Una rassegna musicale che, di anno in anno, amplia il proprio cartellone, illuminando di una luce sempre più intensa il centro antico del capoluogo pugliese, con i concerti organizzati in alcune delle sue gemme più preziose: le tante, splendide chiese disseminate nel dedalo di vicoli e piazze. Notti Sacre è già alla sua tredicesima edizione: una longevità che testimonia la qualità e la varietà della proposta culturale insieme al vasto seguito di pubblico che l’evento, organizzato dall’arcidiocesi di Bari-Bitonto, è riuscito ad ottenere.
La cattedrale, la basilica di San Nicola e altre sei chiese di altrettante arciconfraternite sono il palcoscenico del ricco e articolato programma, animato dalla presenza di sessanta artisti, sei orchestre e quindici cori per un totale di ventidue concerti. Con due prime esecuzioni mondiali: la Messa per pianoforte con gli archi e il coro del Consonare Ensemble e Consonare Consort diretta da Luigi Leo, composta ed eseguita dal pianista americano Steve Dobrogosz in apertura della rassegna, sabato 25 settembre, e la Messa di Requiem per voci e organo di Nino Rota, che in programma stasera alle 21,00 in cattedrale.
Nel corso degli anni Notti Sacre ha allargato il proprio orizzonte, affrontando generi diversi e favorendo la contaminazione: dalla musica antica passando per quella gregoriana sino alla musica contemporanea. In realtà, il progetto intorno a cui è costruita la rassegna insiste nel far dialogare tradizione e innovazione, concentrandosi su quattro filoni tematici: quello classico, l’interazione con le esperienze musicali orientali e nordafricane, la musica dei compositori pugliesi e il filone dei giovani musicisti.
Il tutto nella cornice del tema centrale di questa tredicesima edizione: “Svegliati mio cuore”, i versi del salmo che, come scrive mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto, sono un obiettivo da cogliere proprio attraverso l’ascolto della musica, del sacro.
“La messa di requiem – spiega don Antonio Parisi, direttore artistico e anima della manifestazione – è stata composta da Rota all’età di 12 anni. Leggendo la composizione, abbiamo analizzato che alcune parti erano a otto voci, ciò che richiede notevole impegno e preparazione da parte del coro”. Sono, infatti, novanta i cantori coinvolti nell’esecuzione, provenienti da diversi cori (Università di Bari, Polifonica barese, Florilegium Vocis, Harmonia) accompagnati all’organo (un prototipo con due tastiere e pedaliera dalla ditta Zanin di Codroipo) da Annarosa Partipilo.
Un’autentica perla, restituita agli appassionati e all’intera città di Bari, scritta dall’enfant prodige tra il 1923 e il 1924 e dedicata alla memoria del padre Ercole.
“L’opera di Rota non era mai stata presa in considerazione: non appena abbiamo avuto l’occasione di leggerla e analizzarla, abbiamo scoperto freschezza, espressività e padronanza della scrittura davvero sorprendenti per un giovane della sua età” prosegue don Antonio. L’esecuzione del requiem è accompagnata dalla pubblicazione di un volumetto sul “Rota sacro”, l’omaggio sentito della città al maestro che ha abitato nei pressi della cattedrale negli anni in cui è stato direttore del conservatorio di Bari. La figura del grande compositore è centrale in questa edizione di Notti Sacre. Anche l’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento OLES, diretta da Michele Nitti, ricorderà il maestro con il concerto Nino Rota a Bari: l’omaggio all’uomo, al compositore e al docente, che ha formato una schiera di validi musicisti durante gli anni di direzione del conservatorio barese.
Notti Sacre spazia dallo Stabat Mater di Pergolesi (del quartetto d’archi Le Consonanze) ai Concerti per Organo Op. 4 di Handel eseguiti dall’Orchestra Barocca Santa Teresa dei Maschi con l’organista Carlo Barile, diretti da Sabino Mazza sino alla musica contemporanea con la Messa Laica per don Tonino Bello, a trent’anni dalla scomparsa, scritta dal maestro Michele Lobaccaro, e all’omaggio a Pier Paolo Pasolini con Nostalgia del Sacro, il concerto per pianoforte e sassofono che rielabora le musiche dei suoi film. Tra gli altri appuntamenti, l’applauditissimo concerto Pacem in Terris dell’Orchestra sinfonica ICO 131 della Basilicata, diretta dal maestro Marco Frisina, il Requiem for the living di Dan Forrest affidato al coro Canticum Novum di Solomeo e all’Orchestra da Camera di Perugia, diretta da Fabio Ciofini, e il Requiem dell’Orchestra della città metropolitana di Bari, diretta dal maestro Vito Clemente, con i 196 coristi provenienti dalle corali d Ruvo, Bari, Conversano e Oppido Lucano.
Per alcuni la Messa di Requiem di Rota e i Concerti per organodi Handel è stata prevista una “trasferta” a Lecce.
Nuova e determinante la collaborazione con il Dams di Bari. “Agli studenti del corso di laurea – spiega don Antonio Parisi – si consente di sviluppare approfondimenti tematici sulla musica sacra e quella contemporanea, in un excursus musicale che parte dal canto gregoriano e giunge alla musica elettronica”. Un modo per rivedere la musica sacro-liturgica nelle chiese e avvicinare un numero sempre maggiore di giovani. Oltre alla masterclass di Steve Dobrogosz, grande interesse si è registrato per la conferenza, alla facoltà di Lingue, di don Antonio Palombella, direttore della Cappella del Duomo di Milano, su “Segno grafico e segno sonoro”.
Atteso l’incontro con Ferdinando Arnò, mercoledì 11 ottobre all’auditorium di Santa Teresa dei Maschi. Pugliese d’origine ma milanese d’adozione, Arnò si è fatto apprezzare per le colonne sonore di numerosi spot pubblicitari e le collaborazioni con artisti di diversa estrazione musicale. Tema della conferenza, la possibilità di far dialogare insieme le varie forme musicali della liturgia come le litanie, le invocazioni e i canoni con le nuove tecniche compositive.
“Un evento speciale – prosegue don Antonio – sarà quello che vedrà protagonista il gruppo vocale e strumentale Mini Hosanna, trenta giovani provenienti da Parigi che utilizzano per i loro concerti materiale strumentale didattico come metallofono, xilofono, carillon, sintetizzatore, fluati, tamburelli e tastiere. Animano le liturgie di una chiesa parigina, ma girano l’Europa con i loro concerti”. A fine ottobre si esibiranno a Noicattaro (22 ottobre), a Carbonara (24 ottobre) e terrano una lezione-concerto al Dams di Bari (il 25).
Nuove forme musicali che favoriscono l’innovazione e la conoscenza, all’insegna di quel dialogo ecumenico, tanto caro alla città di Bari per la presenza di San Nicola. “Stiamo lavorando – anticipa il direttore artistico – per portare a Bari “Arpa Dei” un gruppo di monaci provenienti dalla Grecia che fanno musica ortodossa e per la parte sperimentale vorremmo portare in Puglia “Gless arpa”, due artisti polacchi che creano musica con le vibrazioni dei bicchieri”.
La manifestazione barese patrocinata dal Pontificio Consiglio della Cultura cresce grazie alla passione di tanti professionisti che amano la musica e che in modo del tutto gratuito, nonostante il calibro internazionale, accolgono l’invito a rendere Notti Sacre un mosaico musicale prestigioso. Un evento a cui partecipano sempre piùà anche i numerosi turisti che affollano i vicoli e piazze di Bari Vecchia, attratti della musica che si diffonde dalle tante, splendide chiese. Senza dubbio un bel biglietto da visita per la città.