In un mondo così singolare, carico di difficoltà d’ogni genere, come quello in cui viviamo, la missione dell’associazionismo e del terzo settore ruota intorno ad alcune parole chiave, che si librano in un canto limpido e soave grazie ad una fitta rete di solidarietà, rivolta a restituire speranza a chi non ha voce, e nonostante tutto, non deve perdere la propria dignità.
Parole chiave che compongono lo slogan Un futuro migliore per chi spera, coniato per l’evento organizzato dall’associazione di volontariato Mille Mani per le famiglie, presieduta da Rosa Mastropasqua coadiuvata da Antonio Giannini, in collaborazione con Alba Trapiantati del presidente Amelio Paparella: una cena di beneficenza presso la sala ricevimenti La Verde Giada a Barletta.

Due realtà del mondo dell’associazionismo che operano sul territorio in sinergia e con un solo obiettivo: sostenere le famiglie in disagio sociale ed economico, oltre che sanitario, offrendo ad esse l’opportunità per marciare, un passo dopo l’altro, verso una vita più serena e dignitosa.
Mille Mani per le Famiglie, sebbene costituita solo di recente, ha già traguardato importanti risultati, grazie alla distribuzione tra i cittadini meno abbienti di beni di prima necessità e alla promozione di percorsi utili a favorire il loro reinserimento sociale. Il nuovo obiettivo è garantire assistenza su più fronti, non solo in ambito sociale ma anche amministrativo, medico e legale, avvalendosi di figure professionali pronte ad offrire, in maniera gratuita, le proprie competenze ai cittadini in stato di necessità. Parte del ricavato della cena di beneficenza sarà utilizzato, infatti, per sostenere le spese di adeguamento della sede, in Via Del Gelso 96 a Barletta, con spazi destinati alle nuove attività.
La sinergia promossa da Alba Trapiantati Onlus, operativa sul territorio di Barletta dal 2011, nasce dalla consapevolezza e dallo spirito di solidarietà che anima l’intera associazione e, in particolare, il suo presidente che ha vissuto la dolorosa esperienza del trapianto di fegato. Un lungo e difficile percorso al termine del quale è riuscito a rinascere, tornando in forza e con forza a guardarsi dentro, avvertendo il bisogno che una seconda vita, una nuova opportunità non fosse sprecata, ma venisse utilizzata al servizio di chi, come lui, si trovi ad attraversare un percorso altrettanto denso di sofferenze fisiche e psicologiche, che possono essere riscattate solo dalla prospettiva di una nuova e più feconda esistenza, vissuta in favore degli altri.
Vita come quella che auguriamo a Sole, una delle commensali più piccole, protagonista di un momento ricco di emozione, suscitato dalla toccante testimonianza di Gioia, ragazza madre di Trani. Sole sta attraversando un percorso terapeutico complesso da quando le è stata diagnosticata la Tetralogia di Fallot, una cardiopatia congenita cianogena particolarmente delicata, per la quale è stata già sottoposta ad un primo intervento presso il Bambin Gesù di Roma, a cui dovrà seguire, a breve, un secondo intervento.
Un intenso momento di commozione e di riflessione, nel quale si è vissuto il dolore, la sofferenza e la difficoltà che hanno messo a dura prova l’esistenza della bambina. Ogni dolore, in realtà, ha un volto, una storia, un nome ma anche una possibilità di riscatto e di rinascita. Proprio come ci insegna la storia di Sole e di tutte le famiglie che possono godere dell’affetto, del sostegno e della solidarietà di chi non vuol rimanere indifferente.
La stessa solidarietà mostrata dal principe Paternò Castello, illustre ospite della serata, intervenuto in rappresentanza del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme – Cavalieri di Malta OSJ, che ha contribuito personalmente alla causa della piccola Sole, che si è detto felice e particolarmente grato per l’accoglienza ricevuta, cogliendo l’occasione per ringraziare tutti dell’impegno profuso per la realizzazione della meravigliosa iniziativa di solidarietà. Illustrando l’impegno solidaristico dell’ordine cavalleresco, che in diretta continuità con l’Ordine degli Ospitalieri di San Giovanni, fondato in terra Santa nel 1048, si ispira agli insegnamenti evangelici di ecumenismo e fratellanza tra popoli, dedicandosi a cause umanitarie e allo sviluppo di servizi di qualunque genere o tipo a favore delle persone in difficoltà.
La presenza all’evento del principe ha coinciso con il ritorno a Barletta di una rappresentanza dei Cavalieri di Malta, una realtà risalente alla prima metà dell’anno 1000, quando i cavalieri avevano sede nel centro storico della città, in prossimità della Cattedrale di Santa Maria Maggiore. Un sito che il principe, grazie alle associazioni organizzatrici della cena di beneficenza, ha potuto visitare e che rivivrà nello spirito e negli intenti nella nuova sede all’interno dell’associazione Mille Mani per le Famiglie.
A testimoniare l’efficacia e il valore dell’attività condotta dalle associazioni organizzatrice della cena di beneficenza, anche l’assessore regionale al welfare, il barlettano Ruggiero Mennea, che ha definito l’evento una festa tra persone normali, in cui si celebra il valore della solidarietà. In una società afflitta da tante e diverse sfumature di povertà, da quella alimentare a quella sanitaria a quella educativa, che spesso affliggono in prima battuta proprio i bambini, i soggetti più fragili di cui si compone la società, il ruolo dell’associazionismo, inteso come attitudine e capacità di donare conforto e sostegno, nel segno della solidarietà e dell’inclusione è diventato insostituibile. Ha spiegato Mennea.
Il sorriso dei bambini è contagioso quanto la solidarietà, quella sincera e disinteressata, che in questa occasione è stata espressa dai numerosi imprenditori e dalle autorità comunali, che hanno distribuito ai bambini uova colorate di cioccolato nel segno della Pasqua da poco trascorsa.
Donare è una forma di amore. Donare qualcosa che si possiede in più, e di cui magari non si apprezza nemmeno il valore, è un gesto di grande umanità. In realtà, per apprezzare il vero significato delle cose occorre condividerle. La curva di un sorriso meraviglioso sul volto di chi ha ricevuto un dono, è la manifestazione concreta del miracolo che la vita conserva nella semplicità delle azioni. Come testimoniano, tra l’altro, gli scatti di Cosimo Pedico, pronto a mettere a servizio della causa la propria professionalità, regalando alle associazioni e a tutti gli intervenuti il ricordo di una serata meravigliosa.
Nella foto in alto, Antonio Giannini (col microfono) con a sinistra Rosa Mastrapasqua e Amelio Paparella