Con lo spirito del viandante, su e giù per la Puglia
Il termine osservare deriva dal latino observare, che a sua volta ha origine da servare, ossia serbare, custodire, con il prefisso ob (verso) che si contrappone, almeno in parte, alla definizione etimologica del verbo guardare, derivazione dal francono wardōn, letteralmente stare in guardia. Le azioni che questi verbi esprimono sono il fulcro del lavoro artistico di uno dei protagonisti di Ospitalità dello sguardo, progetto culturale che valorizza i cammini della Puglia: il fotografo Guido Guidi.
Per realizzare le sue opere Guidi non parte dalla realtà ma cerca di arrivare alla realtà, lavorando non su un’idea di spirito del luogo ma di spirito nel luogo. Come il flâneur di Baudelaire, il fotografo è un viandante che si muove ozioso per la città come in una foresta del postmoderno, osservando le crepe della storia e le tracce della contemporaneità, mettendo a fuoco i segni di un paesaggio disorganico e polimorfo.
La finalità del lavoro del fotografo è simile alla finalità del progetto che, come spiegano i curatori, è possibile considerare come “un’operazione culturale che mira a promuovere il territorio e l’arte nel territorio, sviluppando una sensibilità critica nei confronti di tematiche come quelle dell’ospitalità, del cammino, della conoscenza, dell’incontro e del tempo. Intervenire in un luogo significa interagire con aspetti significativi di esso, mentre includere l’operazione artistica in un contesto non specificatamente museale significa rendere l’opera passibile a varie e mutevoli forme di vita e significato”.
A partecipare a questo tour metastorico, connotato da interventi site specific di arte contemporanea, sono gli 11 comuni coinvolti nel progetto Interreg TheRout_Net (clica qui) con i relativi tracciati culturali che si diramano in quattro distinte aree della Puglia, raggruppabili in singoli cammini per continuità storica e geografica: Subappennino Dauno (Celle San Vito, Pietramontecorvino, Roseto Valfortore), Gargano tra mare e monte (Margherita di Savoia e Monte Sant’Angelo), Terra di Bari (Castel del Monte, Ruvo di Puglia, Putignano), Salento (Brindisi, Otranto, Minervino di Lecce).
L’Ospitalità dello sguardo prevede, tra le altre iniziative, una serie di workshop, la cui realizzazione è affidata alla Fondazione Pino Pascali e al lavoro di Isabella Battista, Carmelo Cipriani e Alexander Larrarte. il primo, svolto nei giorni scorsi a Ruvo di Puglia, dal titolo Sconfinare, ha visto la partecipazione di Pino Musi; il secondo, dal 10 al 12 settembre, si è tenuto a Roseto Valfortore: Where are we are, anyway? a cura di Francesco Jodice. Il terzo, in programma domani venerdì 15 settembre a Otranto, prevede la lectio magistralis di Guido Guidi sul tema Camminare il paesaggio.
Il titolo Sconfinare attribuito al workshop di Pino Musi, fotografo di fama internazionale attivo a Parigi, nasce dal concetto di confine: un concetto falsamente rassicurante, poiché indica un limite, pone l’osservatore di fronte ad un punto e di fine. Ogni demarcazione di territorio crea un illusorio senso di protezione. Sconfinare è, quindi, concetto e prassi che destabilizza: quanto possiamo avvicinarci, superare quella frontiera reale o immaginata e con quali conseguenze? Gli intensi giorni di workshop vertono sul tentativo, sul coraggio di scavalcare quel limite attraverso una fotografia responsabile, accettando l’incontro con l’inatteso, con uno sguardo che proviene da un oltre, da una prospettiva non nota.
Si è intitolato Where are we now, anyway? il workshop di Francesco Jodice, il grande fotografo attivo a Milano: un laboratorio aperto a giovani artisti nel quale gli itinerari, i camminamenti e i percorsi attraverso il Subappennino Dauno diventano un pretesto per indagare il rapporto tra l’esperienza dei luoghi e la pratica dell’arte come poetica civile.
Guido Guidi interverrà, invece, domani ad Otranto alla lectio magistralis Camminare il paesaggio. Conversazione con Guido Guidi. Pioniere della fotografia italiana di paesaggio, tra i protagonisti di Viaggio in Italia, la mitologica mostra che nel 1984 rappresentò in maniera inedita un’immagine non da cartolina del Bel Paese per impulso di Luigi Ghirri, Gianni Celati, Gianni Leone e Enzo Velati, Guidi interverrà in collegamento da Cesena, per approfondire tematiche legate all’osservazione consapevole del paesaggio.
Il progetto Ospitalità dello sguardo rientra in un programma più vasto di animazione culturale promossa dall’iniziativa Thematic Routes and Networks (Interreg TheRout_Net) la quale il dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia sta ristrutturando e rifunzionalizzando una rete di ostelli pubblici lungo i cammini di Puglia. Tra gli obiettivi dell’iniziativa vi sono la tutela, la promozione, il riuso e l’uso integrato del patrimonio edilizio di rilievo insieme allo sviluppo di infrastrutture per risorse naturali, la costruzione di un brand per attrarre nuovi visitatori, l’integrazione nell’area transfrontaliera di settori attraverso modelli di gestione congiunta e una piattaforma di conoscenza comune, l’efficienza amministrativa dei beneficiari nella gestione del capitale turistico-culturale.
Le foto in alto e nel testo sono di Guido Guidi