Frode fiscale e riciclaggio tra Bari e Bitonto

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Frode fiscale e riciclaggio tra Bari e Bitonto

Sono 31 gli indagati per frode fiscale e riciclaggio, e 4 gli arresti eseguiti dai finanzieri di Bitonto. Le misure cautelari sono state disposte dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della Procura, nell’ambito dell’inchiesta su una presunta frode fiscale da oltre 10 milioni di euro.

In cinque anni, dal 2018 al 2023, sarebbero state emesse 1.250 fatture per operazioni inesistenti a carico di 165 operatori economici, intascando l’Iva del 22%. Tra le società coinvolte nell’illecito giro d’affari diverse imprese insospettabili, di rilevanti dimensioni ed aggiudicatarie di appalti pubblici, operanti nei più disparati settori: dal recupero di rifiuti solidi e plastica per il riciclaggio alle demolizioni, dal commercio di auto alla produzione d’olio d’oliva grezzo alle farmacie.

Tra gli indagati anche il dipendente di un ufficio postale e il direttore di una banca che avrebbero violato le norme anti-riciclaggio, agevolando i prelievi di contanti.

Nell’inchiesta risultano indagati quattro finanzieri e tre dipendenti dell’Agenzia delle Dogane e Monopòli. Le indagini, coordinate dalla guardia di finanza di Bari, hanno svelato come durante alcune perquisizioni nel porto di Bari, poi sfociate in sequestri, i sette indagati si sarebbero appropriati di beni come bici elettriche, pannelli solari, materiale elettrico e abbigliamento, poi rivenduti.