A prima vista, potrebbe sembrare un semplice racconto per i più piccoli; ma, in realtà, c’è molto di più. Con una straordinaria energia creativa, Il viaggio di Blastociccio, pur toccando un tema così delicato come la fecondazione assistita, ha il pregio di parlare chiaro e semplice, risultando accessibile a tutti, grandi e piccini. Merito di Paola Russo, l’autrice del libro, edito da Rotas e arricchito dalle illustrazioni di Clara Esposito, presentato a Barletta, con il coordinamento di Mariagrazia Fiore, nell’insolita e stimolante cornice della boutique per bambini Pedico. Un’iniziativa che si inserisce nel solco dell’attività culturale intrapresa dal noto store già prima della pandemia e destinata ad intensificarsi in futuro con nuovi eventi.
“Poco importa se dall’unione tra genitori, in laboratorio in un vetrino sotto un microscopio o da un paese lontano: tutti i bambini nascono da un desiderio e tutti arrivano in una casa. Nessun piccolo si deve sentire indietro, anche perché parliamo di una realtà vissuta ormai da moltissime coppie”, spiega Paola Russo a un pubblico formato prevalentemente da bambini ma anche da “genitori pronti a collaborare”.
La storia di Blastociccio è quella di una vita cercata. Protagonista è un pinguino che, dopo essersi svegliato sotto un albero custode, parte per l’avventura più importante che gli toccherà vivere: trovare la sua casa e il suo nome per sempre. Al momento del risveglio, accanto a lui ci sono tantissimi altri animali, anch’essi in attesa di poter cominciare il loro viaggio. L’albero custode, un melograno, gli darà pochissime informazioni: a casa, tuttavia, lo aspettano e il pinguino dovrà trovare autonomamente la strada. Altri passaggi fondamentali del libro sono la nascita e l’attesa, mentre la finalità principale è descrivere un viaggio più complicato degli altri per giungere a destinazione. Per Paola raccontare questa storia – in cui essa stessa si riconosce come tantissimi genitori che si affidano a un percorso di procreazione assistita – è stato un modo di “scrivere ad alta voce”.
Affetta da una severa forma di endometriosi, mai diagnosticata prima e motivo della mancata gravidanza, Paola a trentacinque anni si sottopone a diversi interventi ma, dato che il quadro clinico non offre molte alternative, comincia a farsi seguire da un centro per la procreazione assistita. L’idea del libro è nata nel momento in cui un’amica le ha chiesto se negli anni avvenire avrebbe raccontato a sua figlia come era nata.
“Mi sono accorta che sull’argomento c’era un tabù fortissimo e ingiustificato – sottolinea Paola – ma una volta compreso che ogni singolo fatto poteva essere raccontato con la leggerezza necessaria, allora la storia è stata pronta per intraprendere il suo viaggio”.
Un viaggio iniziato “sulle sue gambe” e svoltosi con una serie di presentazioni; con la storia del pinguino in grado di giungere dappertutto e di parlare a tutti. “Poi il mio, come la maggior parte dei viaggi, ha avuto una battuta d’arresto inaspettata”, racconta l’autrice. “Ma rieccomi qui, con l’obiettivo di far giungere la notizia della sua semplice esistenza a tutti i cuori in cui questa storia riposa, a volte nascosta, a volte con sofferenza e senso di inadeguatezza. Perchè chi ha vissuto la stessa esperienza, possa riconoscersi nelle stesse emozioni, realizzando bellissime occasioni di incontro: il regalo più bello che questo pinguino mi fa ogni volta”.
Oggi Paola si considera un’attivista, impegnata nell’aiutare a cambiare in meglio la vita di un numero sempre maggiore di persone che si rispecchiano ogni giorno nelle pagine del suo libro. Una storia che si muove su due binari: uno per adulti e uno per bambini, con il racconto di un sogno e di un viaggio ma senza nominare mai esplicitamente la fecondazione assistita. “Quando ci si rivede in un’altra storia o nell’esperienza altrui ci si sente meno soli e viene meno la reticenza a parlare”, conclude Paola, sottolineando il valore positivo del libro per i genitori che hanno vissuto le medesime, particolari situazioni.