Madame Butterfly è “la prima vittima di femminicidio”

Lo spettacolo scritto e diretto da Adele Porza, in scena al Traetta di Bitonto, è un'acuta riflessione sul dramma a cui sono condannate tante donne, unito all'appello a mobilitarsi

La giornata contro la violenza sulle donne ha il merito di ricordare a tutti noi quanto sia grave ed esteso il fenomeno. Una violenza che è fisica, emotiva e persino economica. Una piaga sociale che per essere arginata richiede l’impegno di ogni cittadino.

E’ l’appello che si leva potente dallo spettacolo In difesa di Madame Butterfly, scritto e diretto dalla giornalista Adele Porzia, in scena al Teatro Traetta di Bitonto per iniziativa della Fidapa e grazie al sostegno dell’amministrazione comunale.

Lo spettacolo è un monologo che trae ispirazione dal libretto Madama Butterfly, firmato da Luigi Illica e Giuseppe Giacosa e musicato da Giacomo Puccini, che racconta la tragedia della giovane Cio Cio San. L’intento è portare sotto i riflettori l’attualità di una vicenda, quella della giovanissima ragazza giapponese, costretta dopo la morte del padre a diventare una geisha e destinata ad essere abbandonata subito dopo la prima notte d’amore dallo sposo, il tenente della marina americana, Pinkerton, che a lei preferisce un’altra donna. Una cocente delusione alla quale Cio Cio San non saprà opporre alcuna resistenza e che la condurrà a darsi la morte. 

A dar voce alle ragioni della giovane è l’avvocata del signor Pinkerton: Lily Poët invece di scrivere un’adeguata difesa per il suo assistito, ripensando alla tragedia di Madame Butterfly rivela le gravi ingiustizie compiute ai suoi danni, causa del suo gesto estremo. I brani musicali, che si alternano al monologo, inseriscono la vicenda in un contesto moderno, offrendo l’occasione per riflettere sulla gravità di un fenomeno, quello della violenza contro le donne, che miete ogni giorno nuove vittime. 

La  scenografia spartana, essenziale, contribuisce a focalizzare l’attenzione sulla protagonista e sul suo monologo. I pochi oggetti presenti in scena (una poltrona, una scrivania e un leggio) sono funzionali alla narrazione; fanno sì che gli spettatori si concentrino sulle parole pronunciate e sull’intensità del messaggio.

L’attrice, che veste i panni dell’avvocata, è Anna Jolanda Trovato che nonostante sia molto giovane dimostra notevole talento, evidenziato dalla spiccata sensibilità nel rappresentare le innumerevoli sfumature dell’animo di Cio Cio San. Non è semplice, infatti, interpretare il dualismo di una donna, combattuta tra il “dovere” imposto dalla sua professione e le ragioni del cuore. Lily Poët è consapevole che quello contro Pinkerton è un ‘processo farsa’ e che il verdetto lo scagionerà da ogni accusa. Eppure, è pronta a sottolineare che sebbene non sia stato Pinkerton materialmente ad uccidere Madame Butterfly, è moralmente responsabile del suo suicidio.

La cantante Rosita Cannito

La legge prevede la possibilità da parte di un marito di unirsi ad un’altra donna ad un mese dalle nozze: per questo Pinkerton è formalmente legittimato ad abbandonare la giovane sposa. Ma il codice non prende in considerazione i sentimenti di una donna innamorata, che ha rinunciato persino alla sua religione per amore ed ha cresciuto sola il frutto di quella prima notte di nozze. A scagliare il colpo mortale è proprio la decisione di suo marito, venuto a conoscenza di quella paternità, di strapparle l’unica cosa che la tiene in vita e a spingerla a lottare, suo figlio.

Quello che emerge dal monologo sono le tante sfaccettature di una donna di legge, ma pur sempre dotata di sentimenti che non si possono reprimere. Dietro la maschera che mostra al mondo, Lily nasconde un’incontrollabile indignazione, che la conduce a denunciare le istituzioni e la stessa società nella sua interezza: nessuno è stato l’autore materiale della morte della giovane, ma in realtà lo sono tutti. Cio Cio San non è stata protetta o ascoltata da nessuno; è stata lasciata sola dai suoi cari, da suo marito e da una società che non l’ha ritenuta degna di considerazione in quanto donna.

Il monologo si conclude con un appello alle donne a sostenersi a vicenda, a stimarsi tra di loro anziché schernirsi; a parlare di sorellanza e non solo di fratellanza. Un appello decisamente differente dalla vuota retorica a cui, putroppo, tante celebrazioni in difesa delle donne ci hanno abituato.

“Il messaggio di fondo dello spettacolo è che la violenza è frutto di tutto il sistema, che privilegia l’uomo sin dalla nascita. La donna spesso è considerata di sua proprietà e, quindi, inferiore a lui. La vicenda di Madama Butterfly è un pretesto per parlare di violenza psicologica e fisica. L’arte si fa ancora una volta veicolo di un messaggio importante”, spiega l’autrice, Adele Porzia.

Ad alternare le varie parti del monologo è la splendida voce di Rosita Cannito, socia della Fidapa, che interpretando alcune tra le più belle e significative canzoni della storia della musica trasmette messaggi di dolore ma anche di speranza. Come nel caso di Vedrai, uno dei motivi più noti e toccanti di Luigi Tenco, che esprime perfettamente il desiderio di Cio Cio San di tornare a sperare nella vita e nell’amore, grazie a Pinkerton.

La sinergia tra tutte le protagoniste del progetto – Adele Porzia, Anna Jolanda Trovato e Rosita Cannito – è la chiave del suo successo. Un successo che si rivela soprattutto nella capacità di sollecitare il pubblico a riflettere, emozionarsi e indignarsi insieme alla protagonista. Un risultato che si deve anche a chi ha creduto nella possibilità di mettere in scena il dramma di Cio Cio San: le associazioni Angeli Eventi, Docenti bitontini, il Centro Ricerche di Storia e Arte-Bitonto, il Centro Studi Sapere Aude e l’Università della Terza Età.

In un mondo in cui la violenza dilaga e l’odio aumenta, è solo la morte che spinge a chiedersi se non sia il caso di opporre un argine a tale fenomeno. Il messaggio trasmesso dal monologo è, invece, di agire prima che la tragedia si compia, lottando insieme affinché questo triste destino non tocchi più a nessuna di noi.

Nella foto in alto, Anna Jolanda Trovato.