Un profumo di scammaro per i fans di Lolita Lobosco

I segreti della vicequestora più famosa d'Italia, tra cucina, amori e intuito femminile, svelati da Gabriella Genisi ai lettori del Presidio dei Libri a Barletta

Uno sfondo dal profumo di scammaro e tanta curiosità dai contorni spiccatamente pugliesi. Sono gli ingredienti dell’incontro con Gabriella Genisi, autrice de Lo scammaro avvelenato nonchè mente dell’ormai familiare volto di Lolita Lobosco.

Il libro, una “short story” dei romanzi polizieschi della scrittrice, è stato presentato nel corso di un evento organizzato dal Presidio del libro – Letti di piacere allo spazio Astare di Barletta. Una soirée che ha avuto come protagoniste donne forti, come la vicequestora Lolita e sua sorella Carmela, le tradizioni pugliesi (prima fra tutte quella dello scammaro, preparato dalla scrittrice per l’occasione) e, infine, le sfaccettature più recondite di una storia, che con la sola visione televisiva potrebbero essere sfuggite ai numerosi fans della Lobosco.

Il racconto vede la protagonista che con la squadra investigativa è costretta a indagare su un nuovo caso di omicidio. Questa volta la vittima è un importante scrittore, ritrovato privo di vita all’interno del b&b gestito da Nunzia e Carmela, mamma e sorella di Lobosco. Ovviamente la vicenda crea non pochi problemi sia al rapporto tra le sorelle sia alla carriera di Lolita, che si lancia a capofitto nell’indagine per scagionare Carmela. Un libro avvincente, “condito” da numerose ricette pugliesi originali, ma soprattutto una storia da cui emergono le fragilità di una donna mai subordinata agli uomini nel suo ruolo lavorativo, e che nello stesso tempo “vive” il proprio mestiere con la propria particolare sensibilità e le spiccate doti umane.

“Volevo raccontare di una donna che lavora nella polizia con un ruolo che non fosse subalterno agli uomini. In realtà, non sono tantissimi gli anni da quando le donne risultano inquadrate in posti di dirigenza”, spiega Gabriella Genisi. E infatti, la vicequestora Lolita Lobosco torna nella sua Bari per dirigere una squadra di soli uomini. In un mondo ostinatamente governato dai maschi, sceglie, tuttavia, di restare sè stessa senza reprimere il suo fascino e la sua bellezza, anzi usa queste doti per affermarsi e combattere i pregiudizi.

Un set della serie tv dedicata a Lolita Lobosco in piazza Odegitria a Bari

Un altro “ruolo” fondamentale è ricoperto dal centro storico di Bari, la favolosa cornice in cui si snoda la vicenda. “Dopo la serie tv, la città sta tornando ad essere apprezzata e popolata dai turisti, ciò che mi rende molto felice”, commenta la scrittrice. Un’ulteriore nota di merito va poi alla brillante interpretazione di Luisa Ranieri. La genesi degli episodi televisivi, come chiarisce Gabriella Genisi, nasce da una proposta proprio di Luca Zingaretti, marito di Luisa, divenuto molto popolare per la sua interpretazione del commissario Montalbano. In uno dei libri, difatti, Lolita e Montalbano si incontrano e nasce un piccolo flirt: è questa lettura che ha spinto Zingaretti a voler vedere sua moglie nei panni della vicequestora.

Ma i rimandi ad altre storie dello stesso genere non finiscono qui. In effetti nel libro in questione, Lolita parla di una certa “Immacolata di Matera”. Nientedimeno che la sostituta procuratrice Imma Tataranni, altro personaggio abituato a risolvere i casi che le vengono affidati con metodi poco ortodossi. Insomma Lolita Lobosco, come Imma Tataranni, segna la differenza nella serialità Rai: donne forti, acute, brillanti, in prima linea nell’abitare i sentieri della giustizia, capaci di forzare alcuni stereotipi narrativi. E’ questo forse l’aspetto che ha maggiormente affascinato i lettori e, successivamente, i telespettatori della serie televisiva, determinando il successo di queste storie: Lolita è una donna vera, una donna come tutte le altre, sfortunata in amore perché non può “andarle tutto bene” e che vive perciò emozioni e preoccupazioni che ci appaiono familiari. Il mondo di Lolita è un mondo che ci assomiglia e in cui ci sentiamo “a casa”.

 

Nella foto in alto, Gabriella Genisi dialoga con Carmen Palmiotta