La Sanb vuol dare una mano alla città del ben vivere

Dai successi della differenziata a Bitonto al personale ai nuovi mezzi, l'Au Roberto Toscano fa il punto sull'azienda e rilancia l'impegno per la tariffazione puntuale

La città è cambiata. Le strade e le piazze sono più pulite. Le montagne di rifiuti addossate ai cassonetti solo un brutto ricordo. Un passo in avanti verso quella comunità del ben vivere – efficiente, innovativa, etica – di cui tanto si parla (esperti, cittadini, amministratori) ma che nella maggior parte dei casi, se si guarda al panorama nazionale, resta ancora un traguardo lontano.

In un paese come Bitonto in cui c’è quasi tutto da rifare (l’asfalto, il verde, il traffico, l’illuminazione, le periferie, come, peraltro, il piano triennale dei lavori pubblici appena approvato testimonia) non è poco, tuttavia, “l’ebbrezza” di caseggiati finalmente in ordine, di strade libere da teorie di cassonetti orribilmente sfregiati, del risveglio domenicale con l’orizzonte visivo e “olfattivo” decisamente più allettante.

I nuovi automezzi per la raccolta dei rifiuti in dotazione alla Sanb

A fare la differenza è la raccolta dei rifiuti “porta a porta”, estesa dal centro antico al resto della città. Un obiettivo a lungo inseguito (al punto da dubitare della partenza), divenuto realtà a maggio dello scorso anno. Una parabola molto simile a quella del ripescaggio all’ultim’ora – eravamo nel 2018, quattro anni dopo la costituzione – di un progetto, la Sanb – Servizi Ambientali Nord Barese, che sembrava destinato a naufragare. Come sa bene l’avv. Nicola Roberto Toscano, al tempo, liquidatore e poi catalizzatore delle iniziative per il risanamento e il rilancio della società, da giugno 2020 al timone dell’azienda responsabile del servizio di igiene urbana nei comuni di Bitonto, Molfetta, Ruvo, Corato Terlizzi.

Di acqua d’allora ne è passata sotto i ponti e oggi la Sanb non è solo una realtà ma, soprattutto, una scommessa vinta. “I dati della raccolta differenziata sono ottimi per l’intero territorio servito e per Bitonto entusiasmanti: grazie al porta a porta, esteso all’intera città, siamo passati dal 28 all’80%. Un risultato che è valso una menzione speciale da parte di Legambiente e di cui va reso merito, innanzitutto, alla sinergia tra Sanb e le amministrazioni Abbaticchio e Ricci e, poi, ad alcuni valorosi compagni di viaggio: il direttore generale dell’azienda, l’ing. Salvatore Mastrorillo, la responsabile dell’ufficio Ambiente del comune, dott.ssa Sofia De Astis, e l’assessore ai lavori pubblici Giuseppe Santoruvo”, principia Toscano. E subito aggiunge: “Un traguardo frutto, insieme a tutti gli altri, di un ambizioso piano di rilancio e investimenti dell’azienda, pari a 2,7 milioni di euro, in parte ammortizzati con crediti d’imposta, che ci hanno consentito di rinnovare il parco mezzi con l’acquisto di 22 nuove unità mobili, tra compattatori e spazzatrici. Mezzi che si aggiungono ai 15 già acquistati con il finanziamento regionale premiale, ottenuto per l’avvio della gestione unitaria”.

“Un successo – prosegue l’amministratore unico di Sanb – che segue alla rivisitazione complessiva e al potenziamento dell’organico: mi riferisco al restyling di ruoli e responsabilità e alla stabilizzazione del personale, realizzata con l’assunzione di 120 nuovi addetti alla raccolta e allo spazzamento delle strade, tramite una selezione pubblica, per la quale sono giunte all’incirca 5000 domande, di cui 3500 ammesse, e con la graduatoria dei vincitori che rimarrà in piedi per due anni”.

Un bel filotto positivo, riconosciuto dai dati di bilancio, che “conferma, una volta di più, la vantaggiosità della formula giuridica della Sanb: “un’azienda in house providing – illustra l’avvocato – che ha consentito alle amministrazioni locali, coinvolte nella gestione, di puntare con l’affidamento diretto su una società a cosiddetto controllo analogo congiunto. Un’azienda controllata cioè direttamente e interamente dai comuni che ne fanno parte”. Un controllo diretto sull’attività e sugli indirizzi strategici come se l’azienda fosse un’articolazione delle stesse amministrazioni comunali, e quindi, riprende Toscano: “con la garanzia di una gestione improntata alla massima trasparenza, al pieno rispetto della legalità e al più ampio e adattabile soddisfacimento dell’interesse pubblico. E, infine, aspetto per niente secondario, con l’obbligo di reinvestire le marginalità economiche nel miglioramento del servizio in una logica di equilibrio economico-finanziario e non di realizzazione del lucro d’impresa”.

L’amministratore Unico, Nicola Roberto Toscano, col direttore generale della Sanb, Salvatore Mastrorillo

La città è cambiata, si diceva. Un cambio di rotta certificato dai segni concreti sul territorio e determinato da alcune significative novità introdotte dalla Sanb, non solo sotto il profilo impiantistico e della forza lavoro ma anche dal punto di vista regolatorio e normativo. Come l’acquisizione, dal primo gennaio, delle disposizioni del testo unico per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani, in base al quale l’azienda si è dotata di un numero verde (l’800 96 12 13 attivo 24 ore su 24 ), destinato alle segnalazioni di situazioni di pericolo relative alla sicurezza del servizio offerto.

Ma se la città è cambiata, le campagne no. Gomme, materassi, mattoni, calce, lamiere, vetri fanno da triste fondale a tanta parte del paesaggio rurale già appena fuori dell’abitato. “Questo è uno dei nodi più complicati e difficili. Ma anche una delle sfide principali che ci attendono. Il problema, purtroppo, non riguarda solo il territorio di Bitonto ma investe anche gli altri comuni sui quali operiamo al pari dei territori degli altri ARO (Ambito di raccolta ottimale, ndr). Un fenomeno di dimensioni davvero notevoli. Fermo restando, va precisato, che la pulizia e la vigilanza spetta ai proprietari dei suoli agricoli, è chiaro che non possiamo chiudere gli occhi di fronte a un tale scempio. E infatti la Sanb è già intervenuta e continua ad intervenire per bonificare, ripetutamente, ampi tratti della viabilità rurale”, chiarisce l’avvocato. “Occorre, tuttavia, un impegno congiunto che coinvolga necessariamente gli enti sovracomunali, regione e città metropolitana, con progetti e fondi specifici destinati allo scopo. Aggiungo che già nel 2021 avevamo presentato all’Ager (l’Agenzia regionale per il servizio di gestione dei rifiuti, ndr) un progetto per intervenire insieme alle associazioni di volontariato nella pulizia delle campagne. Qualche giorno – continua Toscano – fa abbiamo programmato con l’AMIU (l’Azienda municipalizzata igiene urbana, ndr) di Trani di promuovere insieme un progetto condiviso da presentare ad Ager per contrastare gli abbandoni dei rifiuti in tutta l’area del nord barese”. “Il tutto – conclude il ragionamento – continuando a far leva sulla crescente sensibilità e indignazione delle comunità cittadine, che in primavera vogliamo coinvolgere in una grande marcia naturalistica per l’ambiente e la salvaguardia delle campagne”.

  

E torniamo alla città, anzi alle città interessate dal servizio effettuato dalla Sanb. Il bilancio positivo di questo primo triennio (la ragione di questo nostro approfondimento, insieme al focus su Bitonto) non è un punto di arrivo ma il punto di partenza di una nuova e più feconda fase, come spiega lo stesso amministratore unico: il passaggio da start up ad impresa le cui potenzialità devono essere spinte al massimo, con l’obiettivo di garantire servizi sempre più efficienti e soddisfacenti soprattutto sotto il profilo della qualità. “Condividendo i passi sin qui svolti, i comuni e la Sanb sono d’accordo nel ritenere che nei prossimi anni si debba puntare sulla qualità dello spazzamento, sul decoro urbano, su un nuovo contratto unitario di servizio delle amministrazioni coinvolte e su una nuova carta dei servizi. E, ancora, sull’attuazione del piano industriale e su nuovi acquisti”, riparte Toscano. Un percorso complesso e impegnativo, un orizzonte strategico che attiene ad una diversa e più alta gestione dell’azienda, e che non può essere disgiunto da un altro obiettivo: “far pagare ai cittadini in base a quanto conferito e, più in generale, rispetto ai diversi comportamenti nel conferire i rifiuti prodotti. Si tratta, in definitiva, di adottare un moderno e sostenibile sistema di tariffazione puntuale, ispirato all’idea che chi è più bravo deve pagare di meno, chi più inquina deve pagare di più”, spiega il nostro interlocutore.

Un tema sul quale – a fronte degli straordinari volumi della differenziata, dell’igiene dei centri urbani notevolmente migliorata, della pluralità dei punti di raccolta dislocati in giornate, orari e diversi punti strategici per assecondare ogni tipo di esigenza – gli utenti sono costretti a registrare costi piuttosto elevati. “Premesso che il gradimento dei cittadini nei confronti di quanto offerto appare in larga misura superiore rispetto al rammarico per le tasse da versare, occorre ricordare – incalza Toscano – che a pesare sul costo del servizio, nel suo complesso, sono soprattutto gli aumentati costi di trasporto e di conferimento agli impianti delle diverse frazioni di rifiuti, ragione per cui i risparmi anche notevoli delle minori quantità che finiscono in discarica vengono erosi dall’aumento delle tariffe di discariche e di altri impianti di conferimento”.

Ma ora allarghiamo lo sguardo al futuro. Il tema dello smaltimento dei rifiuti tiene banco ogni giorno sulle pagine dei giornali. Gli interessi in gioco sono davvero imponenti e si pone con forza la necessità di ripensare il sistema di gestione delle discariche, prevedendo un intervento pubblico che possa frenare gli appetiti crescenti dei gestori privati. “E’ per questo che Sanb e le amministrazioni comunali coinvolte nella gestione – precisa l’avvocato – spingono verso una gestione pubblica e controllata anche degli impianti: una direzione di marcia che potrebbe vedere la Sanb impegnata a svolgere un ruolo importante nel prossimo futuro, estendendo l’esperienza di gestione pubblica realizzata per le attività di raccolta e trasporto anche al segmento dello smaltimento e, soprattutto, del riciclo”.

Per non dire, proseguendo l’analisi sul tema, di quelle aziende come la FerLive, impegnata a portare avanti proprio nelle campagne di Bitonto il progetto di una megadiscarica per rifiuti particolari, che rischiano di compromettere la natura dei suoli e la qualità dell’aria, e di riflesso la salute dei cittadini…

“Sull’argomento appare chiaro che, a valle, vanno affrontate le questioni di sicurezza e salute pubblica. Quelle poste dai comuni di Terlizzi e Bitonto sono serie e meritano il dovuto accertamento prima di ogni altra evoluzione della vicenda. Più in generale – chiarisce l’amministratore unico di Sanb – esiste un problema di persistente dipendenza dell’attuale sistema dei rifiuti dalle discariche, come le emergenze determinate dalle frequenti defaillance dell’impianto di Conversano mostrano. Dire che tutti siamo contro la realizzazione di nuove discariche, specie se nel proprio territorio, quello dove si abita e abitano i propri figli, è giustificato ma è anche ovvio. Ci vuole una maggiore chiarezza di medio e lungo periodo nelle scelte per la destinazione dei rifiuti prodotti, ferma restando l’importanza e la massimizzazione delle strategie per il riciclo e il riuso, come le direttive comunitarie richiedono, visto che nel 2035 in discarica potrà finire non più del 10% dei rifiuti urbani”.

Il problema dello smaltimento necessita di soluzioni all’altezza dei tempi, e sul piano tecnologico e sul piano amministrativo. Occorre la capacità di gestori qualificati di affrontare il problema e mettere in campo le iniziative più idonee nell’interesse dei cittadini.

“La Sanb rappresenta la prima, vera esperienza pugliese di un Aro così grande, in cui confluiscono gli interessi di più comuni, uniti dalla finalità di realizzare un servizio associato, interamente pubblico, improntato ai criteri di maggiore economicità, efficienza, qualità e trasparenza voluti dal legislatore nazionale e regionale. Un Aro tra i più estesi dell’intero territorio nazionale, destinato a servire oltre 215.000 abitanti”, sottolinea l’avvocato. “La Sanb si colloca, dunque, nel perimetro di quelle aziende che possono candidarsi ad estendere il proprio ambito di attività. Una prospettiva resa più credibile dagli ottimi risultati di gestione che conferiscono all’azienda una particolare autorevolezza nel settore, con una forte capacità di interlocuzione con altre istituzioni e società dello stesso ambito”, prosegue Toscano.

“Pianificare un ampliamento dell’attività di selezione dei rifiuti e di riciclo degli stessi, partendo dalle attrezzature e dalle strutture già in dotazione presso il comune di Molfetta, può essere – chiarisce il pensiero – la via per abbattere i costi dei cittadini e per creare nuova occupazione. L’obiettivo da cogliere, in prospettiva, è completare il ciclo dei rifiuti, in un’ottica di risparmio per i cittadini, di rispetto per l’ambiente e di sviluppo sostenibile”.

Intanto, poichè tutte le rivoluzioni partono dai piccoli gesti, ecco un’iniziativa destinata a far parlare di sè: l’istituzione, a breve, dei centri di riuso, in tutti i comuni gestiti da Sanb, in cui raccogliere quegli scarti che con piccoli interventi di ripristino possono avere una nuova chance di utilizzo. “Contenitori che si trasformano in fioriere, attrezzi da riutilizzare nei lavori di casa, un mobile che può tornare ad arredare una stanza e tanti altri oggetti che la società dei consumi ha destinato ad una fine prematura e che, invece, in un’ottica di risparmio e di circolarità delle risorse, possono tornare al ciclo vitale. Una piccola, grande rivoluzione per ripensare i nostri modelli culturali, i nostri stili ‘spreconi’ e migliorare con poco la qualità dell’ambiente in cui viviamo”, conclude raggiante Toscano.

Nella foto in alto, l’amministratore unico di Sanb, avv. Nicola Roberto Toscano