Tutta Bari vecchia, di sera, in questi giorni di fine settembre, si è animata di presenze nelle tante, splendide chiese, che hanno ospitato manifestazioni culturali di ogni tipo.
Notti Sacre 2018, la rassegna d’arte, musica, pensiero, preghiera e spettacolo, promossa dall’arcidiocesi Bari-Bitonto, in corso sino a domani, domenica 30 settembre, quest’anno è alla nona edizione.
Modulo collaudato, apprezzato, particolarmente accorsato. Dalle 19,30 due, tre eventi che si concludono anche oltre la mezzanotte.
Tutto ruota intorno ad un tema. In questa edizione, un versetto del Magnificat ne ha segnato il cammino: “Di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono”.
Maria non esitò un istante all’annuncio dell’angelo. Credette e aderì al progetto di Dio, che le aveva preannunciato la nascita del Salvatore dell’umanità. Intanto, corse ad aiutare la cugina Elisabetta, da tutti considerata sterile, rimasta incinta nella sua vecchiaia. Entrambe iscritte nella continuità dell’umanità, che in un bambino raccoglie e trasmette il miracolo della speranza che passa concretamente di generazione in generazione.
E allora, Bari vecchia? Il borgo antico diventa il luogo della speranza che sa guardare ai bisogni dell’uomo d’oggi. E’ bella l’atmosfera che si vive tra piazze e viuzze, popolate e popolose, piene di luci, ricche di colori, odori, voci, umanità, mentre si cammina verso le chiese di San Domenico, del Gesù, dei Santi Medici, del Carmine o verso La Vallisa.
Gli eventi più solenni, i concerti più attesi, si tengono nella basilica di San Nicola o in cattedrale. Splende il romanico pugliese, quella pietra viva che resiste imperterrita da oltre mille anni al tempo, alle intemperie e alla storia. Quella pietra bianca riflette la sua luce grazie alla sapiente illuminazione che ha saputo darle vita anche di notte.
Baresi e forestieri qui s’incontrano tutto il giorno, tutti i giorni, a fondere voci e culture che vivono la poesia delle corti, dei vicoli, degli usci aperti, sotto gli archi alti o bassi, delimitati da tende che garantiscono la privacy di sottani pieni di bambini, di famiglie riunite intorno alla tavola per gustare le orecchiette, che mani operose di anziane e giovani signore preparano con grande maestria.
La poesia di Bari antica o, meglio, di Bari vecchia, è qui, in questa dimensione spazio-temporale che si esprime nelle manifestazioni artistiche delle Notti Sacre.
È ancora molto viva l’immagine di qualche mese fa: papa Francesco che, sulla tomba di San Nicola, come in nuovo Concilio, incontra i patriarchi ortodossi per pregare e costruire insieme quella Chiesa unita che Cristo volle e che San Nicola facilita.
Tutto è palpabilmente gradevole in questo borgo. La musica lo rende armonioso, ricco di tanti significati, di tradizioni, tramandate di padre in figlio, di generazione in generazione.
E qui, la profezia di Gioele ha come il suo compimento: “I vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni”. Qui le vedi le generazioni, in relazione, fra loro, a darsi consegne e proseguire, senza interruzione, le benedizioni di Dio verso i figli e dei padri verso i figli.