Ormai da otto anni, Bitritto, cittadina a sud di Bari, si trasforma in una grande libreria a cielo aperto, offrendo ospitalità ad autori e scrittori, dalla ribalta nazionale a quella pugliese, impegnati a presentare le loro opere più recenti. Di anno in anno Bitlibri, il festival in corso in queste serate in piazza Castello, è andato crescendo, attirando, ben oltre le mura cittadine, una folla sempre più numerosa di appassionati e imponendosi nel panorama dell’offerta culturale estiva come uno degli eventi più attesi e interessanti in terra di Bari.
Poco alla volta, “pagina dopo pagina”, la manifestazione è riuscita ad abbracciare un ventaglio di proposte letterarie sempre più ampio e singolare, all’insegna di un titolo che già in se stesso contiene una certa idea di rassegna: Bitlibri, infatti, non è solo l’abbreviazione di Bitritto-libri, ma con quel “bit” rimanda a significati più ampi e poliedrici, generando incroci tanto inaspettati quanto fortunati.

In informatica il bit è la minima cifra del sistema di numerazione binario; nella teoria dell’informazione rappresenta l’unità di misura del contenuto di un messaggio. E’ anche il metro con cui determinare la velocità di trasmissione dei dati: si parla, infatti, di un certo numero di bit al secondo. In inglese il termine bit traduce diversi vocaboli: poco, un pizzico, una punta di, un dito di… E infine, to bite vuol dire mordere, addentare. Così, l’obiettivo del festival è partire dal piccolo, dando spazio alle parole declinate nelle differenti espressioni artistiche, mescolando celebrità e talento senza ostentazione, ma solleticando la curiosità.
E’ questa la parola chiave dietro il sogno di Cristina Maremonti, ideatrice della rassegna insieme ai suoi compagni di viaggio Christian Bavaro, Margherita Diana, Marcella Signorile: “Ritengo che più che educare, bisognerebbe incuriosire le persone alla lettura” spiega la direttrice di Bitlibri, che è anche presidente della sezione barese del Cif (Centro italiano femminile), l’associazione impegnata nella costruzione di una democrazia solidale e di una convivenza fondata sul rispetto e la dignità della persona secondo i principi cristiani che organizza la manifestazione.

Far scattare la molla della curiosità per un testo, un libro è il presupposto indispensabile per propiziare l’affascinante avventura della lettura: “In tutta sincerità la mia più grande soddisfazione nell’arco delle diverse edizioni di Bitlibri – racconta Cristina – non è stata aver riempito la piazza con 800 persone per la presentazione di un libro, un risultato che senza ombra di dubbio mi ha riempito di orgoglio. Ma il ricordo di una persona che avvicinandosi a me, al termine dell’incontro, mi ha confidato di non aver mai comprato un libro in vita sua, prima di quella serata. Parole che per me sono una grande vittoria!”
Il sogno della kermesse, che la direttrice artistica di Bitlibri ha custodito per un lunghissimo tempo nel “cassetto” e che da otto anni è diventato una bella e solida realtà, oggi è in “tumultuosa” crescita. Non a caso tra i numerosi ospiti di questa edizione (qui il programma) vi sono Claudia Koll con il suo ultimo libro Qualcosa di me (Tau editrice), il giornalista Francesco Giorgino con Giubilei (Rai libri), Nichi Vendola con la sua ultima raccolta di versi Sacro queer (Manni editore), la cantautrice Erica Mou che presenta Una cosa per la quale mi odierai (Fandango ed.), Antonio Moschetta autore di Parliamo di pancia (Mondadori), Laura Magli autrice di Un tesoro chiamato fede (Scorpione editrice).

Ovviamente i tre giorni dell’evento sono ricchi di appuntamenti, letture e dialoghi anche con importanti scrittori pugliesi: da Francesca Palumbo con la sua raccolta di versi Le ore invisibili, pubblicato da Besa Muci, a Lino De Venuto che con Gelsorosso presenta Terzani, Anam il senza nome, ad Anna Chiara Scardicchio che interviene sul tema libri/gentilezza. Senza dimenticare Dominique Jean Paul Stanisci, Florisa Sciannamea, lo chef Daniele Caldarulo. Il programma della rassegna registra la collaborazione dell’Associazione Pugliese Editori, dei Presidi del libro, oltre che il patrocinio del Comune di Bitritto insieme al sostegno di numerose imprese locali.

Il potere della gentilezza, una parola messa al bando da tempi così difficili e drammatici come quelli che viviamo, è il tema principale dell’edizione 2025. “A me sta molto a cuore questo termine. Sono convinta che in un periodo così turbolento a livello globale, in cui la diffidenza ha preso il sopravvento nei rapporti tra le persone, abbiamo bisogno più che mai di sottolineare il senso e il potere della gentilezza. Essere gentili è uno degli atteggiamenti che più genera benessere nel prossimo, nelle persone che incontriamo. Talvolta non ci rendiamo conto che compiere un gesto gentile può risultare decisivo per la vita di molti uomini e donne”, spiega Cristina. Spesso la gentilezza viene fraintesa con la mancanza di carattere, con la debolezza: basta soffermarsi sulle immagini di forza e di veemenza a cui tutti, piccoli e grandi, veniamo sottoposti quotidianamente. Dato che la gentilezza assomiglia ad una foresta che cresce senza far rumore, è necessario dare centralità a questo sentimento, soprattutto “per il dovere morale che come adulti abbiamo verso le nuove generazioni. A loro soprattutto dobbiamo letteralmente trasmettere gli atti di gentilezza”, afferma la direttrice di Bitlibri.

E la scrittura, come ogni altra espressione artistica, si presenta come uno strumento che allena ad essere gentili. Così chi ne fruisce, di riflesso se ne arricchisce.
A latere della rassegna, quest’anno vi sono le mostre fotografiche Il potere della gentilezza, curata da Rossella Mazzotta e Marco De Giosa, e La memoria è emozione allestita dall’associazione Bitrittesi nel mondo. E ancora, le esibizioni musicali di The secret garden trio e gli incroci musicali tra le parole con il sax di Akeem Dosso e la voce narrante di Paola Martelli. Spazio anche al cinema con Fratelli di culla di Alessandro Piva (leggi qui) e all’arte con Maria Pierno dell’associazione Approdo Urbano e con le divagazioni in versi di Poesia in Azione. Partendo dai libri, dunque, ecco svilupparsi una rete culturale e artistica inclusiva, a conferma che Bitlibri è uno spazio diffuso in cui sviluppare performance artistiche diverse e mescolare con creatività le varie forme d’arte.

Insomma, un grande impegno creativo e organizzativo per generare curiosità e avvicinare alla lettura il pubblico, che nonostante il proliferare di festival letterari non è certo così avvezzo ad imbracciare un libro. “Per formare il pubblico dei lettori di domani, occorre partire dai bambini di oggi: sono i genitori che devono invogliare i figli a sfogliare le pagine di un volume, a raccontare e leggere storie, a riempire di libri le case. L’esempio offerto tra le mura domestiche è fondamentale ma, certo, anche la scuola deve ritagliarsi un ruolo più attivo nel dare spazio alla lettura”, conclude Cristina che cita l’esempio della Clessidra, il progetto varato dall’associazione Poesia in azione: far giocare letteralmente i bambini attraverso la lettura. Partendo da una parola chiave, i partecipati sono chiamati a creare performance poetiche: “Servono modalità di approccio alla lettura in grado di divertire i più giovani. Solo puntando sulla curiosità e sulla fantasia si possono spingere i bambini e i ragazzi a varcare la soglia del mondo magico e sorprendente dei lbri”, afferma la direttrice artistica di Bitlibri.

Nella foto in alto, lo staff di BitLibri al completo: Christian Bavaro, Margherita Diana, Cristina Maremonti, Marcella Signorile





