che favoriscono l’integrazione sociale e il superamento delle barriere che spesso separano le persone, contribuendo a costruire una società più giusta e solidale. Siamo in prossimità delle feste pasquali, e tra le altre iniziative vi è la vendita delle uova di Pasqua per devolvere il ricavato alle numerose attività caritative. In realtà, una parte delle somme racolte servirà a completare la ricostruzione della cella di Padre Pio che l’associazione, in collaborazione con la Consulta Diocesana Pastorale della Salute, porta negli ospedali della diocesi affinché gli ammalati possano trovare conforto nella fede e nella preghiera in un ambiente identico a quello dove il frate cappuccino ha trascorso tutta la sua esistenza. 

Altro obiettivo sarà donare dei buoni a chi non possiede i mezzi per affrontare costose visite specialistiche. Una necessità che diventa ogni giorno più urgente, perchè, come testimoniano i dati dell’ISTAT, sempre più cittadini rinunciano alle cure (quasi l’8% solo nel 2023) per mancanza di risorse economiche.

Una grande attenzione alle persone in disagio unita ad un’ampia e articolata attività pubblica, come quella degli spettacoli portati in scena, svolte tuttavia nella massima riservatezza, senza nessuna enfasi propagandistica. “L’attivita dell’AiMa è silenziosa, discreta e povera, perché nella povertà si riscoprono molti valori”, spiega Naglieri. E nonostante tutte le iniziative siano ispirate alla spiritualità di San Pio, senza alcun obbligo da parte dei soci di ritrovarsi nel perimetro di una particolare fede o di essere credenti. “Ciò che ci muove è unicamente l’amore per l’altro, il desiderio di metterci a disposizione di quanti chiedono aiuto”, spiega il responsabile dell’AiMA.

Che conclude: “Il nostro approccio è inclusivo. Il nostro impegno è rivolto a favore di tutti coloro che desiderano vivere una vita più ricca di relazioni autentiche”. E in una società in cui si è persa la bussola, in cui si fa fatica a rintracciare il bandolo della matassa, spersi come siamo nei falsi miti del consumismo, provare a dare un senso alla vita e metterla al servizio degli altri non è certamente cosa da poco.