Barletta mon amour

Dalla guida turistica ai corsi per studenti e commercianti, l'impegno dell'associazione di archeologia per valorizzare storia e monumenti

Cinque itinerari per scoprire Barletta. Dal castello alla basilica del Santo Sepolcro, dal teatro Curci alla chiesa di Santa Lucia, attraverso le strade e le piazze del suggestivo centro storico. E ancora il porto, il lungomare Pietro Paolo Mennea, il santuario della Madonna dello Sterpeto e l’area archeologica di Canne della Battaglia. E’ tutto questo Barletta – Guida storico-artistica, edita da Rotas e realizzata dall’associazione ArcheoBarletta. Un volume completo e ricco di dettagli, pensato per essere un utile strumento di conoscenza per i cittadini ma anche di supporto per i turisti.

Il castello

La quinta edizione della guida, pubblicata nel 2022, nella scia della prima del luglio 1993, presenta ovviamente, come illustra Alessandra Failla, membro di ArcheoBarletta nonché autrice tra gli altri del volumetto, numerosi approfondimenti.

La primavera si avvicina a larghi passi e, come sempre, il flusso turistico ricomincia a fiorire: così, il ricorso alla guida assume una rilevanza maggiore. Proviamo, dunque, ad esaminarne i contenuti e a sottolinearne il valore, parlandone con gli autori.

“Il volume fu redatto grazie al progetto nazionale ‘Operazione Conoscenza’, che prevedeva il censimento dei monumenti delle principali città, tra cui Barletta”, spiega Failla. “Non si tratta semplicemente di una guida turistica ma di un vero e proprio studio sulla città. Non ci sono soltanto i monumenti principali, come il duomo o il castello, ma anche quelli meno conosciuti. Le nuove edizioni nascono dalla necessità d approfondire ulteriori aspetti del ricco patrimonio culturale della città”.

La cattedrale

Marica Miccardi, anch’essa tra gli artefici della guida, aggiunge: “Tutto ciò che può sembrare immobile in realtà con il tempo si evolve. Gli studi vanno avanti e nuove informazioni possono arricchire o, addirittura, stravolgere la precedente lettura di un determinato monumento”.

“Un aneddoto particolarmente interessante riguarda la chiesa di San Gaetano – racconta Pietro Doronzo, presidente dell’associazione – già trattata nelle precedenti edizioni. Abbiamo ritrovato al suo interno un quadro di grandi dimensioni: l’opera era stata salvata dalla chiesa della Santissima Trinità, prima del suo abbattimento, e conservata nei depositi della diocesi prima del restauro e del trasferimento a San Gaetano”.

Il teatro Curci

Ma, di fronte ad un lavoro di tale portata, frutto di ricerche e studi sul territorio durati anni, qual è il riscontro dei barlettani? “Sicuramente l’interesse per i beni culturali e per la storia della città non è quello che ci si aspetterebbe. L’ArcheoBarletta cerca di dare il proprio contributo, da questo punto di vista, collaborando con le scuole: da alcuni anni progettiamo percorsi formativi per gli studenti del liceo classico, finalizzati proprio ad una maggiore sensibilizzazione e conoscenza della città e dei suoi monumenti”.

Porta Marina

“Il primo approccio che i turisti hanno con il territorio è quello con le attività commerciali. Spesso però accade che gli esercenti non sappiano rispondere alle loro domande. Così abbiamo deciso – riprende Doronzo – di organizzare un corso per gli operatori commerciali: un esperimento ben riuscito, che bisognerebbe riproporre”, conclude.

In realtà, aggiunge Marica Miccardi, si potrebbe fare molto di più per valorizzare il patrimonio cittadino, troppo spesso sottovalutato: “Sicuramente sono stati fatti molti passi in avanti rispetto al passato, ma c’è ancora tanto da fare, sia in termini di conoscenza che di valorizzazione. Le armi più potenti di cui disponiamo nella lotta al degrado urbano”.

La basilica del Santo Sepolcro

Un tasto dolente quest’ultimo su cui torna Damiano Papa, anch’egli tra i promotori della guida: “Basti pensare agli atti vandalici, come i numerosi tentativi di sfondare il portone della chiesa dei Greci. Al di là di questo, non si nota, generalmente, tra i cittadini un particolare attaccamento al patrimonio storico e artistico, che necessita di cura ed attenzione”.

La statua di Eraclio

Ma la voglia di impegnarsi e il fascino di tanti monumenti fortunatamente non si esauriscono. “Merita un cenno la mostra, realizzata qualche tempo fa in collaborazione con la sede di Barletta dello studio Wip Architetti, intitolato ‘Palazzo Straniero: un progetto divino nell’evoluzione della città’, che ripercorre la storia dell’edificio tra Otto e Novecento e ricostruisce un importante tassello della vicenda della Cantina Sperimentale. In esposizione c’erano alcune riproduzioni fotografiche di documenti provenienti dalla sezione di Barletta dell’Archivio di Stato, dalla biblioteca comunale Sabino Loffredo e dal Museo Civico”, spiega Doronzo, che conclude: “Intanto sono in cantiere nuovi progetti e iniziative. Per la maggior gloria di questa bella e importante città”. 

Nella foto in alto, il portale di Palazzo Marra, sede della pinacoteca De Nittis. Le foto sono tratte dal sito aBarletta.it