Taurasi il borgo che ha nel nome il dolce e l’aspro dell’Irpinia

Famoso per i vitigni di aglianico, da cui si produce l'omonimo vino, riserva inattese sorprese al turista in cerca di persone, storie e paesaggi veri

Su queste pagine abbiamo parlato spesso dell’Irpinia e dei suoi paesi, talvolta, non in tutti i casi, espressione di un sud interno ancora refrattario al turismo – non tanto e non solo a quello “di massa” – fatto di paesi curati e “selvaggi” allo stesso tempo, storie antiche ed il più possibile incontaminate, lontane dai circuiti e dai movimenti.

Vi proponiamo, questa volta, un paese dell’entroterra della provincia di Avellino. Irpinia pura. Un borgo famoso per il suo buon vino: Taurasi. Siamo nel cuore irpino profondo, incastonati tra colline ora dolci, ora aspre – altro, ispido aspetto di queste zone -, caratterizzate a loro volta, anche quando cadono dolcemente più a valle, dai noti vitigni, sorta di macchie lievi e colorate appena sui declivi. È proprio allora, tra questi sinuosi paesaggi che Taurasi s’erge discreta, armoniosamente sicura del suo stesso fascino.

Il Palazzo Marchionale e la Porta Maggiore

Sfiorando la battuta, si direbbe che ha “radici” antiche questo fascino e non tanto alla lettera arborea della vite quanto al documento traccia della sua vantabile storia. Ed è una storia millenaria che affonda le radici nell’antichità, testimoniata dai reperti archeologici che punteggiano il territorio circostante. Le testimonianze dell’epoca romana e medievale, come il Castello Marchionale e le mura di cinta, narrano le gesta dei popoli che hanno abitato queste terre, lasciando un’impronta indelebile sulla città e sulla sua gente.

La fama di Taurasi è però, come più che accennato, strettamente legata al vino omonimo, uno dei più pregiati e rinomati d’Italia. Il Taurasi, prodotto dalle uve Aglianico del territorio, incarna l’anima e l’essenza di questa terra, raccontando storie di passione, dedizione e amore per la viticoltura. Le cantine storiche e le aziende vitivinicole moderne, spesso visitabili, si susseguono lungo le strade tortuose della città, offrendo degustazioni e visite guidate che permettono ai viaggiatori ed ai curiosi di scoprire i segreti e le sfumature di questo vino.

Taurasi è anche un crocevia di cultura e tradizioni popolari. Le chiese antiche, ricche di opere d’arte e di affreschi, custodiscono la spiritualità e la devozione del popolo irpino, mentre le feste patronali e le sagre popolari animano le piazze e le vie della città con canti, balli e piatti tipici della tradizione locale. La festa di San Marciano e la sagra del Taurasi sono solo due degli eventi che celebrano l’identità e l’orgoglio di questa comunità.

La Chiesa del Santissimo Rosario, insieme al convento domenicano adiacente, rappresenta il principale intervento urbanistico del XVI secolo a Taurasi. Siamo nel pieno Rinascimento. Vi ci soffermiamo un attimo, la chiesa merita. È costruita su un promontorio roccioso sopraelevato rispetto all’asse stradale che conduce al centro storico, quasi raggiungendo l’altezza del Palazzo Marchionale e di Porta Maggiore. La sua imponenza, insieme al convento, delimita via Municipio trasformandola in una sorta di piazza rinascimentale dove si affrontano le due istituzioni, civile ed ecclesiastica.

Con un’unica navata, conserva al suo interno un altare maggiore comunemente attribuito a Giovanni Balducci, risalente agli inizi del XVII secolo. Chiesa e convento furono ristrutturati nel XVIII secolo in seguito ai gravi danni causati dai terremoti irpini del 1702 e del 1732, che colpirono pesantemente l’intera valle del fiume Calore. Risale al XVIII secolo una serie di affreschi lungo la navata, tra cui quelli attribuiti a Giacinto Diano. Il complesso architettonico, composto da chiesa e convento, subì ulteriori interventi, in particolare per la riorganizzazione degli spazi dopo l’unificazione dell’Italia, quando passò dalla proprietà dei Francescani a quella dell’Amministrazione Comunale. Attualmente, l’ex convento ospita gli uffici comunali e il Museo Archeologico di Taurasi (MAT).

Il turismo enogastronomico è però uno dei pilastri dell’economia locale, con agriturismi, ristoranti e trattorie che propongono menù ricchi di specialità regionali e vini pregiati. La calorosa ospitalità degli irpini accoglie i visitatori con sorrisi genuini e con un calore che riscalda l’anima, trasformando ogni viaggio a Taurasi in un’esperienza indimenticabile di scoperta e di condivisione.

E allora, sì, Taurasi è molto più di una città o un paese: è un tesoro da scoprire, un viaggio nell’anima di un territorio ricco di storia, di cultura e di tradizione. Tra le mura antiche e i vigneti dorati, tra le strade acciottolate e le piazze animate, Taurasi si rivela in tutta la sua bellezza e la sua autenticità, regalando emozioni e sorprese a chiunque abbia il privilegio di varcare la sua soglia. In un mondo sempre più frenetico e caotico, Taurasi rappresenta un’oasi di pace e di serenità, un luogo dove il tempo sembra dilatarsi – più che fermars i- e i sorrisi diventano moneta e risorsa, testimoniando l’eterna bellezza e l’immortale saggezza di questa terra straordinaria.

Le foto sono tratte dal sito del Comune di Taurasi (clicca qui)