Questa è la storia di un giovane ruvese, Andrea Di Bitonto, che lavora come perito informatico in un’azienda della sua città, ma in realtà non ha mai smesso di inseguire la propria passione per la musica. Una passione che, ultimamente, gli ha regalato una grande soddisfazione, aprendogli le porte di una ribalta molto ambita e particolarmente entusiasmante. Ma partiamo dal contest canoro JukeBox 2024, che si è svolto questa estate a Cassano delle Murge, che ha regalato ad Andrea una splendida vittoria, col brano, tradotto da lui stesso in italiano, Mon Amour di Slimane, il cantante francese che si è esibito all’Eurovision Song Contest di Malmö in Svezia. Un successo che gli consentirà di partecipare a Sanremo JukeBox 2025, kermesse che vanta il patrocinio ufficiale di Casa Sanremo Rai: una vera e propria “vetrina” per gli artisti provenienti da tutta Italia che si esibiscono dinanzi ad una giuria composta da produttori discografici e personalità del mondo dello spettacolo. Abbiamo incontrato Andrea per fare il punto sui traguardi raggiunti e per rivolgere lo sguardo ai prossimi, imegnativi obiettivi.
Avevi immaginato di vincere al JukeBox 2024?
Sinceramente non me l’aspettavo. In gara c’erano più di trenta concorrenti, alcuni davvero molto bravi e vederli esibirsi uno dopo l’altro, prima di salire sul palco, mi ha fatto crescere molto l’ansia. Poi non so se sia stata proprio tanta adrenalina ad aver contribuito al successo della mia canzone. Insomma è andata bene. Ma come sempre, per me la cosa più importante è far giungere al pubblico, oltre che alla giuria, il mio modo personale di cantare, il modo sincero e originale con cui mi propongo. Alla fine, quando sono disceso dal palco, ricevere così tanti applausi mi ha fatto capire che l’obiettivo era stato raggiunto. In realtà, il solo aver partecipato al contest è stato un grande onore. La vittoria poi è stata una bellissima sorpresa.
Come ti stai preparando al concorso di Sanremo?
Sono molto emozionato e un po’ intimorito all’idea di partecipare a un evento così importante. Cercerò di affrontarlo con la stesso spirito con cui ho affrontato JukeBox 2024 e con cui sto affrontando le varie fasi del Premio Mia Martini: leggerezza e divertimento. Ovviamente cercherò di dare il massimo, sia in fase di preparazione che salendo sul palco il 15 febbraio prossimo, con la consapevolezza che comunque andrà sarà un successo.
Quello che conta per te, in definitiva, è assecondare la tua passione per il canto…
La musica è sempre stata presente nella mia vita. Chi mi conosce, mi ha visto girare nel corso degli anni con le cuffie alle orecchie, prima col walkman, poi col lettore cd e ora col cellulare. Pensa che anche quando facevo i compiti in camera mia, la radio doveva restare accesa. Per quanto riguarda la passione per il canto, ho iniziato a cantare già nel coro della scuola elementare… Ma in relltà mi disperavo, perché a me piaceva anche recitare, ma le maestre pretendevano che rimanessi nel coro per la mia voce particolarmente intonata.
Quali sono state le tue principali esperienze nell’ambito musicale?
Il primo ad incoraggiarmi è stato il compianto prof. Nicola Bucci, a cui devo davvero tanto. Con lui ho fatto tantissime cose, ai tempi della scuola media e dando una mano alla realizzazione dei musical al liceo scientifico. A Bucci va il mio pensiero e tutta la mia gratitudine: abbiamo fatto veramente tante cose insieme a tutti gli amici della Rubis Canto, divertendoci davvero tanto. In tutti questi anni mi sono sempre dedicato al canto corale e polifonico, partecipando anche a diversi cori parrocchiali e non, come la Corale Polifonica “Michele Cantatore” e la Pax Chorus dei giovani della diocesi di Molfetta. Nell’ultimo anno e mezzo, ho cominciato a prendere lezioni private e a cantare da solista col maestro e tenore Gianni Mazzone che mi sta portando verso vette inaspettate e insperate: devo dire che senza di lui, i suoi insegnamenti e la sua spinta a provarci, tutto quello che sto vivendo in questo periodo non penso si sarebbe realizzato.
Oltre alla musica, a quali altre passioni ti dedichi?
Da credente vivo la mia fede attraverso l’Azione Cattolica soprattutto nella mia parrocchia e, in particolare, con i giovani e i giovanissimi a cui mi ritrovo a fare da animatore. E’ qualcosa che ti riempie l’anima di orgoglio, quando poi ci si guarda negli occhi e ci si abbraccia sapendo di credere che qualcuno lassù ci ama. Poi ho gli amici e compagni di squadra del basket, la Real Basket Ruvo senza i quali avrei una vita noiosa. Tutti gli amici delle partite di calcetto del lunedì, con cui corro appresso ad un pallone sperando di tenermi in forma; ma in realtà con scarsi risultati. Gli amici del Kart4for, con cui ho girato la Puglia e non solo per sfrecciare con quei piccoli bolidi a quattro ruote.
Come vivono gli amici, la famiglia questa tua avventura?
A tutti gli amici devo un fortissimo grazie per il sostegno durante le votazioni online per l’accesso alla finalissima del Premio Mia Martini: mi sono sentito amato e coccolato, oltre che circondato da veramente tantissimo affetto. E non solo per quel contest, ma per tutte le volte che mi trovo ad esibirmi da qualche parte. Poi in famiglia ho un vero fans club che mi seguirebbe pure in capo al mondo e che sta già organizzando il viaggio in pullman prima a Bagnara Calabra, per la finalissima del Premio Mia Martini, e poi a Sanremo per la finale di Jukebox Sanremo. E ringrazio anche quanti non mi conoscono, ma che mi scrivono su Facebook o Instagram quando mi capita di pubblicare il video di qualche canzone: mi riempiono di complimenti e di affetto che spero di riuscire a ricambiare in qualche modo.
Nella foto in alto, Andrea di Bitonto con il trofeo del JukeBoxe 2024