La scomparsa di Attilio Maldera, ex difensore e allenatore, avvenuta questa mattina, ha colpito profondamente la comunità di Corato, sua città natale, e l’ambiente rossonero del Milan, club che ha segnato la sua carriera sia da giocatore che da tecnico.
Nato il 18 aprile 1949, Maldera apparteneva a una delle famiglie più iconiche del calcio italiano. Insieme ai fratelli Luigi (“Gino”, Maldera I) e Aldo (Maldera III), ha rappresentato il Milan in diverse epoche, con l’appellativo di Maldera II per distinguerlo dai fratelli. Cresciuto nel settore giovanile rossonero, ha giocato cinque stagioni con il Milan tra il 1965 e il 1970, prima di vestire le maglie di Cesena, Alessandria, Bari e Sant’Angelo.
Dopo il ritiro nel 1979, Maldera è tornato al Milan come allenatore delle giovanili, dedicando gli anni Ottanta alla formazione dei futuri talenti. “La gloriosa famiglia rossonera dei Maldera ha perso Attilio. Difensore sul campo, allenatore appassionato, ha amato il Milan per tutta la vita”, ha ricordato il club rossonero in una nota ufficiale.
A Corato, il dolore è profondo. Maldera manteneva un legame costante con la sua terra, dove era atteso in questi giorni per la cerimonia di intitolazione di una strada al fratello Aldo. Il suo ricordo resta vivo, un ponte tra la storia calcistica milanese e le radici pugliesi che lo ha sempre accompagnato.


