Il cittadino virtuoso è un lettore convinto

Non solo libri ma anche dibattiti, laboratori, musica e teatro nelle biblioteche realizzate nel capoluogo con i progetti Bari Social Book e Colibrì

Bari è in piena crescita. Il percorso di consapevolezza attraverso cui rendere ogni cittadino un lettore convinto, sollecitato a creare coscienza critica e a valorizzare le risorse e i talenti del territorio, nella visione di un sud vivace e culturalmente attrattivo, prosegue senza sosta. Un percorso nel quale assumono un ruolo fondamentale le biblioteche, che contano sull’impegno, spesso invisibile ma certamente insostituibile, di cittadini determinati a creare anche nelle periferie comunità virtuose. Un impegno corroborato dal sostegno e dalla creatività di tanti librai indipendenti che svolgono un lavoro di qualità, rendendo le proprie attività non solo luoghi di vendita ma anche di incontro e confronto, senza entrare in competizione con le librerie dei “grandi editori”.

Stesso discorso per i piccoli editori che a Bari, e lungo tutto il Tacco d’Italia, macinano cultura e talento locale allargando la platea dei lettori e districandosi tra le aspettative dello scrittore (in alcuni casi abbastanza alte) e le richieste, talvolta predatorie, del mercato. La piccola e media editoria è il terreno fertile per seminare quella coscienza critica e sensibile verso il “prodotto libro”, instillando l’idea che investire nell’acquisto di libri sia un atto che debba rientrare nella routine di ogni “bravo cittadino”; che la passione per la lettura non possa essere relegata esclusivamente ai testi editi dai grandi marchi o rientranti nella “cultura ufficiale”.

La biblioteca Lombardi al quartiere San Paolo

In parallelo al vivace lavoro dei piccoli editori e librai, sono da segnalare gli interessanti progetti che le istituzioni hanno avviato insieme al prezioso contributo di quei “cittadini attivi”, capaci di generare vere e proprie cellule culturali, oggi strutturalmente organizzate.

In questo orizzonte si colloca Bari social book, il progetto promosso già nel 2016 dall’assessorato al Welfare del Comune di Bari: la rete culturale che promuove la lettura tra le fasce più vulnerabili della popolazione come elemento di crescita personale, volano di promozione e coesione sociale, consapevolezza dei diritti di cittadinanza, che conta su una trentina di spazi, anche non convenzionali, gestiti in sinergia da associazioni, organismi no profit e istituzioni. Grazie agli eventi organizzati da Bari social book sono stati avvicinati alla lettura oltre 20.000 cittadini. Un successo che ha permesso a Bari di ricevere il riconoscimento di Città che legge da parte del Centro per il Libro e la Lettura. L’ultima realizzazione del progetto è Aquarius, la biblioteca inaugurata nel quartiere Japigia, nei locali di via Siponto che erano stati vandalizzati nei mesi scorsi. Un nuovo presidio di legalità e di cultura per i residenti del quartiere.

L’impatto di questa biblioteca è fortemente “comunitario”: l’obiettivo è coinvolgere in particolar modo i più giovani, offrendo un luogo di incontro e di creatività con l’impegno della Biblioteca dei Ragazzi e della Fondazione Giovanni Paolo II. Nel medesimo quartiere è presente la Biblioteca Iurlo all’interno dell’Arena Giardino che con l’associazione Essere Terra sviluppa progetti ispirati ai principi della pace, dell’equità sociale e della sostenibilità ambientale attraverso esperienze di economia circolare.

La biblioteca Aquarius al quartiere Japigia

Un altro ruolo fondamentale nello sviluppo di un pubblico di lettori attivi lo svolge il Progetto Colibrì, promosso anch’esso dal Comune di Bari, una vera e propria rete di biblioteche disseminate nei quartieri di Bari e concepite come community library: non solo luoghi di consultazione, prestito e lettura, ma anche punti di incontro in cui organizzare incontri e laboratori artistici. Spesso piccoli poli letterari all’interno delle scuole, anche in periferia, con la missione di incrementare la consapevolezza del bene comune e della condivisione a partire dai più piccoli. L’esito più atteso del Progetto Colibrì, sostenuto in particolare dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Bari, sarà la nascita del centro bibliotecario all’interno dell’ex Caserma Rossani (nei pressi della stazione centrale), oggi in via di ristrutturazione.

La Biblioteca Lombardi, all’interno dell’omonima scuola nel quartiere San Paolo, è l’ultima tra quelle realizzate nell’ambito di Colibrì, ma per grandezza e dotazione può ritenersi il fiore all’occhiello di questo complesso e affascinante progetto. Ideata dallo studio di architettura MA0 di Roma, si struttura su tre livelli, su una superficie di 856 mq, e fa parte dell’Istituto Comprensivo “Grimaldi – Lombardi” ma è dotata di accesso indipendente. Dispone di sale di consultazione con postazioni internet, schermi a soffitto, spazio comune per eventi e reading, sale riunioni, archivi e zone per laboratori artistico-culturali. E’ fornita di un ampio catalogo di letteratura per l’infanzia e l’adolescenza, fumetti, albi illustrati e di una nutrita selezione di narrativa per adulti, oltre che di una sezione di libri in Braille per ipovedenti. La dotazione libraria potenziale è di almeno 20.000 volumi e ha un orientamento alla lettura che va dall’infanzia agli young adults.

Giancarlo Visitilli parla ai giovani riuniti nella Biblioteca Lombardi

L’organismo che gestisce la struttura è costituito dalla cooperativa sociale I Bambini di Truffaut, capofila del progetto, in partnership con la Fondazione Giovanni Paolo II onlus. Il progetto di gestione triennale Liberi libri si pone in continuità con le attività realizzate dai due soggetti protagonisti, finalizzate al miglioramento del tessuto urbano attraverso l’attivazione di servizi di innovazione sociale per favorire il protagonismo della società civile.

“Per me e per gli abitanti del San Paolo, uno dei quartieri più popolosi di Bari, la biblioteca rappresenta la realizzazione di un sogno inseguito sin da ragazzi, in una zona della città in cui non esistono cinema, teatri o librerie”, spiega Giancarlo Visitilli, responsabile della cooperativa I bambini di Truffaut, docente, giornalista e scrittore (tra i suoi libri più noti E allora, la felicità, prof?) impegnato nel recupero dei ragazzi con attività di carattere cinematografico e teatrale.

Una biblioteca intesa, dunque, come spazio di condivisione che partendo dai libri apre a molteplici linguaggi artistici. “Ci occuperemo dell’educazione alla lettura e alla scrittura. Avvieremo produzioni cinematografiche per la creazione di cartoon, cortometraggi, videoclip musicali e pubblicità progresso. E ancora, rassegne cinematografiche, laboratori di educazione all’immagine e laboratori teatrali, occupandoci della formazione degli operatori”, prosegue Visitilli.

La Biblioteca don Bosco al quartiere Libertà

Legalità è la parola chiave che ispira il progetto educativo della Biblioteca don Bosco nel quartiere Libertà. Legata alle attività dei salesiani del Redentore è un’altra perla del Progetto Colibrì. La biblioteca si trova negli spazi adiacenti al Centro Archivistico Libertà, che documenta la presenza da oltre un secolo dei salesiani nel capoluogo pugliese, e all’associazione culturale Laboratorio don Bosco oggi.

Particolare attenzione è rivolta alla marginalità minorile e alla legalità. A partire da queste tematiche la biblioteca si fa promotrice, insieme a numerose agenzie educative del quartiere, dell’organizzazione di un festival dell’educazione all’esterno della chiesa del Redentore.  “L’educazione è il vero motore per far fronte alle emergenze culturali del quartiere. Essere popolo significa costruire una comunità educativa che accresca una cultura aperta all’inclusione e all’integrazione. Tutto questo ha a che fare con la legalità”, spiega don Pino Ruppi, presidente del Laboratorio don Bosco oggi.

L’amministrazione barese si è mostrata sensibile nel dare impulso ai progetti delle biblioteche di comunità, affiancando l’impegno delle associazioni e del volontariato nei numerosi progetti per i piccoli e per i “deboli” dei quartieri baresi. La fioritura delle biblioteche è il frutto della sinergia tra istituzioni, associazioni e realtà particolari. “Abbiamo lavorato tanto, specie con quest’ultima amministrazione del sindaco Decaro, godendo dell’appoggio, in particolare, di Paola Romano, assessora alle politiche giovanili e all’istruzione, condividendo un percorso di lavoro e di crescita, a prescindere dai contributi, dalle modalità proprie dei bandi o altro”, prosegue Visitilli.

La dedizione e la capacità di mettere a servizio della comunità la propria vocazione e la propria professionalità sono elementi centrali per sviluppare processi educativi nelle giovani generazioni che vivono le zone periferiche, etichettati come “difficili”: “Occorre continuare a investire per le periferie pur avendo ottenuto preziosi risultati. Bisogna lavorare per annullare ogni differenza tra cittadini, studenti e giovani del centro e di un quartiere così grande e importante come il San Paolo. Fino a quando non si ridurrà questa distanza non si sarà fatto ancora abbastanza. Bisogna promuovere servizi nel quartiere per i più piccoli, bambine e bambini, e interessarsi seriamente alla fascia degli anziani, quasi sempre, abbandonati a se stessi”, sottolinea Visitilli.

La condoteca di Parco Domingo nel quartiere Poggiofranco

Un esempio molto particolare di biblioteca di comunità, proseguendo la nostra inchiesta sul progetto Bari Social Book, è la Condoteca di Parco Domingo nel quartiere Poggiofranco. Nata all’interno di una sala condominiale, è riservata agli oltre 800 inquilini. Aperta ad incontri, presentazioni, seminari collabo con le attività dell’Orto Domingo all’interno dello stesso parco. “Ci siamo lasciati ispirare da una biblioteca di Milano Rembrandt, nata in un condominio più piccolo”, spiega Paola Cusumano che ha avviato il progetto nel 2020 con altre donne. “Un prezioso contributo all’allestimento è giunto dalla biblioteca del Municipio II di Bari: nei nostri scaffali conserviamo libri di narrativa, romanzi, classici, poesia, opere di saggistica, storia geografia, religioni, filosofia, epica, frutto di donazioni. Inoltre stiamo suddividendo testi italiani e stranieri. La nascita della biblioteca ha senza dubbio agevolato i rapporti tra i condomini; facilitando la conoscenza tra persone che pur vivendo sullo stesso pianerottolo non si erano mai parlate”, conclude.

A Palese, nel Municipio V, la rete di Bari social book si è arricchita, da giugno 2020, della biblioteca di Parco Garofalo, nei pressi della stazione e intitolata nel 2023 all’attivista brasiliana Marielle Franco. Gli oltre 900 volumi di cui è dotata sono focalizzati prevalentemente su argomenti come pari opportunità e differenza di genere. Gestita da un gruppo di cittadine attive e frequentata da mamme insieme ai loro figli, la struttura, nata grazie al lascito della famiglia Garofalo, ospita progetti socio-educativi dell’assessorato al Welfare destinati al contrasto della povertà educativa e alla prevenzione del disagio sociale. Un vero e proprio presidio culturale. Un significativo esempio di cittadinanza attiva. 

La Biblioteca di Parco Garofalo a Palese

Nell’ambito del progetto delle community library trovano spazio anche le biblioteche scolastiche. Si pensi alla Biblioteca Vito Maurogiovanni, nel Municipio IV, presso la scuola De Marinis. Altro esempio, nel quartiere Carbonara, la biblioteca inaugurata a febbraio 2023. “L’auspicio è ospitare e dare spazio ai giovani e studenti in particolare, ma farne anche uno spazio per tutti i cittadini. Da quando la biblioteca è operativa abbiamo coinvolto la scuola primaria del territorio; è fondamentale che i bambini imparino a frequentare questi luoghi non solo accompagnati dei docenti ma facendosi loro stessi promotori nei confronti dei genitori”, osserva Grazia Albergo, presidente del Municipo IV. “La realizzazione di una biblioteca si innesta in un percorso di comunità che va accompagnato. Sui tratta di un presidio culturale, di prossimità vicino ai bisogni dei cittadini”, spiega Albergo.