Sarà la fine dei parcheggiatori abusivi?

Oltre a norme più stringenti sull'immigrazione, il decreto sicurezza voluto da Salvini prevede un inasprimento delle misure contro posteggiatori e accattoni molesti

Qualsiasi automobilista che si sia trovato ad interagire con un parcheggiatore abusivo – e cioè a decidere, in una manciata di secondi, già tediato dall’ennesima bega, di farsi o non farsi estorcere denaro per un discutibile e non richiesto supporto in fase di parcheggio e la tacita garanzia di veder protetta la propria vettura da danni non tanto accidentali – in quei momenti avrà certamente pensato di star subendo una molestia bella e buona, quando non una vera e propria estorsione.

Una sensazione tanto più palpabile quanto più non richiesto e a dir poco accessorio è l’aiuto fornito dal parcheggiatore di turno. Che nelle situazioni più paradossali – le più comuni ormai – non si preoccupa neanche di fornire il “servizio” di ricerca del posto auto, ma passa direttamente ad esigere il pedaggio con aria di sfida, magari in zone dove il parcheggio è già a pagamento.

Finora per i posteggiatori non autorizzati, che in molti casi, come accertato dall’autorità giudiziaria, operano per conto della criminalità organizzata, il Codice della Strada prevedeva delle semplici sanzioni amministrative. Fino al 21 aprile 2017 le multe potevano andare da 726 a 2.918 euro, col raddoppio in caso di impiego di minori; numeri poi innalzati al range 1.000-3.500 dal decreto sicurezza voluto dall’ex ministro Marco Minniti, che ha previsto il raddoppio della sanzione anche in caso di reiterazione del reato e ha reso applicabile ai guardiamacchine lo strumento del “daspo urbano”, ovvero un provvedimento di allontanamento.

Ora con il nuovo decreto sicurezza firmato da Matteo Salvini e approvato definitivamente dal parlamento, che sta facendo parlare di sé per l’inasprimento delle norme in materia di immigrazione e la cancellazione del permesso umanitario, per cui molti migranti regolari sono già finiti per strada, i parcheggiatori abusivi rischiano invece il carcere. In particolare, l’arresto scatta se nell’attività illecita sono impiegati minori oppure se il soggetto è recidivo. In questi casi è prevista la detenzione da 6 mesi a un anno e un’ammenda compresa tra i 2.000 e i 7.000 euro, oltre alla confisca delle somme indebitamente percepite.

Una misura che potrebbe sortire qualche effetto rispetto alle multe, che non hanno mai destato particolari preoccupazioni nei sanzionati, dato che i posteggiatori risultano spesso nullatenenti. Nel capoluogo pugliese il fenomeno è sempre stato abbastanza diffuso e ben visibile. I parcheggiatori abusivi stazionano in pieno centro, nelle piazze principali e anche sotto i palazzi del potere, oltre che in periferia, sul lungomare e allo stadio, ed è sempre stato molto difficile per sindaci e polizia locale fronteggiare il problema con gli strumenti legislativi a disposizione.

Tre anni fa Antonio Decaro, sindaco di Bari, aveva richiesto ad Angelino Alfano, allora ministro degli Interni, misure più drastiche, con sanzioni penali per chi pratica l’accattonaggio invasivo e tacitamente estorsivo. Ma la rilevanza penale non era stata presa in considerazione. Finché la Lega ha introdotto anche quella, con il reato di “accattonaggio molesto”, applicandolo a chiunque “eserciti l’accattonaggio con modalità vessatorie o simulando deformità o malattie o attraverso il ricorso a mezzi fraudolenti per destare l’altrui pietà”. Sarà davvero la fine dei parcheggiatori abusivi?