Succede così, per caso. Succede a ciascuno di noi di imbattersi in qualcuno o qualcosa che irrompe nella nostra quotidianità e ne muta profondamente l’assetto, dando forma a ciò che siamo. Una miriade di destini sfuggenti volti ad incrociarsi, conoscersi, fondersi in nome di una scintilla che scocca quando due poli, apparentemente opposti, si avvicinano fino a plasmare una meravigliosa alchimia da cui riesce impossibile sottrarsi.
A confermarlo sono gli occhi grandi ed emozionati di Pierangelo Paparella che esprimono più di ogni parola la pienezza di una vita come la sua, vissuta all’insegna dell’inscindibile legame con la musica. Apprese le prime nozioni di solfeggio e pianoforte all’età di dieci anni, il giovane ruvese insegue con tenacia la passione per il canto attraverso l’approfondimento, nonché lo studio della tecnica vocale, acquisita grazie anche alla frequentazione di seminari sull’improvvisazione e sulla vocalità corale, propedeutiche al conseguimento della laurea di primo livello in canto jazz presso il conservatorio Niccolò Piccinni di Bari. Attualmente ha all’attivo una band con cui si esibisce in live come interprete per eventi vari.
Un percorso tutto in ascesa a coronamento del quale Pierangelo può dirsi orgoglioso di aver imparato a comunicare un arcobaleno di emozioni che solo la musica può infondere. La stessa è per lui “un mondo fatto di colori, sensazioni e stati d’animo che permette di descrivere la realtà attraverso il suono della propria voce o di uno strumento musicale”. “Solo la musica ci consente di essere veramente noi stessi -spiega- è un vero e proprio linguaggio che, se usato con padronanza e in modo veritiero, può essere davvero efficace per raccontare noi stessi e rivelare qualcosa di profondo”.
Se è vero l’assunto nietzschiano «senza la musica la vita sarebbe un errore», Pierangelo non ha sbagliato a dedicare buona parte della sua esistenza a “collaudare” melodie che alternano toni armoniosi e leggiadri ad altri energici e vigorosi. “Le mie canzoni nascono quasi per istinto e spesso per gioco. Scrivere è il mio angolo di libertà perché cerco di non farmi influenzare dalle mode musicali, ma mi lascio trasportare semplicemente da un flusso creativo che allo stesso tempo implica diversi processi: innanzitutto parto da una ricerca di versi e di parole a cui successivamente cerco di conferire una melodia, creando connubio ed equilibrio fra versi e musica che valorizzino appieno la mia vocalità”, chiarisce Pierangelo. E aggiunge: “Mi piace definire il ruolo del cantautore come una sorta di “sarto” che cuce su se stesso il suo vestito, cioè la canzone, valorizzando la sua espressività. Questa combinazione di idee spesso va elaborata finché prende la forma che ritengo più giusta”.
I nuovi orizzonti musicali verso cui si muove costituiscono il risultato più gratificante dell’inesauribile ricerca e dell’audace sperimentazione di ritmi che, per quanto moderni, guardano con ammirazione il panorama musicale nazionale (Concato, Dalla, Battisti, Bonocore, Fabi e Diodato) e internazionale (Steve Wonder, Ray Charles, Beatles, Cat Stevens) .
“Così è nato il mio nuovo singolo In un bicchiere vuoto (ascolta qui), racchiude un testo semplice, fatto di immagini, visioni, sentimenti e parole che mi permettono in questo caso di esprimere al meglio che cos’è per me l’amore e di celebrarlo attraverso la musica”, prosegue Pierangelo. Le sue mani corrono sui tasti bianchi e neri del pianoforte con l’eleganza di chi balla sulle note di una canzone che celebra l’attaccamento alla terra natia: “le riprese del video sono state interamente girate in alcune zone della campagna ruvese e vogliono essere un piccolo omaggio alla bellezza della mia terra, la Puglia”, riprende.
Sorprende la sua capacità di declinare l’amore in tutte le sue sfaccettature e, ancor di più, quel senso di gratitudine mai banale nei confronti di quanti collaborano con lui: “Credo che il mio nuovo singolo inizi ad entrare nel cuore di alcune persone, visti i numerosi commenti positivi ricevuti e il buon numero di visualizzazioni. Ringrazio di cuore chi ha fatto sentire il proprio calore attraverso la condivisione del brano sui social o semplicemente ascoltandolo. Un grazie va soprattutto alla mia famiglia che da sempre mi sostiene e mi incoraggia nel mio percorso di artista. Un grazie particolare va anche alla mia insegnante di tecnica vocale Tiziana Portoghese e al videomaker Giovanni Berardi per le ottime riprese video”.
E poi, spazio ai sogni… “in futuro mi piacerebbe concretizzare la passione della scrittura musicale attraverso una formazione con cui promuovere e far ascoltare ad un pubblico sempre più vasto i miei brani, quindi far conoscere ancor di più la mia arte”, dice con uno sguardo speranzoso al domani. Tuttavia la ricetta per diventare grandi sta proprio nel coraggio di osare, avanzando con spirito di umiltà, sacrificio e abnegazione. Questo non lo dicono nemmeno i dieci comandamenti, ma è ciò che la vita insegna: crederci sempre, talvolta sbagliare, rialzarsi per ricominciare.
Pierangelo lo sa, ed è con la dolcezza di un maestro che sente di rivolgersi ai ragazzi che hanno abbandonato i loro desideri al primo ostacolo. “I sogni sono il motore della nostra vita. Non è semplice poterli realizzare, lo so e lo vivo sulla mia pelle -spiega- ma sono la spinta per andare avanti, per realizzare qualcosa di bello e di concreto. L’arte può essere il nostro angolo di libertà ed è bello poterlo condividere. Realizzarsi significa trovare il coraggio di mettersi in gioco e di rischiare, anche se ciò comporta sacrificio e difficoltà”.
Allora non ci resta che seguire l’invito del grande Stephen Hawking a guardare le stelle anziché i nostri piedi. Ad maiora Pierangelo!
In alto, Pierangelo Paparella. Foto di Giovanni Berardi