
In cinque sono finiti in carcere in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Bari: sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di tentata estorsione, operata con metodo mafioso ai danni del titolare di un’impresa edile, impegnata nel miglioramento della viabilità nei pressi della nuova stazione ferroviaria di Modugno.
Gli arresti seguono la denuncia dell’imprenditore, al quale sarebbe stata richiesta la somma di centomila euro per continuare a realizzare l’opera. Le minacce risalirebbero allo scorso agosto e sarebbero culminate a fine gennaio, quando gli indagati, per dimostrare la serietà delle proprie intenzioni, avrebbero nuovamente fatto ingresso nel cantiere, schiaffeggiato un collaboratore del titolare, cospargendo di benzina un escavatore e minacciando di incendiarlo e, in fine, riferendo che sarebbero tornati il giorno successivo con del potente esplosivo, se l’imprenditore non avesse pagato.
I malavitosi finiti in carcere sarebbero, secondo gli investigatori, da ricondurre alla criminalità organizzata di Modugno e da ritenersi contigui al clan Capriati.
Di fondamentale importanza sono state le deposizioni dei dipendenti dell’azienda che, oltre a ripercorrere, puntualmente, i vari episodi, sono stati in grado di descrivere e riconoscere gli autori delle azioni estorsive. Per ricostruire le varie fasi degli eventi, si è rivelata utile l’acquisizione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza da parte della Squadra Mobile della Questura di Bari.