“Perché forte come la morte è l’amore, tenace come gli inferi la passione.” È questa un’espressione iconica di Apuleio, scrittore e filosofo vissuto nel secondo secolo dopo Cristo, autore de Le Metamorfosi. L’amore e la passione sono i temi ispiratori di Amore e Psiche, la favola più nota de Le Metamorfosi, portata in scena al Traetta di Bitonto, con la drammaturgia di Nicola Pice e Maurizio Pellegrini. Una pièce che ha fatto il tutto esaurito sia nella prima rappresentazione, a conclusione del Traetta Opera Festival, la rassegna musicale dedicata al maggiore compositore bitontino, sia nella replica serale, che ha inaugurato la stagione teatrale organizzata dal Comune con Puglia Culture.
Protagonista della storia è Psiche, una fanciulla talmente bella e ammirata da suscitare l’invidia di Venere, che la condanna ad invaghirsi di un uomo avaro e dall’aspetto ripugnante. Ma Amore, figlio della dea, incaricato di scoccare la freccia dell’incantesimo, per errore colpisce sé stesso, finendo con l’innamorarsi lui perdutamente di Psiche. Comincia così la relazione segreta tra i due, basata sulla promessa della fanciulla di rinunciare a conoscere il volto dell’amato. La curiosità, però, è incontenibile: dopo una notte d’amore, Psiche prova ad illuminare con la lampada i tratti dell’innamorato, che risvegliatosi e scoperto è costretto a fuggire.
Psiche non si dà per vinta: lo cerca in diversi templi, tra cui quello dedicato a Venere, la quale sottopone a diverse prove la fanciulla per capire quanto tenga davvero ad Amore.
Ma ancora una volta, la curiosità di Psiche sarà causa di un sonno profondo, da cui riuscirà a risvegliarla solo un bacio del suo amato, che la porterà con sè nell’Olimpo, innalzandola al rango di dea e ricevendone in figlia Voluttà.
A narrare la travagliata ma, infine, felice storia tramandata da Apuleio è Amanda Sandrelli, la nota attrice e regista, che con la propria voce dà spessore e colore a trama, sfaccettature della storia e sentimenti dei protagonisti. Una voce particolare, un’espressività singolare con cui l’attrice ha tenuto in sospensione la platea per l’intera durata dello spettacolo. Un pubblico affascinato dall’intensità del racconto, nonostante la formula insolita della rappresentazione, tra recitativo, musica, coreografie e proiezioni.
Uno spettacolo a cui hanno offerto notevole apporto, suscitando viva empatia tra gli spettatori e i protagonisti della favola, con le loro tormentate vicende d’amore, le voci del Coro Lirico Città di Bitonto, diretto da Giuseppe Maiorano, e le musiche di Tommaso Traetta, eseguite dall’Ensemble del Traetta Opera Festival diretto da Gianmaria Fantato Pontini.
La scelta di alternare la drammaturgia alle performance dell’ensemble e del coro ha permesso alla platea di immergersi totalmente nella narrazione, lasciandosi sedurre dalla bellezza dei brani e dalla qualità dell’esecuzione. Un aspetto per il quale si deve non poco a Paolo Messa, autore della trascrizione delle musiche di Tommaso Traetta che nel 1773 scrisse per la corte di San Pietroburgo l’opera seria in tre atti Amore e Psiche su libretto di Marco Coltellini. Proprio in riferimento al libretto, diverse le citazioni riportate dalla voce narrante della Sadndrelli, una scelta di Nicola Pice rivelatasi vincente.
Arie, brani, fraseggi, duetti tradotti in toccante e coinvolgente espressione dal virtuosismo del soprano Donatella De Luca, accompagnata dalle coreografie dell’eclettica Alessandra Gaeta. Ad arricchire ulteriormente la scena, la proiezione di suggestive immagini che la storia di Amore e Psiche ha ispirato nei secoli. Come la scultura di Canova dedicata agli innamorati, che ritrae il momento in cui il dio risveglia con un bacio l’amata, a testimoniare la vittoria della passione sulla morte e sulle avversità.
Ad assistere allo spettacolo sono stati in tanti, attratti da una storia che richiama i lettori più curiosi e gli amanti dei classici. Un dato davvero positivo che spiega quanto sia decisivo il ruolo del teatro, in grado di suggerire come temi e miti – bellezza, amore, invidia e gelosia – evidenziati dai grandi autori del passato siano ancora oggi assolutamente attuali. Anche, e forse soprattutto, oggi, quando la pervasività dei social ha modificato il senso e la percezione di valori e sentimenti, imponendo nuovi feticci come quello di una bellezza standard, che annulla ogni differenza ma ancor peggio ogni umanità.
Le foto sono tratte dalla pagina fb del Traetta Opera Festival