Innovazione tecnologica e cambiamento culturale sono gli aspetti su cui la scuola ha deciso di puntare, nel corso dell’anno scolastico appena concluso, per formare gli studenti all’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile, la direttiva delle Nazioni Unite rivolta a garantire protezione e salvaguardia del pianeta, sensibilizzando i popoli e gli stati su temi come l’impoverimento delle risorse, l’effetto serra, l’eccesso di plastica, ecomostri, innalzamento della temperatura e catastrofi naturali.
La mostra fotografica realizzata dagli studenti dell’Istituto Volta – De Gemmis di Bitonto testimonia, attraverso l’esperienza diretta e la denuncia sociale, il lavoro di analisi svolto su questi temi dalla scuola per un’autentica rivoluzione verde.
“Questa mostra ha visto protagonisti gli alunni e il loro sguardo nei confronti dell’ambiente che li circonda”, spiega la prof.ssa Claudia De Giosa, referente del progetto. L’idea è nata dalla consapevolezza che la bellezza del pianeta appare minacciata ogni giorno di più dal fenomeno dell’inquinamento. La scuola, dunque, ha il compito di accelerare quanto più possibile il processo di educazione alla tutela dell’ambiente, non solo attraverso le lezioni scolastiche, ma anche, ad esempio, con la realizzazione di attività concrete, come, in questo caso, la creazione e il mantenimento di un orto e l’utilizzo di pannelli fotovoltaici.
“Vogliamo che per i nostri ragazzi l’educazione civica non sia solo una materia di studio ma un processo giornaliero di miglioramento sociale. Partendo, quindi, dalla presa di coscienza che gli spazi in cui viviamo debbano essere salubri e protetti, gli alunni hanno voluto agire artisticamente, rappresentando il grave impatto umano che sta mettendo a repentaglio l’ambiente, fotografando non solo luoghi inquinati ma anche soluzioni ecologiche ed ecosostenibili che possano aiutare a migliorare il futuro della terra”, chiarisce la docente.
La mostra, allestita negli ambienti della scuola, include i lavori degli alunni del triennio di Informatica, Meccanica ed Elettronica, con le classi terze, quarte e quinte che si sono focalizzate su aspetti diversi: inquinamento, sprechi, riciclo, raccolta differenziata, mezzi di trasporto ecosostenibili, agricoltura, cambiamento climatico, industria. I ragazzi hanno lavorato a coppie o singolarmente, operando una selezione di tutto il materiale raccolto ed elaborando una didascalia esplicativa in italiano e in inglese.
“A livello prettamente educativo, il progetto fotografico nasce come un diverso compito di realtà, come elaborato pratico finale dell’unità didattica di educazione civica, materia che nelle scuole di ogni grado è fondamentale per lo sviluppo sociale e personale degli alunni. Dal punto di vista sociale – prosegue l’insegnante – in questa scuola noi docenti lavoriamo per dare concreta attuazione a questi principi, nella consapevolezza che per i nostri ragazzi l’educazione civica non sia solo una materia di studio, ma un processo giornaliero di miglioramento sociale”
Una sollecitazione a cui gli studenti hanno risposto con sincero interesse, pronti a dare battaglia per un mondo finalmente migliore, in difesa dell’ambiente non solo con analisi teoriche ma anche azioni concrete. “Sulla scia della mia esperienza professionale, credo fermamente che progetti di questo tipo – pratici, personali, che esprimono il punto di vista di ogni singolo studente – siano congeniali ad un’acquisizione più profonda e consapevole dei temi trattati”, spiega Claudia De Giosa.
Esperienza riuscita, dunque, grazie anche al convinto sostegno della dirigente, Giovanna Palmulli, e di tutta la scuola. “Una menzione particolare va alle classi terza e quinta, dell’indirizzo di Elettrotecnica, che hanno creato uno storyboard fotografico del lavoro di progettazione, montaggio e installazione dei pannelli solari sulle finestre delle classi. Come pure ai ragazzi diversamente abili, frequentanti le classi coinvolte nel progetto, che hanno fotografato l’orto scolastico, dopo averci lavorato tutto l’anno”, conclude la docente.