Dalla crisi dei partiti alla Terza Via

Lo scarso consenso delle tradizionali famiglie politiche e l'ascesa delle destre in Italia ed Europa, nel convegno che s'inaugura domani all'università di Bari

I partiti, come spiega il vocabolario, sono raggruppamenti organizzati in vista della conquista e dell’esercizio del potere politico. Con una distinzione: partiti di quadri e partiti di massa. I primi poggianti su notabili, i secondi aperti a un gran numero di cittadini che possono partecipare attivamente alla vita politica.

A partire dagli anni Novanta, in Italia e in Europa si è assistito al declino dei partiti di massa. Un fenomeno confermato sia dal crescente astensionismo, in occasione delle votazioni, sia dalla sempre più ridotta partecipazione degli iscritti alla vita stessa dei partiti. Declino causato, in sostanza, dalla convinzione che si tratti di organizzazioni rivolte a raggiungere i fini della propria classe dirigente e a tutelare i propri interessi.

Il tema dell’astensionismo interessa da anni il dibattito pubblico, in particolare nel periodo elettorale. In realtà, il progressivo aumento di cittadini che decidono di non esercitare il diritto di voto, definito dalla Costituzione un “dovere civico”, rappresenta un elemento preoccupante. L’affluenza alle urne ha subìto un progressivo ma continuo calo: dal 93,4% del 1976 al 63,8% del 2022. Ma insieme agli astenuti (coloro che hanno disertato le urne) vanno considerati anche quanti hanno votato scheda bianca: il cosiddetto partito del non voto.

Quali sono, dunque, le ragioni della crisi dei partiti di massa di fine Novecento, in Italia e in Europa, che hanno determinato l’ascesa di nuovi movimenti a cavallo del nuovo secolo? È l’interrogativo a cui offrirà delle risposte il convegno Crisi dei partiti di massa e nuove appartenenze dal 1979 a oggi, in programma a Bari dal 12 al 14 ottobre presso la facoltà di Giurisprudenza. Studiosi storici e politologi, non solo italiani ma anche tedeschi e francesi (Carlo Trigilia, Gianfranco Viesti, Piero Ignazi, Michele Prospero, Marc Lazar e Kiran Patel, solo per citarne alcuni), affronteranno la problematica, declinandola da prospettive diverse: l’obiettivo è ricostruire le cause della rappresentazione frammentata e analizzare le modifiche a cui il sistema politico deve sottostare e l’aumento del consenso che le destre vanno riscontrando.

Promosso dalla Società Italiana per la Storia Contemporanea dell’Area di Lingua Tedesca (Siscalt), il cui presidente è il prof. Carlo Spagnolo, ordinario di Storia Contemporanea all’ateneo barese, il convegno registra la collaborazione di prestigiose istituzioni culturali italiane e tedesche: l’Istituto Storico Germanico di Roma, l’Institut für Zeitgeschichte e la Hanns Seidel Stiftung di Monaco e la Fondazione Giuseppe Di Vagno.

Un focus particolare sarà posto sulla trasformazione delle due famiglie, quella dei popolari cristiani e l’altra, socialista e comunista in Italia e Germania, collocate nel contesto europeo e nel quadro di un passaggio d’epoca.

La prima sessione tematica, in programma domani, giovedì 12 ottobre, avrà come oggetto Ipotesi sulle ragioni della crisi. Si dialogherà non solo sulle disuguaglianze e sulle crisi che colpiscono la rappresentanza politica a livello europeo, ma anche sulle trasformazioni e delegittimazioni dei partiti di massa, sull’integrazione europea, con il conseguente declino degli stati nazionali nell’ambito della regolamentazione economica e su cosa rimane delle tradizionali formazioni politiche europee.

Venerdì 13 ottobre il focus si sposterà sui Confronti tra paesi: un’analisi tra i partiti popolari presenti in Germania dal 1980 sino ai giorni nostri e la Democrazia Cristiana, proponendo su quest’ultima una riflessione storica sulla crisi che l’ha coinvolta, una comparazione tra i partiti socialdemocratici europei e il neoliberalismo, con una riflessione sull’ascesa della Terza Via, come avvenuto in Inghilterra e in Germania.

Nel pomeriggio, una terza sessione tematica affronterà il nodo delle Nuove formazioni politiche e nuovi cleavages. Gli interventi riguarderanno i mutamenti che hanno investito il sistema dei partiti e, in particolar modo, quelli francesi dagli anni Ottanta ad oggi, con un’analisi sull’ascesa delle frange più estreme della destra in Europa. Riflessioni anche sulle élite parlamentari italiane, con un excursus dalla fine degli anni Ottanta ad oggi, e sul finanziamento pubblico dei partiti. L’ultima sessione sabato 14 ottobre: una tavola rotonda aperta dai saluti istituzionali di Antonio Decaro, sindaco di Bari, Andreas KrAndreas Krüügerger, responsabile culturale dell’ambasciata di Germania, e Marlis Morganti dell’Hanns Seidel StiftungHanns Seidel Stiftung. Nel corso dell’incontro verrà consegnato il premio Riberi.

Il convegno si avvarrà della traduzione simultanea in italiano e tedesco a cura di Alessandra Checcarelli e Silke von der Heydenr. Per seguire l’evento in presenza, occorre registrarsi all’indirizzo mail siscalt.info@gmail.com. Per chi fosse interessato a prendere parte all’evento in streaming, è a disposizione la pagina facebook della SISCALT, al link https://www.facebook.com/Siscalt.

Nelle immagini, alcune opere di Banksy