Il consigliere bitontino Dino Ciminiello lascia il M5S

Con una lunga nota il consigliere comunale spiega le ragioni dello strappo e dichiara che proseguirà il suo cammino istituzionale da indipendente

Dino Ciminiello proseguirà il suo mandato di consigliere comunale da indipendente. La notizia del definitivo allontanamento dal Movimento 5 Stelle, di cui era stato candidato sindaco alle ultime amministrative, è stata diffusa dall’ex pentastellato attraverso una lunga nota pubblicata sul proprio profilo ufficiale su Facebook.

“Spesso accade che alcune cose cambino inaspettatamente – scrive nel post –. Ed oggi per me il Movimento 5 Stelle è irriconoscibile. Già diversi mesi fa si sono manifestati i segni di una mutazione genetica che ha generato non poche perplessità, culminata con le vicende che hanno caratterizzato la campagna elettorale per le ultime elezioni politiche”.

Segnali ben precisi che il consigliere aveva in verità cominciato a cogliere sin da subito e che l’avevano più volte condotto ad esprimere valutazioni critiche su alcuni aspetti del recente operato della forza politica che pur rappresentava nella massima assise cittadina.

“Significativi” – spiega Ciminiello – sarebbe stati “alcuni passaggi che hanno sancito questa mutazione, avvenuta senza il reale coinvolgimento dei territori e della cosiddetta base”. Individuati, questi ultimi, in quattro momenti specifici: la scelta calata dall’alto di un Capo Politico (“quando abbiamo sempre combattuto le personalizzazioni e le dinamiche dei Partiti tradizionali”), la creazione di una nuova associazione con modifica unilaterale dello statuto, il metodo di scelte delle candidature per le parlamentarie (“lontanissimo dai principi originari del Movimento cui molti di noi avevano aderito, in barba alla trasparenza e alla meritocrazia”) e la deriva verticistica delle scelte politiche dopo l’esito elettorale del 4 Marzo.

Una trasformazione della cui necessità si dice “consapevole”, eppure consumatasi troppo repentinamente, “senza confronto, senza nessuna mediazione e nel peggiore dei modi”. Ma a far rammaricare Ciminiello e a determinare la frattura non sono state soltanto le difformità metodologiche e gestionali, ma anche “l’incoerenza tematica di un Movimento che prima si poneva dichiaratamente come forza politica anti-sistema e poi, di colpo, ha rinnegato dinanzi al Presidente Mattarella molte delle sue posizioni”.

L’allusione, dunque, è alle modalità con cui Di Maio e i suoi hanno affrontato la fase delle consultazioni per la formazione del governo, rei di essersi diventati, in breve tempo, molto simili ai partiti “che si rinchiudevano nelle segrete stanze romane per decidere, senza possibilità di appello, le sorti dei territori”.

Eppure, ricorda, un tempo, “partecipazione, democrazia, meritocrazia” erano “i valori che da subito ho riconosciuto nel Movimento e che mi hanno spinto ad attivarmi in prima persona”. Consentendogli di affrontare “con forza e serenità” sia la campagna elettorale che l’attività da consigliere comunale, di cui ha voluto offrire un sintetico resoconto, dalla proposta, accolta dalla maggioranza, di investire 30mila euro per la manutenzione straordinaria delle strade comunali, al regolamento per le riprese audio e video del consiglio comunale, oltre a quello per definire appositi momenti dedicati alle domande dei cittadini; dalle agevolazioni di pagamento per chi non è in regola nei pagamenti dei tributi alla mozione per ridurre la Tari per gli esercenti che applicano il vuoto a rendere. E poi ancora le segnalazioni sul degrado periferico, la proposta di istituire una giornata di chiusura di alcune strade per favorire la mobilità sostenibile, l’inserimento dell’acqua come bene pubblico nello statuto comunale, l’emendamento per la formazione dei giovani agricoltori, le sollecitazioni per l’edilizia scolastica e l’attenzione rivolta al Maria Cristina.

“Potevo fare di più?”, si chiede retoricamente Ciminiello. “Sicuramente. Ma non ho rimpianti”. “Il mio – continua – è stato un percorso fatto anche di sbagli, ma onesto e trasparente”.

E sul futuro ci tiene a rasserenare i suoi elettori che il suo impegno civico rimarrà “invariato perché ad un certo punto”, spiega, “non può essere il ‘contenitore’ a qualificarmi, ma le azioni che riesco a portare avanti”, promettendo di portare avanti il programma elettorale “rispettando così il volere di quella Comunità che ha riposto fiducia in me”.