Carrer una settimana in Maglia Rosa

L'ambito trofeo, conquistato dal giovane ciclista coratino nella tappa di Osoppo del Giro d'Italia di ciclocross, da domenica scorsa a Gallipoli veste Eros Cancedda

È autunno e in Friuli Venezia Giulia il freddo già si sente. L’emergenza sanitaria, però, non ha fermato il Giro d’Italia di ciclocross e, dunque, bisogna gareggiare, anche se le temperatura sono piuttosto rigide. E lo sono, probabilmente, soprattutto per chi come Vittorio Carrer, originario di Corato, è abituato all’autunno più mite della sua Puglia. Ma proprio lì ad Osoppo, nel profondo nord, Carrer ha compiuto un’impresa sportiva di grande valore, portando a casa la vittoria dell’intera tappa. 

Al parco del Rivellino si è corso, dunque, il 14° Memorial “Jonathan Tabotta”, tappa numero quattro del Giro d’Italia di ciclocross, organizzato dalla Federazione Ciclistica Italiana con l’ausilio della Jam’s Bike Team Buja e la collaborazione dell’ASD Romano Scotti.

Quella di Osoppo, in realtà, è una gara che gli appassionati di questa disciplina sportiva conoscono molto bene. Probabilmente, però, gli atleti in gara mai avrebbero pensato di pedalare su e giù per il parco del Rivellino su un terreno asciutto: dal 2015, infatti, quest’anno per la prima volta la pioggia ha risparmiato la zona.

Lo spettacolo, tuttavia, non è mancato, perché sul percorso del foliage sono emersi tutti i valori tecnici che rendono esaltante questa particolare attività ciclistica. Il paesaggio delle Alpi Carniche ha fatto la sua parte, soprattutto come sfondo per sfide entusiasmanti che, sebbene non abbiano portato a sconvolgimenti nella classifica generale del giro d’Italia, hanno infiammato i cuori del popolo del ciclocross. 

“Una bella festa dello sport che è segnale di incoraggiamento a tener duro in questi tempi così difficili, a restare sul filo di quell’equilibrio che il ciclocross sa così ben insegnare sin da subito ai suoi praticanti – spiegano gli organizzatori della competizione – Non un caso, dunque, perché la gara, oltre a essere valida come campionato regionale del Friuli Venezia Giulia, era anche e soprattutto dedicata alla memoria di un grande lottatore: Jonathan Tabotta”.

Venticinque ottobre: una data che il giovanissimo coratino Vittorio Carrer ricorderà a lungo. Una giornata che vale tutta una carriera giovanile. Per dirla in poche parole, il coronamento di un sogno. Il talentuoso alfiere pugliese, appartenente al Team Bike Terenzi, aveva cominciato a sentire il fascino della maglia rosa sulla sua pelle già dalla domenica precedente a Ladispoli. Ma è stato ad Osoppo che si è realizzato l’agognato traguardo, più volte sfiorato ma mai raggiunto, di una vittoria di tappa.

Quella a cui ha partecipato Carrer è stata la gara più complessa di giornata, la più ricca di parametri tecnici da valutare e quella con più protagonisti di spessore, che fanno ben sperare per il futuro del pedale italiano. Olivo, Cancedda, Dallago, Paletti, Barazzuol, Carrer, a cui aggiungere i rientri di Agostinacchio e Siffredi (autori di una lunghissima e incredibile rimonta, partendo dalle retrovie) a dipingere un quadretto ricco di assalti all’arma bianca. Solo tre giri per capirsi e studiarsi, a cui sono seguiti altri tre per l’attacco. 

Carrer ha rotto gli indugi facendo leva su una delle sue skill: il salto degli ostacoli in velocità. Così ha messo in seria difficoltà gli avversari e ottenuto una manciata di metri, necessari a scappar via. Sembrava fatta, ma il rientro poderoso di Enrico Barazzuol, desideroso di riappropriarsi della maglia rosa, ha rimesso tutto in discussione. Il pugliese, tuttavia, ha nuovamente attaccato ed è giunto al traguardo in solitaria, trionfando in una tappa simbolica. 

È un’emozione unica. Non ho mai vinto una tappa del Giro d’Italia. Questa vittoria l’ho aspettata da troppe stagioni, da quando ero esordiente”, il commento a caldo di Carrer. Che prosegue: “Ero sempre lì ma non avevo quella spinta in più per spuntarla su tutti. Mi sono preparato benissimo ed è arrivata questa bellissima soddisfazione. La prossima tappa si va vicino casa mia, nella mia cara terra di Puglia: adesso il morale è molto alto quindi correre nelle mie zone mi darà sicuramente quella spinta in più che forse nemmeno so di avere”.

Una vittoria emozionante, quella del giovane Vittorio, frutto di un lungo ed intenso impegno. E, in questi casi, la dedica del vincitore non può che andare a tutti coloro che lo hanno sempre sostenuto, sin da tempi non sospetti: “Questa vittoria è per mio padre, mio nonno, il Team Bike Terenzi e per tutti quelli che hanno voluto sostenermi. La mia dedizione al ciclismo mi permette di affrontare trasferte lunghissime. Vedere mio padre e mio nonno piangere dalla gioia è la carica motivazionale più bella”.

Un successo, quello del pugliese, destinato a durare solo lo spazio di una settimana. Domenica scorsa, infatti, a Gallipoli, a poco più di 250 chilometri dalla sua Corato, Carrer non è, infatti, riuscito a riaffermare la sua leadership come avrebbe sperato. Reduce da disturbi intestinali, ha provato a riprendersi con una lunghissima rimonta pur di entrare in zona punti, ma, alla fine, la tappa salentina se l’è aggiudicata il valdostano Filippo Agostinacchio della Selle Italia Guerciotti Elite. La nuova maglia rosa è, dunque, affidata a Cancedda, inseguito da Vittorio Carrer a 5 punti e da Enrico Barazzuol a 7.

In alto e nel testo, alcune foto di Vittorio Casser, vincitore della tappa numero quattro del Giro d’Italia di ciclocross, scattate da Alessandro Billiani.