Giunta alla sua quarta edizione, Bibart – Biennale internazionale d’arte contemporanea si presenta come una tra le rassegne più innovative e interessanti proposte sul territorio pugliese. Inaugurata a Bari ad ottobre e in corso in questi giorni a Bitonto, la mostra – che comprende in totale tra le due sedi espositive oltre 190 opere provenienti da Puglia, Lucania, Sicilia, Calabria, Roma, Francia, Argentina e Grecia – quest’anno toccherà, dal 9 novembre all’8 dicembre, anche la città di Caltanisetta in Sicilia. Ma non è l’unica novità di questa edizione: insieme alle opere esposte, il programma di Bibart comprende performance artistiche e poetiche insieme a presentazioni letterarie, con l’inserimento in quest’ambito del premio nazionale “Vittorio Stagnani”.
Obiettivo dell’iniziativa è analizzare, attraverso il linguaggio dell’arte, i sentimenti più nascosti dell’animo umano. Ciascuna sezione in cui la mostra è articolata ha, infatti, l’intento di produrre e accrescere la sensibilità dell’osservatore, raccontando in forme distinte e con esperienze diverse un particolare messaggio. Un’arte che rinvia a contesti sociali e culturali differenti, oltre ogni confine spaziale o ideale, e che promuove la pace e la fratellanza.
Singolari sono, inoltre, le ambientazioni: in genere sedi di culto o luoghi ad essi collegati, come in questi giorni il museo diocesano di Bitonto. Le opere, che si differenziano per ispirazione e significato, per l’uso del colore e per le modalità con cui sono realizzate, si caratterizzano per le medie dimensioni. Il supporto – tele o tavole di vari formati e forme – consente all’artista di esprimere al meglio le proprie idee, suscitando nell’osservatore emozioni particolari.
Ricorrente è anche l’impiego di acrilico e di truciolato, che con la loro flessibilità di utilizzo consentono agli autori di esprimere plasticamente le proprie riflessioni. Il fulcro della mostra è costituito da un argomento antico ma sempre attuale: i quattro elementi naturali, acqua, aria, terra e fuoco.
Realismo e astrattismo dominano l’esposizione, in contrapposizione tra le diverse tele e sculture. È proprio una raffigurazione che richiama i tratti tipici del realismo che accoglie l’osservatore: l’opera di Mara Giuliano mostra su una tela quadrata il volto di una donna che s’intuisce distesa sul letto. Intitolata Sognando ad occhi aperti, il dipinto si distingue totalmente dagli altri perché il volto della donna e il suo sognar ad occhi aperti è creato esclusivamente con l’utilizzo dei toni del viola e delle sue sfumature. A rendere unico il dipinto, inoltre, le dimensioni quasi reali del volto, posto in secondo piano, e del braccio che lo separa dall’osservatore.
Non mancano i riferimenti che mettono in rapporto la natura alle tecnologie e, in particolare, all’intelligenza artificiale, che in alcuni casi assume le sembianze umane, come Hybrid Potrait Heart. AI – Intelligenza artificiale, un giovane uomo, sul cui volto appaiono piccoli oggetti metallici con riferimenti ad elementi naturali. Sono proprio questi ultimi che avvolgono non solo il capo del giovane ma anche il suo corpo.
Da menzionare l’innovativo riuso della carta dei cioccolatini, ad evocare il rispetto dovuto alla natura. Nel collage, Dolcifiori, è presentata una composizione floreale, realizzata applicando questa particolare carta su una tavola di legno. In Distorsione temporale di Ferruccio Maraggia i colori dominano la tavola orizzontale. Posti al centro del truciolato dividono in due parti l’opera: a sinistra, a caratterizzare la scena il blu del mare, a destra un orologio, le cui lancette sono rotte e di cui l’osservatore non vede l’intero quadrante, a significare che la natura non segue le logiche temporali.
La mostra resterà aperta sino al 12 novembre per proseguire poi in direzione di Caltanisetta. Per informazioni si può contattare il numero 3455119994 o l’indirizzo mail bibartbiennale@gmail.com.
Sotto e nelle altre foto, alcune opere in mostra per Bibart al museo diocesano di Bitonto