All’Open di Barletta nascono le leggende del tennis

La vittoria del giovanissimo ma già grande Mochizuki, conferma il ruolo di trampolino di lancio del torneo per talentuosi atleti verso i vertici delle classifiche

La città di Barletta torna ad ospitare uno dei tornei di tennis più importanti della regione: l’Open Città della Disfida (compreso nell’ATP Challenger Tour) giunto alla sua ventitreesima edizione, che ha fatto registrare il tutto esaurito sugli spalti del Circolo Tennis Hugo Simmen.

All’evento sportivo, riconosciuto dalla FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel), hanno preso parte negli anni tanti giovanissimi, talentuosi atleti che, nel corso della loro carriera, hanno raggiunto posizioni di vertice in classifica, entrando nella Top 50 del ranking. Basti pensare allo spagnolo Rafael Nadal, vincitore nel 2003, giusto venti anni orsono. Nadal vinse il torneo quando aveva solo sedici anni ed era pressocchè sconosciuto. Nessuno avrebbe potuto immaginare che sarebbe diventato una delle maggiori star del tennis: numero uno al mondo, con 22 vittorie su 30 finali, l’atleta maiorchino è il tennista più vincente del Grande Slam nel singolare, con il trionfo in 14 Roland Garros, 4 US Open, 2 Wimbledon e 2 Australian Open.

Il giovanissimo Mochizuki innalza il trofeo dell’Open Città della Disfida

Ad aggiudicarsi l’Open di Barletta oltre a Nadal sono stati gli spagnoli Felix Mantilla nel 2001 e Nicolas Almagro nel 2004, e ancora il francese Richard Gasquet nel 2005. Per quanto riguarda gli italiani, nel corso degli anni al torneo hanno partecipato Jannik Sinner (attuale numero 8 al mondo), Lorenzo Sonego, Lorenzo Musetti e Marco Cecchinato.

Quest’anno a salire in cima al podio è stato il giovanissimo tennista giapponese Shintaro Mochizuki, che ha battuto in finale il collega argentino Santiago Rodriguez Taverna. Ottime notizie anche per i nostri portacolori: il doppio è stato vinto da Flavio Cobolli e Jacopo Berrettini (fratello di Matteo, attualmente numero 22 nel mondo), battendo in finale la coppia formata dal ceco Zdeněk Kolář e l’ucraino Denys Molchanov. Tra i partecipanti anche Benoît Paire, numero 8 al mondo nel ranking Atp, e la testa di serie numero 1 russo Aleksandr Ševčenko, accomunati dall’essere stati battuti dal finalista argentino Rodriguez Taverna.

Mochizuki al lancio della palla

Enorme soddisfazione in tutto l’ambiente del Circolo Tennis per il successo riscosso dal torneo, nonostante i problemi meteorologici: ancora una volta la città di Barletta si dimostra all’altezza nell’organizzazione di un evento così importante. Oltre all’aspetto sportivo è stato curato ogni altro particolare, a cominciare, tra un match e l’altro, dal ricco e variegato buffet, a base di prodotti tipici del nostro territorio, dai taralli alle mozzarelle, dal vino all’olio. Ciò che ha creato una perfetta sintonia tra la città e tutti i team sportivi, faccendo registare una piena partecipazione all’evento. Partecipazione favorita dall’ingresso gratuito, una particolarità che caratterizza il challenger di Barletta, contrariamente ad altri tornei dello stesso genere a cui si accede solo pagando il biglietto.

L’Open Città della Disfida rappresenta l’apripista dei tornei disputati su campi in terra rossa: molti atleti utilizzano quest’evento per prepararsi al meglio in vista delle gare successive. Non è un caso, infatti, che al termine del torneo, la maggior parte dei partecipanti parte in direzione di Montecarlo per il Monte Carlo Masters.

L’ennesima prova della rilevanza del torneo, fiore all’cchiello del Circolo Tennis Barletta che vanta una storia gloriosa. Le sue origini risalgano al 1965 e all’intraprendenza di un gruppo di appassionati, capeggiati dall’ingegnere svizzero Hugo Simmen. A quest’ultimo si deve nel 1968 l’organizzazione di un torneo al quale furono invitati alcuni nomi tra i più luminosi del tempo: da Nicola Pietrangeli Ion Tiriac, da Beppe Merlo Martin Mulligan, e tra le donne la grandissima Lea Pericoli. L’anno successivo, la città di Barletta fu sede di un incontro eliminatorio di Coppa Davis tra Italia e Austria, lanciando così il Circolo Tennis nell’empireo dei sodalizi tennistici nazionali.

Santiago Rodriguez Taverna battuto da Mochizuki

Gli anni settanta e ottanta videro parallelamente importanti successi delle squadre agonistiche del circolo e di singoli atleti: tra gli altri Ruggero Gorgoglione e Isidoro Alvisi, giunti fino alla prima categoria e alla nazionale italiana di tennis. Furono questi anche gli anni dei primi tornei internazionali, che prepararono la strada all’avvento del Torneo Internazionale ATP “Città della Disfida”, giunto all’ottava edizione. 

Nell’ultimo ventennio il Circolo Tennis è diventato leader del movimento regionale. Una crescita sotto il profilo agonistico, determinata anche dalla struttura sempre più completa: sei campi di gioco, di cui cinque in terra rossa, uno di calcio, una piscina circondata da uno splendido prato, una zona adibita a miniclub, un ampio parcheggio e, per finire, un’elegante sede sociale allestita con bar, ristorante e pizzeria per ricevere al meglio i soci sia nei magnifici gazebo all’aperto, nelle calde serate estive, sia nei raffinati saloni durante i mesi invernali.

Nella foto in alto, Shintaro Mochizuki vincitore della 23^ edizione dell’Open Città della Disfida