Donare sangue è il miglior regalo che si può fare a se stessi

Questo gesto ci fa sentire parte integrante della comunità, come ci ricorda in questi giorni difficili d'estate, il presidente del gruppo Fratres nel quartiere Libertà di Bari

I giovani volontari della Fratres, l’associazione pugliese dei donatori di sangue, hanno realizzato un video per sensibilizzare le nuove generazioni alla cultura del dono, specie nel periodo estivo, quando sulle strade delle vacanze si registra il maggior numero di incidenti. “Tante persone, andando in ferie, non donano sangue o ne donano meno. Ai cittadini che chiedono giustamente una maggiore efficienza in tema di sanità – ha detto il sindaco di Bari, Antonio Decaro, presentando l’iniziativa a Palazzo di Città – rispondo che è sacrosanto quanto chiedono ma aggiungo che nel nostro piccolo tutti possiamo fare la nostra parte. Il sistema sanitario può essere il migliore ma senza la giusta quantità di sangue non avremo la possibilità di aiutare chi ne ha bisogno”.

“Per fortuna, sino ad oggi, non sono giunte particolari segnalazioni. Non siamo in emergenza”, rende noto Marcello Longo, presidente della Fratres San Rocco di Bari. “Ovviamente si è cercato di fare il carico di sangue prima che la gente partisse per le ferie e la città restasse deserta”, spiega il referente del gruppo donatori, operativo presso la parrocchia del Preziosissimo Sangue. Durante i mesi estivi, come si è già detto, la necessità di trasfusioni aumenta, a causa degli incidenti che diventano più frequenti e coinvolgono soprattutto i giovani. Il traffico, superiore a quello invernale, soprattutto in direzione delle località di mare o dei luoghi della movida, crea maggiori rischi. Il calo fisiologico di donatori dipende anche dal caldo rovente che genera debolezza e qualche malanno in molte persone.

E’ per questo che assume una notevole rilevanza l’attività di promozione e sensibilizzazione. Si spiega così la proficua collaborazione della Fratres con Battiti live, la serie di concerti per i giovani organizzati a Bari. Come pure la sinergia con le altre realtà di volontariato, impegnate nella donazione di midollo osseo e degli organi. “Sensibilizzare l’opinione pubblica è fondamentale. Tante persone desiderano donare sangue ma non hanno i requisiti. Per questo è necessario contattare il maggior numero di cittadini, aumentando le possibilità di donazione”, spiega Marcello.

Attraverso le iniziative di sensibilizzazione e, soprattutto, il passaparola, nell’arco dell’anno la Fratres San Rocco è riuscita ad intercettare 70-80 nuovi donatori, in maggior parte giovani, risultando tra i gruppi più attivi della città. L’associazione presente da oltre trent’anni, nei locali della parrocchia al quartiere Libertà, ha vissuto un percorso in controtendenza nel periodo pandemico. “Siamo riusciti a raccogliere circa trecento sacche di sangue in un anno. Paradossalmente la paura del contagio è stata combattuta a suon di nuove donazioni”, spiega il presidente.

In Italia sono stati oltre 1,6 milioni i donatori di sangue nel 2022, in aumento rispetto al 2021 ma in lieve calo rispetto a prima della pandemia. Dalle statistiche del ministero della Salute risultano 284.000 nuovi donatori e 3.000.000 di donazioni (5 ogni 100 abitanti). Il numero dei pazienti trasfusi è di 640mila unità. Dai dati ministeriali emerge, in sintesi, che il 91% delle donazioni proviene dai soci delle associazioni.

Il gruppo Fratres San Rocco gestisce circa 600 sacche di sangue l’anno, coprendo un largo fabbisogno se si considera che l’altro grande gruppo, con sede all’ospedale San Paolo, raggiunge le mille sacche. Un primato dei quartieri periferici di Bari: le sedi della Fratres di Palese e Loseto sono un punto di riferimento per gli abitanti della zona e vantano un alto numero di donatori. Ma anche nel centro città, anche se in quantità ridotte rispetto al passato, non mancano gruppi parrocchiali che danno supporto alle donazioni con decine di sacche.

Con dodici giornate di donazione all’esterno della parrocchia, guidata dai Missionari del Preziosissimo Sangue, i volontari Fratres non si limitano ad accogliere l’autoemoteca ma si impegnano a creare attorno al gesto della donazione una vera e propria festa, un clima amichevole e familiare, con momenti di convivialità, creando un fermento, talvolta inusuale. Il supporto dei giovani volontari e l’interesse creato in quanti si avvicinano per la prima volta, garantiscono due giornate di donazione ogni tre mesi attirando in media cento persone, desiderose di donare grazie ad un sistema efficiente di prenotazione. “L’associazione tutela i suoi donatori anche sotto il profilo della prevenzione, grazie ad una rete di medici che si mette a disposizione per analisi ed elettrocardiogrammi. Supportiamo i donatori con consulenze e consigli – spiega Marcello – nel caso in cui emergano valori clinici da segnalare. Tutto avviene in modo gratuito o con un costo simbolico a carico della Fratres. Accompagniamo il donatore nella cura, come piccola e spontanea “ricompensa” al gesto della donazione.”

Il gruppo Fratres è nato, alcuni decenni fa, dalla necessità di un paziente che doveva sottoporsi ad un intervento chirurgico e a cui veniva chiesto di procurarsi del sangue, in forma privata e autonoma. A quel tempo, infatti, spettava alla singola persona adoperarsi per la ricerca del sangue tra amici e parenti, col rischio, in caso negativo, che l’intervento fosse annullato. In quegli anni, all’esterno della Banca del sangue (l’attuale Centro trasfusionale), alcune persone erano pronte a donare in cambio di danaro.

Non erano pochi pertanto, i pazienti che chiedevano aiuto alle parrocchie per evitare di incappare in quel giro di “sangue a pagamento”. E’ così che nacque il gruppo di volontari che donava sangue alle persone che ne avevano bisogno. Allora la donazione era individuale: il donatore sapeva a chi sarebbe servito il proprio sangue. Almeno in questo modo la parrocchia poteva gestire in maniera più orizzontale e democratica la rete delle donazioni.

Oggi il sistema di gestione delle sacche è cambiato. Attraverso un archivio centralizzato, coordinato dal policlinico, vengono “contabilizzate” le sacche e le tipologie di sangue richieste e utilizzate in base alle esigenze. Dopo la donazione presso le parrocchie, le sacche vengono gestite dal centro trasfusionale del Policlinico. Il sangue donato resta a disposizione dell’ospedale ma è utilizzabile anche per emergenze a livello extraregionale. Anche il sangue donato “viene lavorato”, attraverso una particolare procedura che evita sprechi e fa sì che quello inutilizzato e i suoi derivati vengano usati per la ricerca scientifica. 

Donare sangue è un gesto di generosità, che va oltre le singole convinzioni religiose o politiche e, soprattutto, si trasforma in una prova che sorprende sé stessi. Riesce a cambiare le prospettive come Marcello può testimoniare: “Molte persone non credevano al gesto o all’utilità della donazione, ma nel momento del bisogno toccando direttamente quanto fosse importante per se stessi o per qualche caro o per qualche bambino, si sono rese conto del suo valore. C’è sempre qualcuno che ha bisogno di sangue e donarlo è un circuito che permette di mettere in salvo la propria vita e quella degli altri”.

Nelle immagini, alcuni volontari del gruppo Fratres San Rocco di Bari