Il grande cinema al Piccolo Garzia

Dalla nascita all'originale programmazione, la saletta di Terlizzi continua a rappresentare un sicuro riferimento per gli appassionati dei film d'autore

Si scrive cinema, si legge storia. Non una qualsiasi ma la storia del Paese, della civiltà, dell’evoluzione del gusto, persino di un piccolo territorio di provincia. Correva l’anno 2004 quando il film maker e attivista Francesco Binetti decise di offrire una svolta culturale a una città – Terlizzi – ancora povera di idee e poco aperta alle novità. Dall’incontro con gli artisti Michele Santeramo, Giorgio Vendola, Franco Sannicandro, Salvatore Marci, Roberto Corradino e Michele Sinisi nacque l’idea di trasformare Casale San Giorgio, nell’agro circostante, in una ribalta per concerti, rassegne teatrali e cinematografiche, in sinergia con l’associazione Almo.

La saletta cinematografica di Terlizzi

Su questa bella e significativa esperienza s’innesta il sodalizio tra Francesco Binetti e Arcangelo Fumarola, corroborato dal sostegno della curia vescovile di Terlizzi-Molfetta – proprietaria dell’ex Auditorium Garzia, a Terlizzi, unico spazio in grado di ospitare un cinema-teatro – e dalla lungimiranza di mons. Michele Cipriani e mons. Michele Fiore.

“In quegli anni ci chiedevamo ripetutamente cosa mancasse a Terlizzi e la risposta fu un cinema. E’ per questo che decidemmo di riaprire l’ex cinema Garzia”, spiega Binetti. Che così riprende: “Vorrei ricordare che, prima del 2004, il cinema in città mancava dagli anni ’80, un periodo di stasi culturale lungo quasi un trentennio“. Un desiderio divenuto realtà, una scommessa portata avanti con tanto sacrificio e dedizione. Il nome adottato per la società, attraverso cui dare cornice formale al progetto, fu Atropina: “la sostanza che gli oculisti usano per dilatare le pupille degli occhi e vederci dentro“, spiega Francesco. Così  il 5 maggio 2006, al termine dei lavori di ristrutturazione e di realizzazione del cinema, il centro polifunzionale Piccolo Osservatorio Universale Garzia vede la luce. Per l’inaugurazione un film di Buster Keaton, con la sonorizzazione dal vivo del pianista jazz Livio Minafra, autore del brano La Palla n. 13.

 

Francesco Binetti all’ingresso del Piccolo Garzia, appena inaugurato

Inizialmente la struttura proponeva piccoli spettacoli teatrali, concertini e rassegne cinematografiche, ma dopo pochi mesi – grazie alla collaborazione di Paolo e Francesco Ciccolella, esercenti cinematografici foggiani – si era già trasformata in una vera e propria sala cinematografica, con un proiettore a pellicola. “Il nome del nostro cinema, Piccolo Osservatorio Universale Garzia, è molto particolare“, spiega Binetti. “E’ nato dall’esigenza di dare un’identificazione nuova allo spazio che si stava creando, uno spazio che alle origini doveva essere un contenitore polifunzionale adatto ad ogni evento culturale. Infatti, era stato munito sia di uno schermo sia di un palco sul quale far esprimere le realtà culturali locali“, precisa.

Se “Piccolo” richiama il teatro fondato da Strehler a Milano, “Osservatorio” vuole suggerire l’idea di una lente d’ingrandimento puntata sulla cultura, “Universale” l’apertura a tutte le visioni possibili e “Garzia” la memoria del precedente spazio (Auditorium Garzia) nonché del vescovo della diocesi che, nel lontano 1982, aveva individuato in quel sito un luogo di comunione e confronto. Una serie di significati riassunti nel logo creato da Cinzia Caradonna, con il cannocchiale e l’asteroide del Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry dal quale si osserva il mondo. Cento i posti a disposizione, per una sala dotata di accesso anche per i diversamente abili.

L’ingresso del Piccolo Garzia a Terlizzi

Progettata dall’ing. Felice De Sario, curatore anche dell’allestimento del Cinema Grande di Altamura, la messa in opera della sala ha coinvolto numerose aziende locali. Dell’allestimento e degli arredi, invece, si sono occupati i gestori: “All’ingresso abbiamo installato un cartellone con un grande occhio aperto sul pubblico, scegliendo colori come il giallo ocra e il violetto. L’immagine raffigurata è tratta dal film ‘ 2001 Odissea nello spazio’, capolavoro di Stanley Kubrick” del 1968, racconta Binetti. Una rinascita per Terlizzi cominciata all’epoca della giunta regionale di Nichi Vendola che aveva avviato Residenze Teatrali in Puglia, un progetto promosso dal Teatro Pubblico Pugliese volto a selezionare giovani artisti e a valorizzare il loro talento, a cui il Piccolo Garzia ha aderito ospitando la compagnia Teatro Minimo di Michele Sinisi e Michele Santeramo.

Il cinema d’autore, gestito dall’Apulia Film Commission di cui Binetti e Fumarola hanno sempre fatto parte, insieme al cinema digitale sono state le tappe successive: la sala è stata attrezzata con audio e proiezione digitale con impianti Dolby 5.1 e proiezione in 2K. Ma qual è la differenzia sostanziale che distingue il Piccolo Garzia dalle sale delle città limitrofe? A rispondere è lo stesso Binetti che specifica altresì il motivo per il quale al loro cinema è stata attribuita l’etichetta “d’essai”: “Rispetto a un multisala, come quelli a pochi chilometri dalla città, la nostra è una cosiddetta ‘monosala di provincia’. Avevamo, dunque, la necessità di offrire un prodotto più particolare. Grazie al progetto Cinema d’Autore, ci siamo orientati verso un tipo di programmazione che passa attraverso un’analisi accurata dei film in uscita, con particolare attenzione agli autori, al cast, alla partecipazione e ai premi ricevuti nel corso di festival importanti, nomination e premi Oscar. Guardiamo anche l’andamento del box office, analizzando la media copia che indica il gradimento del film in sala. Seguiamo siti specializzati che valutano l’andamento dei prodotti audiovisivi in sala, così da scegliere meglio i film da programmare. La nostra sala propone un genere di film d’autore e prevalentemente di produzione italiana o europea. Siamo riconosciuti come tali dal MIBACT, il Ministero della cultura italiana!“, rivendica orgoglioso Francesco.

Arcangelo Fumarola

Malgrado la pandemia abbia messo a dura prova l’industria cinematografica per ben due lunghi anni, facendo registrare ancora oggi un netto calo di presenze e di incassi rispetto al periodo precedente, i progetti in cantiere per Francesco Binetti e Arcangelo Fumarola sono tanti. Dopo l’introduzione, tra le varie rassegne, della proiezione live delle opere liriche direttamente dal Royal Opera House di Londra, ci si concentra su un pubblico più giovane, cercando film e contenuti più adatti a quella fascia di spettatori e proponendo spesso una programmazione multipla che consenta di posizionare con più intelligenza, negli orari e nei giorni più giusti, i film scelti. “Vorremmo aumentare anche i matinée per le scuole, fondamentale per abituare i futuri spettatori alla visione dei film al cinema“, dichiara Binetti, che conclude speranzoso: “Scandagliamo qualsiasi opportunità per noi e per il nostro pubblico, auspicando di riportarlo ai livelli prepandemici e se possibile aumentarlo“.

In alto, il regista Pippo Mezzapesa ospite del Piccolo Osservatorio Universale Garzia di Terlizzi