La biblioteca? La meta preferita dai giovani

Con la sua storia, la vasta dotazione, le attrezzature e gli ampi spazi, l'istituzione intitolata a Bovio è riferimento a Trani della vita culturale e sociale

La città di Trani vanta un patrimonio artistico e culturale davvero imponente: dalla cattedrale romanica al castello svevo, dalla chiesa di Ognissanti (detta anche dei Templari) a quelle di San Francesco, Sant’Andrea e San Giacomo. Per non dire dei numerosi edifici che punteggiano il centro antico, con i caratteristici archi ogivali di logge al pianterreno, utilizzate un tempo a scopo commerciale, e i passaggi tra vicoli coperti da volte a botte, sui cui fronti si impostano archi di accurata fattura.

Di origine romanica è la chiesa di San Francesco, collocata nella piazzetta omonima. La nostra attenzione è rivolta ad essa, perché in passato il monastero contiguo venne utilizzato come sede di diverse scuole mentre oggi ospita la Biblioteca comunale dedicata a Giovanni Bovio.

La chiesa e l’attiguo monastero, già sede dei monaci benedettini, nacque al di fuori della cinta muraria di origine longobarda, in prossimità del punto d’incontro tra la via Carraria (l’attuale Mario Pagano), che collegava Trani ai centri vicini, e la via Civitatis (oggi Ognissanti) che conduceva alla Porta Antica della città. A livello artistico, la chiesa di San Francesco è una delle pochissime chiese romaniche pugliesi a tre cupole ben conservata. La facciata principale termina con un timpano decorato, alcuni archetti e il campanile a vela. La chiesa presentava, inoltre, dei portici (di cui sono rimaste solo le tracce) sia nella parte anteriore sia in corrispondenza delle facciate laterali.

All’interno dell’ex monastero è collocata la biblioteca comunale, inaugurata ufficialmente il 23 aprile 1870. Nell’occasione furono donate duecento lire per l’acquisto di libri e di tutto ciò che serviva al suo funzionamento. La nascita della biblioteca coincise con i primi anni del Regno d’Italia quando, in conseguenza della legge che stabiliva la soppressione di alcuni ordini religiosi e l’incameramento dei beni ecclesiastici, lo stato cedette all’amministrazione cittadina la preziosa biblioteca del Convento dei domenicani.

A rendere unica la storia di questa istituzione è il suo continuo peregrinare all’interno dei palazzi storici della città. Originariamente fu sistemata in una sala del Palazzo di città, ma non vi era nessun impiegato che vi provvedesse con incarico specifico. L’urgenza di dare una sistemazione al complesso bibliografico spinse l’amministrazione ad affidarne la direzione e le funzioni di bibliotecario all’economo del comune.

È negli anni venti del secolo scorso che la storia della biblioteca conosce il suo maggiore sviluppo. Nel gennaio 1921 il governo cittadino sancì la nascita di un apposito comitato per suggerire le opportune provvidenze e migliorare la struttura e la sua efficienza. E fu proprio in tale occasione che si rinnovò parte dell’arredamento, si sistemò il servizio di illuminazione e fu incrementato il patrimonio librario, affinché si colmassero le lacune riscontrate nelle varie raccolte e si disponesse di pubblicazioni recenti. Nel 1923 la biblioteca si dotò di un suo organo di stampa: Il bollettino di cultura e bibliografia varia, avente lo scopo di diffondere le grandi correnti del pensiero moderno e indicare con brevi recensioni le pubblicazioni più interessanti.

Nel 1924 la biblioteca fu trasferita nel Palazzo Vischi e dotata sia di nuova scaffalatura sia di tavoli per la lettura. Ma durante il periodo fascista il patrimonio bibliografico, nonostante avesse subito un ulteriore ampliamento a seguito delle numerose donazioni dei cittadini, non aveva ancora le dimensioni che l’ente comunale sperava: infatti l’incremento librario non si rivelò sufficiente ad attirare i giovani e a rendere il luogo davvero attivo.

Nel 1928 la biblioteca venne intitolata a Giovanni Bovio, filosofo e uomo politico tranese, e grazie alle donazioni delle famiglie D’Agli, Vischi, Giuliani e Scocchera, la raccolta raggiunse le 14.741 unità. Nel giro di pochi anni, sotto la direzione di Renato Zanelli prima e di Raffaele Sarno poi, e grazie sia alle nuove donazioni sia ai volumi acquistati, il numero dei tomi salì a 26.000.

Durante gli anni in cui fu sotto la guida di Benedetto Ronchi, la biblioteca visse un periodo di grande splendore: fu redatto il primo regolamento, fu elaborato un catalogo per soggetto, fu istituito il servizio di prestito ed avviata la catalogazione dei manoscritti da parte dello stesso Ronchi. Nell’ultimo trentennio del secolo scorso il patrimonio librario, che inizialmente contava sole poche centinaia di volumi, si è arricchito notevolmente grazie alle numerose donazioni.

A rendere unica la biblioteca comunale di Trani è, tuttavia, la presenza di una sezione digitale, che raccoglie diverse tipologie di documenti – in gran parte manoscritti – quasi tutti di contenuto storico locale. A partire dal 2012, l’importante istituzione culturale tranese è capofila del nuovo Polo SBN della Provincia BAT: il Sistema Bibliotecario Nazionale non è altro che una rete di biblioteche italiane connesse ad un catalogo centrale, denominato Indice SBN. Il catalogo è accessibile sul portale chiamato Internet Culturale, realizzato dall’Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche. Il progetto SBN è sostenuto dal Ministero per i beni e le attività culturali, dalle Regioni, dalle Università e dalle Provincie.

Attualmente la biblioteca di Trani si presenta come il luogo culturale più frequentato dai giovani, con accessi giornalieri compresi tra 300 e 400. Negli ultimi anni, numerosissime attività di tipo culturale, artistico e musicale insieme ad altre a carattere formativo si sono svolte al suo interno: in particolare, promozione della lettura e animazione rivolta a bambini e ragazzi. Da segnalare, infine, sia il sito web, www.bibliotecaboviotrani.it, sia il suo profilo facebook, Biblioteca Comunale Giovanni Bovio.

Le immagini sono stratte dalla pagina fb della biblioteca