Il parco archeologico di Santa Maria di Agnano a Ostuni sarà la suggestiva cornice della prima edizione del Concorso internazionale di teatro-scuola “Tiziana Semerano”, in programma dal 3 al 12 maggio. Promosso dal Liceo Pepe-Calamo e dall’associazione culturale La Casa di Pietra – Teatro Steinhof, il festival è organizzato in collaborazione con il comune di Ostuni, la Fondazione Tiziana Semerano, il Museo delle Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale e alcune aziende del settore privato.
La location
Tutt’altro che nuovo ad ospitare rassegne e spettacoli teatrali, oltre a conferenze e manifestazioni di vario genere, il teatro di pietra del celebre parco archeologico alle falde della Murgia meridionale è, dunque, pronto a diventare protagonista, anche quest’anno, di una stagione ricca e movimentata. Un successo dovuto alla particolare location, prediletta da chiunque aspiri ad esibirsi di fronte ad un pubblico, avendo alle spalle una quinta scenografica unica: cespugli di macchia mediterranea aromatica, la piana degli ulivi, il mare di cobalto sullo sfondo.
Immerso nel verde di un’area di tredici ettari alle porte di Ostuni, lo scenario del teatro unisce le caratteristiche più peculiari sia naturalistiche sia storiche della mediterraneità. Il parco archeologico è diventato famoso per il ritrovamento dei resti di una donna incinta risalente al periodo pleistocenico. L’eccezionale ritrovamento è oggetto di studi e ricerche condotte dal prof. Donato Coppola a partire dal 1991 con la collaborazione di studiosi di università e centri di ricerca italiani e stranieri. Gli studi hanno confermato che “la gestante di Ostuni” visse fino a circa venti anni in un periodo databile intorno ai 26.000 anni a.C. Ricerche sistematiche hanno evidenziato come la caverna di Agnano sia stata sede per circa 30.000 anni di riti e culti dedicati ad un’immagine femminile. Celebri sono state le personalità attratte dall’unicità del parco, come testimonia il servizio condotto da Alberto Angela (clicca qui) su “Ulisse: il piacere della scoperta“.
Gli ospitanti
Il Liceo Pepe-Calamo ripone un interesse fondamentale nel teatro classico. Il progetto della rassegna teatrale trae spunto da una lunga serie di partecipazioni a concorsi di simile portata in giro per l’Italia e non solo, da parte dell’Officina del Sole, la compagnia di studenti guidati dal prof. Alessandro Fiorella. Tra le più recenti proposte sceniche, hanno riscosso un notevole successo di critica quelle ai festival Paestum Teatro Antico 2022 (primo posto con “Del processo a Zeus“), Teatro Scuola Altomonte 2019 (primo posto con “DEDALO“), Teatro Scolastico “Elisabetta Turroni”, Cesena 2018 (ben tre premi con “Il Mare di Antigone“).
Il concorso
Quest’anno, forti della consapevolezza delle proprie capacità performative, i ragazzi del liceo si sono voluti mettere alla prova anche sul piano organizzativo, puntando ad accogliere quante più compagnie teatrali scolastiche possibile senza limitarsi ai confini nazionali, ma spingendosi verso altri orizzonti europei, con gruppi provenienti da Grecia e Polonia. Un’iniziativa che trova sostegno nel fatto che il liceo “Pepe-Calamo” è scuola partner, insieme ad altri analoghi istituti di Francia, Spagna, Grecia e Polonia, del progetto triennale Erasmus+ “Sui palchi di scuola”, coordinato dal liceo “Cagnazzi” di Altamura, un progetto teso a formare l’identità e la cittadinanza europea ponendo al centro del dialogo culturale tra i giovani l’eredità del patrimonio teatrale classico dei vari paesi.
Le domande di iscrizione al concorso saranno aperte sino al 31 marzo e limitate alle scuole secondare di secondo grado (per informazioni sulla partecipazione consultare i documenti in allegato nell’apposita pagina clicca qui). La giuria selezionerà i 12 migliori progetti, portati in scena tra le ore mattutine e quelle pomeridiane, dal 3 al 12 maggio. Le migliori performances teatrali saranno valutate da una giuria qualificata, che si riserva di riconoscere menzioni e segnalazioni, oltre all’assegnazione di una serie di premi. Il Premio Tiziana Semeraro, per l’impegno civile, sarà conferito allo spettacolo che racconta, in modo originale ed efficace, la qualità e la dignità della vita umana, l’impegno per la giustizia sociale e l’assenza di discriminazioni. Il riconoscimento prevede un contributo del valore di 500 euro per il finanziamento del laboratorio teatrale della scuola prescelta. Il Premio Paestum, permanenza del classico, sarà attribuito per la traccia teatrale che congiunge passato e presente e sappia prolungarne la linea. Consentirà un accesso diretto alla finale del Festival Paestum del Teatro Antico – Concorso Internazionale del Giovane Teatro Classico, organizzato dall’Accademia Magna Grecia di Paestum con la direzione artistica di Sarah Falanga.
Originalità, concept creativo e innovativo sono le motivazioni alla base del Premio Teatro Steinof – La casa di pietra, che sarà assegnato allo spettacolo che si distinguerà per la qualità teatrale della produzione e il valore complessivo del progetto didattico. Al premio è associata la somma di 500 euro.
L’importanza del teatro classico nelle scuole
Perché nel 2023 ha ancora senso organizzare rassegne di teatro classico? Quali i benefici offerti ai ragazzi per una completa maturazione a livello umano prima che culturale?
“Fare teatro classico” a scuola oggi, anche e soprattutto in una società altamente tecnologica, è un potente strumento di crescita poiché spazio di espressione di linguaggi diversi: verbale, non verbale, mimico, gestuale, musicale e soprattutto non mirante solo al momento finale della “rappresentazione”, ma a tutti quei processi formativi e cognitivi che si mettono in atto durante la preparazione di uno spettacolo. Chi fa teatro, specie scolastico, non può e non deve immaginare il risultato di un “prodotto finito”, ma la maturazione psicologica che avviene nei mesi di preparazione, facendo crescere gli interpreti insieme ai personaggi stessi.
Il costante gioco di contraddizioni sul quale la drammaturgia classica ha permesso di costruire le proprie fondamenta, evolvendosi con l’evolversi della società nella quale era immersa e della quale era figlia, mette alla prova dei ragazzi in età adolescenziale che si confrontano con profonde e complesse problematiche di carattere esistenziale. Alle quali, cercando di dare un carattere ai loro personaggi e facendoli diventare un tutt’uno con loro, crescendo con loro, tentano di dare risposte senza riuscirvi, come per ogni problema di millenaria complessità.
Proprio questo combattere nei dubbi consente la realizzazione di caratteri completi, forti e indecisi al tempo stesso, ma più umani che mai e più attuali che mai; e questo non può che spalancare le porte al “teatro d’innovazione”, da accostare con parallelismi contemporanei al mondo classico per alimentare la riflessione sul mondo odierno partendo dalla tradizione. Combattendo tra il porsi delle domande e il cercare di darsi risposte, che inevitabilmente risultano più deboli delle prime, al fine di far scaturire solo altre domande, avviene la maturazione.
E parlando di attualità, cosa c’è di più attuale che imparare a comunicare nella cosiddetta era della comunicazione? Per un laboratorio teatrale la comunicazione è fondamentale: riuscire a creare un forte rapporto di empatia tra gli attori e il pubblico, e in primis tra attori ed attori, attori e registi, cancellando la timidezza e mettendo in mostra le debolezze e i punti di forza di ognuno, celandoli o manifestandoli dietro le maschere di Antigone, di Medea, del Minotauro. Il teatro classico è e sarà per sempre una tra le più grandi occasioni di esperienza espressiva e relazionale.
Per ogni uletriore informazione si può scrivere a teatrosteinhof@gmail.com, consultare il sito del Liceo “Pepe-Calamo” (clicca qui) o contattare i docenti Isabella Ayroldi al 3496134257 e Alessandro Fiorella al 3395861528.
Nelle immagini, alcuni spettacoli realizzati dagli studenti dell’Officina del Sole