Una lunga vita insieme è un “capolavoro di intaglio”

La passione per l'arte di Francesco Di Terlizzi e della signora Lucia è il collante delle virtù su cui i coniugi di Ruvo hanno costruito una famiglia sana e solida

Sono passati quarantacinque anni da quando Francesco e Lucia si sono giurati amore eterno. Ancora oggi ricordano commossi l’emozione di quel loro primo sì, come se il tempo non fosse mai trascorso. Lui dedito per una vita intera al lavoro dei campi, lei instancabile ricamatrice, hanno vissuto una storia familiare fatta di tanti sacrifici ma anche di molte soddisfazioni. Una lunga e felice stagione, illuminata da quel senso di autenticità e da quella propensione alla disponibilità come solo raramente è dato riscontrare al giorno d’oggi.

Un’artistica carrozza intagliata nel legno

Francesco alla dura fatica della terra associa la sua più grande passione: plasmare un materiale dalla forma indefinita come il legno per creare oggetti di ogni tipo. Ma per realizzare questi suoi capolavori ha bisogno di una musa ispiratrice, la sua Lucia, che spesso si dedica al disegno preparatorio, utile ad avviare l’opera. Perchè, in effetti, di opere occorre parlare: sono 170 gli artistici oggetti (non in vendita) realizzati da Francesco Di Terlizzi, tutti rigorosamente in compensato di pioppo o di faggio. Per ammirarli Francesco ci fa strada nella sua abitazione, a Ruvo di Puglia, immersa nel verde, mentre sua moglie Lucia ci invita a sedere nel piccolo soggiorno.

Le pareti sono completamente tappezzate di lavori in legno di svariate dimensioni. Alzando lo sguardo verso la volta, l’attenzione è rapita da un grande lampadario di legno con diciotto luci, sul quale spiccano tre bizzarre decorazioni: elementi del presepe, demoni e volti umani. Francesco racconta che si tratta del primo pezzo della sua collezione, spiegando attraverso un breve aneddoto quale sia stata la vera fonte d’ispirazione: durante un giro alla Fiera del Levante, la sua Lucia rimase attratta da un enorme lampadario in compensato eseguito con la tecnica del traforo e gli chiese di riprodurlo.

Da quel desiderio, dunque, è nato il pezzo più importante, realizzato con legno di pioppo, in mostra nel ’78 alla scuola elementare Giovanni Bovio nel corso di una rassegna di artigianato locale. “Modellare il legno solo con un seghetto non è affatto semplice: ci vuole occhio e tanto amore“, spiega Francesco che sorride mentre sfoglia un vecchio album di foto ricordando amici, incontri ed esperienze passate. Il repertorio dei manufatti si è via via arricchito di numerosi e originali oggetti di uso quotidiano che assolvono a diverse funzioni.

L’artistico lampadario intagliato nel legno realizzato da Francesco Di Terlizzi

Lungi dall’essere esclusivamente un mero ornamento domestico, le creazioni, aumentate in maniera esponenziale nel corso degli anni, sono state oggetto di numerosi riconoscimenti: basti pensare ai premi ottenuti in occasione di mostre, alcune organizzate dalla Pro Loco a Palazzo Caputi, altre nei paesi limitrofi o alla Fiera del Levante, dove Francesco è tornato da protagonista qualche anno fa, ma anche in varie località del paese come Santa Maria di Capua Vetere per la Mostra Nazionale di Modellismo Statico. Nel suo lungo flashback, Francesco rivive le emozioni di un tempo, i complimenti dei tanti estimatori e la gratitudine impagabile di don Tonino Bello al quale fece dono, nel seminario di Molfetta, di un meraviglioso centrotavola colmo di frutta secca. L’obiettivo di trasformare il legno in un oggetto “animato” si evince anche dalla propensione a curare i particolari di ogni pezzo con dovizia di dettagli.

Alcuni lavori realizzati da Francesco di Terlizzi in mostra nel corso di un evento della Pro Loco a Ruvo di Puglia

Si parte dal disegno, spesso abbozzato dalla mano raffinata di Lucia, per passare poi alla foratura e all’intaglio del legno. Ogni piccolo elemento viene incollato accanto all’altro, quasi a comporre un puzzle, che in qualche caso assume dimensioni davvero notevoli, come nel caso dell’imponente gallo che i coniugi custodiscono gelosamente nella vetrinetta del soggiorno. Una volta concluso l’assemblaggio dei pezzi, si procede con la verniciatura: Francesco predilige la vernice trasparente per mettere in risalto la bellezza del legno e la qualità del suo operato. Egli ci confida di non aver mai appuntato una cronologia dei suoi lavori ma di ricavarne l’età in base alle tonalità del legno: più è oscuro e maggiore è l’anzianità del manufatto.

Un’attività a cui si dedica nel tempo libero, durante le pause di lavoro e soprattutto nella stagione invernale, e che ha intensificato durante la pandemia cercando di insegnarla ai figli Raffaele e Arcangela, che hanno dato prova anche loro di un notevole talento. Una tradizione familiare che Francesco ora spera di tramandare al nipotino, pronto ad illustrare con gesti e sorrisi i capolavori del nonno: tutti egregiamente decorati con fantasie floreali, come un portatovaglioli, una nicchietta per una Madonnina, un elegante centrotavola con grifoni e draghi, un portagioie, un vassoio portabicchieri, un’angoliera a tre piani, un carrello da bar, un’auto Balilla, una sedia a dondolo, una carrozza portasigarette, un portaspazzole, un carretto e tanti altri ancora.

Alcuni lavoretti ad intaglio che ornano le pareti di casa

Recentemente, in occasione della Sagra del Fungo Cardoncello, la Pro Loco gli ha concesso uno spazio in cui esporre le sue creazioni, e tra queste alcune delle più belle e meglio riuscite: la Mole Antonelliana, la Tour Eiffel e un gallo arcigno in movimento. La lista degli strordinari oggetti non finisce qui: l’ultimo pezzo risale a qualche giorno fa e corrisponde ad un signorile portacalamaio. Quell’arte del traforo così ricercata nel periodo natalizio attraverso i graziosi manufatti in legno che ornano credenze, alberi di Natale e presepi, per Francesco e Lucia diviene una prassi quotidiana da coltivare e mantenere in vita. Un amore senza tempo, il loro, rinsaldato da una passione comune che, senza proclami, li ha uniti e li ha visti crescere insieme.

Nella foto in alto, i coniugi Francesco e Lucia Di Terlizzi nella loro casa di Ruvo di Puglia