L’università della terza età è un granaio di cultura e civismo

Dalla scienza alla storia, con le novità dei laboratori di inglese e ceramica e dei corsi di ballo, riparte nella nuova sede a Bitonto l'attività dell'associazione

“Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”: così Marguerite Yourcenar in Memorie di Adriano. Si potrebbe prendere a prestito quest’espressione della grande scrittrice belga per spiegare il ruolo svolto dalle università della terza età, quali “granai” da continuare a riempire con nozioni e competenze, che consentano a quanti le frequentano di mantenere immutato l’interesse per tutto quanto ci circonda e, in definitiva, continuare ad amare la vita nelle sue diverse espressioni.

Le chiavi stesse, in realtà, del successo dell’accademia bitontina, intitolata a Domenico Pastoressa, che nei giorni scorsi ha inaugurato la nuova sede in via Giacomo Leopardi 37, nel corso di una manifestazione alla quale sono intervenute, in qualità di madrine, la prof.ssa Marilena Vacca e la dott.ssa Anna Maria Pastoressa, accolte dall’abbraccio caloroso del presidente Valentino Losito.

L’occasione propizia per accennare alle numerose e interessanti attività proposte dall’associazione culturale, finalizzate ad esplorare ogni campo della conoscenza: dalla medicina all’educazione allo sviluppo equo e sostenibile, dal territorio alle tradizioni alla letteratura, con uno sguardo particolare alle personalità che hanno dato lustro non solo alla città ma all’intera regione. E ancora, per confermare i laboratori di ginnastica e canto corale, e annunciare la novità dei corsi dedicati alla ceramica a freddo, alle percussioni, all’inglese e ai balli di gruppo.

Una serie articolata e diversificata di opportunità, pensate non solo per arricchire il bagaglio culturale degli iscritti ma anche per promuovere l’inserimento nella vita sociale degli anziani, riferimento per tutti i cittadini in quanto memoria storica della città; depositari di un prezioso e insostituibile patrimonio di esperienze e di saggezza. Un ruolo ribadito con forza dalle parole di papa Francesco, che invita gli anziani a farsi costruttori di “una nuova alleanza con i giovani, perché chi ha l’esperienza dell’età alimenti la speranza di chi cresce, perchè possa imparare la bellezza del vivere e realizzare una società fraterna”. Un’affermazione, riportata nella tessera d’iscrizione, a cui sarà data piena attuazione attraverso le diverse attività che l’università della terza età di Bitonto è pronta a mettere in campo con la partecipazione dei giovani. In una prospettiva che si connota complessivamente per l’alto valore sociale, come ha sottolineato l’assessora al welfare Silvia Altamura.

L’associazione ha svolto sin da subito, a partire dalla sua fondazione nel 1988 grazie all’impegno del preside Domenico Pastoressa, un ruolo essenziale per la città. La sua nascita rientra nel processo di formazione delle università dedicate alla fascia anziana della popolazione, avviato a Tolosa in Francia negli anni Settanta del secolo scorso. Oggi in Italia sono circa mille le università della terza età.

“Questa sede è il frutto di una lunga storia, di un lungo cammino che tocca a noi portare avanti, accettando una nuova sfida. Un seme di futuro per l’intera città, con cui l’associazione intende instaurare un legame profondo. L’università dell’anziano trae nuova linfa dal profondo mutamento antropologico in atto. Col diminuire dei luoghi in cui le persone s’incontrano e si relazionano, si assiste all’aumentare dei non-luoghi in cui siamo esclusivamente consumatori. L’associazione, dunque, come presidio di umanità, di cultura, di socialità, per riaffermare il primato della persona sui consumatori e il principio della socialità contro l’individualismo”: dichiara il presidente Valentino Losito. “Siamo in un tempo di rincominciamento, dopo la pausa forzata causata dalla pandemia e dalla scomparsa, lo scorso anno, del presidente Marco Vacca. In un tempo in cui si avverte la pervasività della dimensione virtuale nel contesto sociale, appare importante ridare vigore ai rapporti umani e, dunque, partecipare alle attività della nostra associazione”, conclude. Un invito rilanciato dal sindaco Francesco Ricci, che ha sottolineato come le iniziative del sodalizio siano rivolte a creare cultura e a conservare bellezza nella città.

Particolarmente interessante l’intervento di Giovanna Fralonardo, presidente di Federuni (Federazione italiana tra le università della terza età) che ha posto l’accento sui crescenti bisogni di cultura e aggiornamento da parte degli anziani, giustificati dalla continua e rapida trasformazione delle dinamiche economiche e degli stili di vita, e dal prolungamento della vita stessa.

“L’elevato numero di iscritti testimonia il valore e l’interesse delle attività messe in campo dalla nostra associazione, che quest’anno grazie alla nuova sede potrà ospitare i laboratori di ceramica e di inglese”, conclude il vicepresidente Francesco Ricci.

Nella foto in alto, la dott.ssa Giovanna Fralonardo, presidente di Federuni