Qualche tempo fa, avevo sentito parlare di una vecchina che, busta alla mano, passeggiava per le strade di campagna intorno alla mia città. Aveva un fazzoletto in testa e portava una casacca pesante, nonostante fossimo in piena estate. Si muoveva lentamente, zoppicando, forse per un problema all’anca. Ma questo non le impediva di svegliarsi presto ogni mattina, mentre tutti erano in spiaggia, per continuare a raccogliere, pezzo dopo pezzo, tutti i rifiuti che trovava lungo il cammino. Non aveva guanti né un bastone per aiutarsi in questo lavoro. Solo quella grande busta che, alla fine della passeggiata, si riempiva di qualunque genere di rifiuti. Mi sarebbe piaciuto vederla all’opera e – perché no? – darle una mano. Ma non ho saputo più niente di lei.
In realtà, sono tante le persone che, come quella vecchina, raccolgono nell’anonimato buste e buste di rifiuti. Su alcune di loro sono stati pubblicati anche degli articoli. Sempre nel barese, qualcuno ha scritto del signor Gregorio o di un giovane ragazzo, Michele, che si davano da fare nel raccogliere tanta di quella immondizia, da aver spinto molti altri concittadini ad imitarli. Sono tanti gli eroi che agiscono nell’anonimato e nella solitudine delle strade, cercando nel loro piccolo di fare la differenza ma, soprattutto, la “differenziata”.
Plastic free, l’associazione di volontariato con sede anche a Bari, riunisce molte di queste persone. A mettersi all’opera sono liceali, studenti universitari, signori in pensione, professionisti, insegnanti, donne e uomini di tutte le età, che preferiscono raccogliere la plastica, piuttosto che restare a casa nel weekend a riposarsi.
Famiglie intere, in cui i genitori insegnano ai figli il rispetto per l’ambiente. E ripulire un cespuglio o trovare le cicche di sigarette diviene per loro un bellissimo gioco. Questa domenica mattina si sono dati appuntamento alle 10 al Giardino Baden-Powell, nel quartiere Madonnella. Tra i cento e più volontari, anche Giulia, una studentessa fuorisede di Lettere, che ha deciso di restare a Bari per poter dare una mano. Con lei vi sono altre due colleghe universitarie, che si sono svegliate presto, hanno preso il treno e il pullman per giungere sul posto in orario e partecipare alla prima tappa del tour di Plastic Free. “Non è la prima volta che partecipo ad un’iniziativa di questo genere – racconta Giulia -. Spesso, con mio padre Michele, raccolgo bottiglie di plastica lungo la spiaggia” e, mentre parla con me, il suo sguardo si perde nel mare. E’ una così bella giornata che sembra che quel tratto di spiaggia di fronte al giardino, gremito di persone che passeggiano o corrono, siano uscite da una poesia di Rimbaud.
I volontari indossano i guanti, prendono tre buste – una gialla per il vetro, una azzurra per la plastica e una trasparente per l’indifferenziata – e, con le loro magliette blu con la scritta Plastic Free, cercano tra i cespugli, controllano le strade, perlustrano i marciapiedi. Fanno piazza pulita di tutto ciò che non c’entra con erba, rami e foglie. Per due ore, li vedi chinati a raccogliere rifiuti su rifiuti. Si muovono a gruppi di quattro o tre persone, ognuno con una busta e un secchiello verde per i mozziconi. L’evento conta sul sostegno di tre sponsor locali – The Stuart Scottish Pub, Osteofit e We Are Hair Lab – e la collaborazione delle associazioni 2Hands Bitonto, Sii Felice sei a Bari, WEEC e Ikemana. E, ovviamente, sul supporto dell’Amiu Puglia per lo smaltimento,
Non mancano, tra i volontari, anche i residenti del quartiere. Vi è una signora tra questi, Francesca, che lavorava nelle poste e ora si gode così la pensione. “Per me, quella di Plastic Free è una bellissima iniziativa. Anch’io, un tempo, raccoglievo dalla strada quello che trovavo e lo gettavo nell’apposito cassonetto. Ma farlo insieme ad altre persone, scambiare con loro qualche chiacchiera, avere un obiettivo comune, che perseguiamo con impegno, è tutt’altra cosa” spiega, prima di recuperare dei cocci di vetro dalle aiuole. “La Madonnella è un punto di riferimento per le famiglie e i residenti di tutte le età – chiarisce la proprietaria del bar, all’interno del giardino – e siamo noi i primi a tenerlo pulito, a portare i nostri figli e nipoti perché giochino e incontrino altri bambini. È il nostro piccolo paradiso“.
“Promuovere occasioni di volontariato e cittadinanza attiva tra i giovani e gli adolescenti significa investire sulla loro crescita personale, relazionale e sociale. Offrire loro strumenti per diventare cittadini solidali, rispettosi e attenti“, afferma Francesca Bottalico, presidente della Commissione alle Politiche Giovanili, culture, turismo e sport, per la partecipazione attiva del Comune di Bari. “Ecco perché con la commissione abbiamo scelto di sostenere e promuovere il tour ambientale dell’associazione Plastic Free in tutti i territori della città, così come avviene con tutti i gruppi e le associazioni dal basso che lavorano su azioni concrete e sul cambiamento culturale su temi come quelli ambientali”, conclude.
“Siamo convinti che questo progetto pilota possa rappresentare un’importante occasione di dialogo tra la cittadinanza e le istituzioni, per rendere tutti parte attiva dell’azione di tutela e cura del territorio barese – sono le parole dei referenti di Plastic Free, Silvana Mitolo, Gabriele Carofiglio e Davide Santacroce. “È fondamentale, infatti, coinvolgere le persone, in particolare i più giovani, nello sforzo per rendere sempre più pulita la nostra città, sensibilizzando i cittadini su temi come l’uso intelligente della plastica e il corretto smaltimento dei rifiuti. Il contributo di ciascuno può fare la differenza, come vedremo in tutte le tappe del tour. Ringraziamo, quindi, il Comune di Bari, Amiu e tutte le realtà coinvolte in questo progetto. Il nostro obiettivo, in rete con le istituzioni e le altre associazioni, è quello di proseguire questa collaborazione anche dopo la prossima estate, estendendola ad altre aree della nostra città“.
In questa primissima tappa, sono stati raccolti 150 chili di rifiuti e sarebbero stati certamente molti di più se non fossero intervenute, il giorno prima, le squadre addette alla pulizia delle strade, che hanno liberato il giardino dei tantissimi rifiuti accumulati. Certo è che quei cento volontari sono stati ancora più scrupolosi. Plastic Free Bari in Tour continuerà con appuntamenti mensili in diversi quartieri della città, inclusi Japigia, Murat e Poggiofranco. La tappa di novembre sarà a Carrassi, in un luogo che sarà indicato sul sito e sui social ufficiali. Per unirsi ai volontari è sufficiente iscriversi nella sezione Eventi del sito www.plasticfreeonlus.it/.