Una nuova disfida contro vandalismo e disinteresse

Il parcometro fatto saltare sul lungomare di Barletta è la spia di un malessere sociale, a cui l'amministrazione e la cittadinanza attiva sono chiamate a dare risposta

Ottobre per Barletta è il tempo del “post-disfida”. Il mese successivo al celebre evento in cui si ricorda la storica vittoria dei cavalieri italiani su quelli francesi del 13 febbraio 1503. La rievocazione del famoso certame, che quest’anno ha visto Giorgio Pasotti nei panni di Ettore Fieramosca, richiama in città un’ondata di turisti, che continua a produrre una positiva coda anche nei giorni di ottobre.

Eppure, la città non sembra riservare a quanti la visitano l’accoglienza che meritano. I frequenti atti vandalici non offrono uno spettacolo edificante per chi si aggira tra piazze e strade alla ricerca dei monumenti più importanti. A cominciare dalle buste di spazzatura, abbandonate lungo il corso, che gruppi di giovani si divertono a lanciare o ad aprire sulla strada, sino all’esplosione, alcuni giorni fa, di una bomba-carta all’interno di un parcometro sul lungomare Mennea. La litoranea di ponente con le sue spiagge, i suoi bar e i ristoranti è un punto strategico per i turisti e forestieri che affollano Barletta oltre che per i cittadini stessi, soprattutto d’estate. Dovrebbe dunque essere opportunamente tutelata e valorizzata. E invece… Per non dire, poi, del danno economico che ammonta, nel caso del parcometro distrutto, a 4.000 euro.

Il fenomeno del vandalismo, in realtà, investe un po’ tutto il paese, da nord a sud. Come testimonia l’indagine realizzata da Legambiente con il contributo di Comieco (Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi) ed in collaborazione con l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e Astra nell’ambito dell’Osservatorio sulla cultura civica in Italia. A rispondere all’indagine sugli atti di vandalismo commessi nel 2023 contro verde, trasporti pubblici e attrezzature per l’igiene pubblica, sono stati 64 capoluoghi di provincia su 103 contatttati.

È Milano, nel paragone con Torino, Roma, Napoli e Firenze, ad indossare la maglia nera di questa speciale classifica con 7.668 eventi vandalici, seguita dalla capitale con 5.831 e il capoluogo partenopeo con 4.524. Chiudono Torino e Firenze rispettivamente con 3.240 e 1.553 atti vandalici.

In salita il bilancio economico dei danni: per ripristinare i beni pubblici distrutti ci sono voluti 5,2 milioni di euro contro i 4,7 dello scorso anno, nonostante il numero complessivo degli atti di vandalismo passato da oltre 58.000 a circa 45.000. Con i conti più salati in capo alle amministrazioni pubbliche, costrette a spendere circa 3,2 milioni di euro per il ripristino di quanto rotto o imbrattato.

“Non ci arrendiamo perché a farne le spese è tutta la città, in termini economici ma anche di immagine”, commenta l’esplosione del parcometro Alfonso Maria Mangione, presidente della Bar.S.A., la società che gestisce a Barletta il servizio di raccolta dei rifiuti. “Per quanto ci sforziamo di fare del nostro meglio per il decoro della città, con l’impegno di tutti i nostri operatori, dobbiamo constatare che la scelleratezza e l’inciviltà di pochi continuano a fare troppi danni, minando la cura con cui quotidianamente si lavora”.

“Non si tratta, purtroppo, del primo tentativo di devastazione dei parcometri. Ce ne sono altri di natura diversa – spiega l’addetto stampa Mario Sculco – che anche se meno potenti – si pensi alle sigarette o alle gomme da masticare depositate all’interno del vano dei ticket – nel tempo sono causa di grave danno economico. Il fatto è che i parcometri non vengono considerati beni pubblici e, alla fine, a farne le spese è l’intera comunità cittadina”.

“Difronte a simili episodi, l’unica strada è sensibilizzare la ciottadinanza attiva a dare l’esempio e a segnalare prontamente i gesti di inciviltà. La Bar.S.A. è alla ricerca di alleati per fare il bene della città e mettere all’angolo gli incivili”, conclude il presidente.

E visto che si parla di cittadinaza attiva, un cenno particolare merita il progetto Retake, in campo contro il degrado per valorizzare i beni pubblici e diffondere un più spiccato senso civico. “Il movimento spontaneo di cittadini è impegnato a preservare il bene comune – spiega la responsabile cittadina dell’associazione, Roberta Piazzolla – in una città in cui ad un centro ben curato fa da contraltare una periferia con aree verdi lasciate all’incuria. Chiaramente è sempre un insieme di fattori a determinare una simile problematica: ci sono cittadini poco attenti ma anche un’amministrazione che non controlla”.

Animati da propositi di cambiamento, i membri di Retake hanno partecipato al World cleanup day, evento internazionale con milioni di persone mosse da un unico intento: ripulire dall’immondizia i luoghi che amano. Un traguardo che supera i confini nazionali e sfida le differenze religiose e culturali. La giornata mondiale della pulizia è, infatti, uno dei più grandi eventi di civismo del nostro tempo, che unisce 191 paesi in tutto il mondo per un pianeta più pulito. Dal 2018 riunisce milioni di persone nella più grande giornata di raccolta dei rifiuti nel mondo. Nel 2018, 17,6 milioni e nel 2019, 21,2 milioni di eroi dell’ambiente si sono uniti a un’epica ondata verde di pulizie di 36 ore dalla Nuova Zelanda alle Hawaii.

“Partendo da piazza Roma e proseguendo lungo tutto il corso, abbiamo raccolto decine di buste di cicche – dichiara Piazzolla – nel centro di Barletta per sensibilizzare i cittadini. Il consenso c’è ma è sempre troppo poco. Se ognuno invece facesse la propria piccola parte, le cose andrebbero certamente meglio”. Oltre la rimozione dei mozziconi di sigarette, un altro importante intervento è stato la pulizia della griglia, piena di immondizie, della fontanina pubblica di piazza Moro, sempre mal funzionante.  “Non si tratta solo di raccogliere immondizia e ripulire le aree che più ci stanno a cuore – spiega la responsabile di Retake – ma  anche di proporre una migliore gestione della città e ispirare scelte più intelligenti”

“Oltre i rifiuti e la poca manutenzione delle aree verdi, c’è anche un’emergenza relativa alle deiezioni dei cani sui marciapiedi. Le soluzioni ci sono, ma qui le cose procedono troppo lentamente. Io ho sempre fatto volontariato, ma mi rendo conto che tutelare l’ambiente diventa sempre più difficile. Manca la cultura. Dovremmo essere gelosi della nostra città e, invece, ce ne disinteressiamo. Possibile non ci si accorga di quanto è sotto gli occhi di tutti?”.

Nelle foto alcuni momenti del World cleanup day, a cui hanno aderito i soci di Reatke a Barletta