L’inizio dell’anno è sempre una buona occasione per fare dei bilanci. Così, sollecitati dalle tante iniziative di solidarietà realizzate in occasione delle festività natalizie, proviamo a fare il punto sul disagio economico in cui versano, purtroppo, tante famiglie di Ruvo di Puglia. Un problema a cui l’amministrazione e i numerosi volontari, che offrono il proprio contributo con grande slancio nelle diverse realtà associative, cercano di offrire risposta.
Rosalba Barile è una volontaria che ha preso parte alla raccolta alimentare Diamoci una mano, realizzata a dicembre, a cui la cittadinanza ha risposto con grande entusiasmo. L’abbiamo intervistata.
Sei soddisfatta dei risultati ottenuti?
Soddisfatta e felice per aver assistito a tanti gesti di solidarietà che rimarranno scolpiti per sempre nel mio cuore. Come quello di un signore, con una pensione di 500 euro al mese, che non ha esitato a donare metà della sua spesa. Ancora una volta la città si è dimostrata in grado di mettere in campo tanta generosità ed empatia, superando ogni aspettativa.
Cosa ti ha spinto a partecipare?
Avevo partecipato ad un’altra raccolta. Un’esperienza bellissima che mi ha convinto a dare il mio contributo ad iniziative simili. L’essere consapevole, inoltre, come volontaria del servizio civile presso la Caritas diocesana, di quanto siano importanti queste iniziative nella concretezza, nella quotidianità di un gran numero di famiglie.
Perché un giovane dovrebbe avvicinarsi al mondo del volontariato?
L’impronta lasciata da qualche ora di volontariato ti segna positivamente, donando più a te che al prossimo. Donando consapevolezze. Penso che oggi manchi proprio questo: viviamo in una società in cui si dà per scontato che ciò che abbiamo ci sia dovuto e che quello che accade agli altri non debba interessarci e che a noi non potrebbe mai accadere. Credo che ai giovani questa esperienza gioverebbe molto: si tratta, infatti, di un confronto con nuove realtà diverse dalle proprie che porta maturità, induce a compiere scelte di vita più consapevoli, favorisce in definitiva un autentico progresso sociale.
Cosa significa per te la parola volontariato?
E’ sinonimo di fratellanza, la scelta comune di persone che s’impegnano gratuitamente per il bene di quanti hanno più bisogno. Fratellanza tra volontari e cittadini in stato di disagio. Fratellanza tra volontari e cittadinanza, finalmente partecipe delle condizioni di debolezza in cui versano tante persone nella stessa comunità.
A quale associazione offri il tuo impegno?
Al Centro d’ascolto cittadino per il quale mi occupo, insieme ad altri volontari, della gestione della Boutique solidale, un servizio di guardaroba rivolto ai meno abbienti: la raccolta di indumenti, scarpe ed accessori messi a disposizione da cittadini generosi da distribuire a chi ne ha più bisogno.
Puoi fare un bilancio di questa attività, svolta a favore della comunità?
Sono davvero soddisfatta e felice. Una grande ed intensa esperienza umana, che mi ha permesso di crescere e di migliorarmi. Un’opportunità per la quale vorrei ringraziare Nicola Cappelluti, che mi ha permesso di partecipare all’iniziativa Diamoci una mano, e Raffaella Scarongella responsabile della Caritas diocesana di Ruvo che, attraverso l’esempio concreto del suo operato, mi ha insegnato quanto il nostro impegno, tempo ed energie possano realmente portare ad un cambiamento, in noi e negli altri. Un ringraziamento non meno importante, al servizio civile universale che mi ha dato la possibilità di vivere esperienze ed emozioni che hanno e continuano a lasciare un’impronta indelebile nel mio percorso di vita, e che credo tutti dovrebbero vivere almeno una volta nella vita per comprenderne la bellezza e l’importanza.
E torniamo al tempo di bilanci di cui si parlava all’inizio. La rete delle associazioni svolge un ruolo sussidiario nel sostegno ai cittadini in difficoltà rispetto all’amministrazione comunale, a cui spetta il compito di fornire risposte adeguate, compatibilmente con le risorse disponibili. Così, abbiamo chiesto a Domenico Savio Curci, assessore al benessere e giustizia sociale – politiche sociali e di inclusione, di illustrarci l’impegno del comune per combattere le diffuse sacche di povertà.
Quali sono le principali iniziative messe in campo?
Sono 23 i cittadini beneficiari del reddito di cittadinanza impegnati in Progetti di utilità collettiva (Puc). Tra questi, 14 saranno impegnati in progetti attivati direttamente dal comune e si occuperanno di supporto amministrativo agli uffici, accoglienza, consegna della spesa a domicilio a persone sole e in difficoltà. E ancora, supporto alla polizia locale nella vigilanza negli attraversamenti pedonali nei pressi delle scuole, vigilanza di parchi e piazze, nell’accoglienza scolastica e durante l’orario della mensa nelle scuole e manutenzione delle aree verdi delle scuole. In quattro, invece, collaboreranno con la scuola Bovio nelle attività di accoglienza degli studenti all’ingresso e all’uscita, mentre altri cinque aiuteranno la Caritas e le associazioni Legami e Ruvo Soccorso. In realtà, il numero di cittadini che percepiscono il reddito di cittadinanza, pronti ad affiancare le istituzioni locali, sono destinati a salire in breve tempo a 69. Con i fondi del reddito di dignità, abbiamo attivato, inoltre, 21 tirocini e organizzato corsi sulla sicurezza.
Che ne dice delle iniziative del governo rivolte a limitare il beneficio del reddito di cittadinanza?
Questo strumento molto criticato, si è rivelato in realtà fondamentale per combattere la povertà e il disagio sociale. Attraverso i servizi sociali, stiamo cercando di ampliare i progetti, in modo da coinvolgere più beneficiari possibili.
L’attuale momento, con tutta una serie di rincari, rischia di aumentare le povertà già così diffuse…
La situazione è davvero critica, a causa degli aumenti di gas, luce e, in genere, un po’ di tutti i generi di largo consumo. L’amministrazione cerca di andare incontro alle fasce più deboli, assicurando almeno i beni di prima necessità. La giunta ha approvato un pacchetto di misure, a sostegno delle famiglie in difficoltà, per un ammontare di 190.000 euro, divisi tra buoni spesa, affitti e utenze domestiche: 85.000 euro per i buoni alimentari e generi di prima necessità, 29.442 euro in buoni per l’acquisto di abbigliamento per bambini da 0 a 14 anni, 76.800 euro destinati al pagamento di canoni arretrati di locazione relativi all’anno 2022, utenze domestiche, canoni cauzionali e polizze fideiussorie per nuovi contratti di locazione e altri interventi di emergenza.
Qual è l’impegno dell’amministrazione sul fronte dei migranti?
Abbiamo pensato di dare vita ad un progetto, il centro polifunzionale “Linea Comune”, nato dalla collaborazione dell’associazione capofila Un Mondo di Bene con altre 24 associazioni del territorio. L’obiettivo del centro è l’accoglienza di famiglie straniere che giungono nella nostra comunità con l’obiettivo di regalare un futuro migliore ai più piccoli, offrendo loro una migliore mediazione linguistica e culturale, promuovendo anche la cultura dell’integrazione e dell’accoglienza attraverso laboratori artistici. Non solo tra le varie iniziative, non dobbiamo dimenticare la raccolta di beni di prima necessità, viveri, farmaci e altro. Linea Comune è allocata presso l’ex scuola media Carducci e costituisce un punto di riferimento per la nostra città, coinvolgendo vari volontari che vogliono aiutare persone più bisognose, in modo da farle sentire meno sole.
Ci sono progetti in cantiere?
Stiamo lavorando ad un progetto molto ambizioso, che prevede l’utilizzo di risorse del PNRR per un milione di euro e vede coinvolte, insieme al comune di Ruvo, le città di Corato e Terlizzi. Si tratta della realizzazione di tre centri servizi di contrasto alle povertà estreme. Ovviamente anche questo progetto beneficerà del supporto di quanti offrono il loro contributo in maniera volontaria e ai quali va il mio più sincero e convinto ringraziamento per quanto sino ad oggi realizzato.
Nelle foto in alto, Rosalba Barile (a sin.) con altre due volontarie impegnate nella raccolta alimentare “Diamoci una mano”