Ci sono eventi che lasciano il segno. E, certamente, la visita pastorale di Benedetto XVI nel 2008 a Brindisi rientra tra questi. Abbiamo già visto, in un precedente articolo, cosa fu e cosa continua a rappresentare per la città quell’evento. Chiunque si sia lasciato coinvolgere, chiunque abbia dato il suo contributo all’organizzazione della giornata ha il merito di aver aggiunto righe preziose a una pagina di storia così ricca e intensa. Succede, tuttavia, che alcune iniziative restino nell’ombra nonostante il grande significato simbolico e il profondo valore sociale. Ed è proprio su alcune di queste che ora vogliamo soffermarci, con l’obiettivo di rendere una testimonianza più completa e coerente di quanta passione, disponibilità e gratuità la figura del pontefice riuscì a mobilitare tra i fedeli, i cittadini e le istituzioni nell’occasione del suo viaggio a Brindisi. Una testimonianza che mi ritrovo a offrire nella mia qualità di responsabile, a quel tempo, delle Relazioni esterne di Puglia e Basilicata di Enel, l’azienda che offrì un contributo determinante all’organizzazione delle attività per l’accoglienza del pontefice.
A luglio del 2002 il giornalista Gianluca Comin diviene direttore delle Relazioni Esterne di Enel. Nel 2003 tiene a battesimo Enel Cuore, la onlus del Gruppo Enel di cui diventa presidente. L’associazione, attiva su tutto il territorio nazionale, svolge la propria missione a favore soprattutto delle periferie, dove maggiori sono le sacche di povertà sociale ed educativa e dove il rischio di devianza è elevato. Si deve a Comin l’aver aperto e canalizzato con efficacia l’attività solidaristica che Enel realizzava sul territorio. Fra i tanti, vale la pena accennare ad alcuni interventi, particolarmente significativi, che si riuscì a realizzare sia in Puglia sia in Basilicata.
Alla sezione della Croce Rossa di Rivello (comune presso la centrale di Castrocucco, in provincia di Potenza), guidata dagli instancabili Rosa e Zaccaria Lammoglia, fu consegnata un’ambulanza con attrezzature all’avanguardia per il servizio che l’associazione rendeva al territorio e ai tanti eventi organizzati anche da Enel.
Alla cooperativa Angelo Custode di Lauria (vicino la diga di Cogliandrino che raccoglie le acque del monte Sirino, necessarie a far funzionare la centrale suddetta) fondata e gestita dal suo presidente, il sociologo Emidio Lamboglia, giungeva puntale il sostegno all’attività di recupero e assistenza di decine di ragazzi portatori di disabilità, la maggior parte autistici, in tanti isolati da Dio e dal mondo in sperduti casolari immersi nei boschi. Con la collaborazione di Enel Cuore e dell’infaticabile Roberto Colasurdo, delle Relazioni Esterne di Enel, si sono realizzati per tanti anni diversi eventi sul lago, con la partecipazione, tra gli altri, dei fratelli Abbagnale più volte medaglie d’oro nei campionati mondiali di canottaggio. Eventi a cui più volte hanno partecipato anche i ragazzi dell’Istituto di riabilitazione dei padri Trinitari di Venosa.
Alla cooperativa sociale CASA CE.D.I.S. onlus di Bari, che gestisce un centro diurno socio-educativo riabilitativo rivolto a persone con deficit fisico e/o intellettivo di media gravità e che ha lo scopo di garantire il più possibile ad ogni soggetto, in ogni tappa della vita, il proprio spazio vitale e la realizzazione come persona, furono consegnati due minibus. Indimenticabili in quel frangente la dedizione e l’impegno di Fara Di Cagno e la collaborazione di Maria Pia.
Alla presenza del sindaco di Brindisi Domenico Mennitti e dell’arcivescovo mons. Rocco Talucci fu benedetto e consegnato un pulmino per il trasporto dei ragazzi del centro Oltre l’Orizzonte di Brindisi. La cooperativa, che assiste ragazzi portatori di disabilità dell’intera provincia, grazie all’impegno non solo degli operatori e dei volontari (sotto la guida in quegli anni della presidente avv. Maria Gabriella Dell’Aquila, di Maria Cristina Perugino e della psicologa Rosanna Cavallo) ma anche dei familiari degli utenti, si fonda su attività lavorative (clicca qui) che valorizzano l’impegno dei ragazzi, impegnati nella realizzazione di prodotti il cui ricavato contribuisce all’autofinanziamento del centro. La quasi unanimità del personale della centrale termoeletttica Federico II di Brindisi più volte ha devoluto a questa cooperativa i premi di produzione aziendali.
Il rapporto di Enel con questi organismi del territorio, dedite alla cura delle disabilità di tanti ragazzi non è stata mai occasionale. Al contrario, ha risposto ad un vero e proprio patto di mutua solidarietà, che ha garantito sinergia e collaborazione in molteplici e rilevanti occasioni. Ed è in questa cornice che s’inserisce la partecipazione di queste realtà all’evento della visita del papa a Brindisi. Partecipazione per la quale fu determinante la sensibilità e la determinazione con cui il direttore della centrale di Brindisi, ing. Antonino Ascione, mise in campo ogni iniziativa utile allo scopo.
Il punto di incontro per tutti, anche per i brindisini, fu la centrale di Cerano, dove giunsero in pulman responsabili, animatori e ospiti della cooperativa Angelo Custode da Lauria e della Casa CE.D.I.S. da Bari, insieme a genitori e parenti in auto. La giornata di caldo torrido, sconsigliava di tenere i ragazzi sul piazzale del porto di San’Apollinare. Non c’era berretto che potesse bastare. I servizi, inoltre, non erano vicini. Si decise dunque di accogliere i ragazzi, gli educatori e i parenti nel salone della centrale Enel, attiguo alla mensa aziendale. Un luogo di facile accesso, refrigerato, dotato di tutti i servizi necessari.
Sul maxischermo potemmo seguire, comodamente seduti, la diretta della santa messa celebrata dal papa, dell’Angelus, dei saluti alla città. Un sacerdote offrì la possibilità a chi lo desiderava di ricevere la comunione. Grande la partecipazione, il raccoglimento, la preghiera. Finita la diretta delle emittenti televisive, tutti insieme in sala mensa. Una grande festa di condivisione. Nel pomeriggio si sale in pullman per raggiungere la sede della cooperativa Oltre l’Orizzonte a Brindisi, proprio lungo il percorso che il santo padre deve percorrere per l’aeroporto, da cui rientrare a Roma.
E qui la prima sorpresa. Avevamo issato lungo la strada un grande striscione con su scritto, a fronte Santità grazie per il tuo sorriso. Ti offriamo la nostra sofferenza e sul retro Santità grazie per essere venuto. Benedici la nostra sofferenza. A destra i loghi di Oltre L’Orizzonte, CASA CE.D.I.S. e Angelo Custode. Sul lato sinistro quello di ENEL,promotore dell’iniziativa.
Quando pensavo a cosa fare per marcare la presenza dei ragazzi giunti per incontrare il papa, impossibilitati a potergli parlare, immaginai uno striscione anomalo, dialogante. Ideai il contenuto. Preparai la bozza. Stampai due o tre copie. Chiesi udienza a mons. Talucci che mi ricevette subito. Gli comunicai l’idea. Gli chiesi di far pervenire il testo, se possibile al santo padre, prima del suo arrivo o mentre tornava in aeroporto. Gli chiesi, ancora, se Benedetto XVI potesse fermarsi davanti alla sede di Oltre l’orizzonte dove i ragazzi, i famigliari e gli operatori sarebbero stati presenti. Tutti volevamo la sua benedizione! Mons. Talucci, che mi aveva ascoltato con la nota affabilità, sorrise e compiaciuto, approvò l’idea. “Farò il possibile perché il Papa ne venga a conoscenza e, se possibile, vi benedica tutti mentre sta per far ritorno a Roma”, disse. Lo ringraziai, lo salutai con il cuore aperto a fiduciosa attesa.
La seconda sorpresa. Arrivati per tempo nella sede della cooperativa, un’operatrice, Cristina, e i suoi collaboratori offrirono a tutti una maglietta bianca con la scritta Sei la nostra gioia! Così, indossata, attendemmo l’arrivo del papa. Un gran bel colpo d’occhio! Benedetto XVI non era a bordo della papamobile ma di una vettura di servizio, seduto sul sedile posteriore. Alla sua sinistra, l’arcivescovo Talucci. Grande l’attesa, grande l’entusiasmo. All’arrivo della pattuglia in moto della polizia, ci riversammo sul marciapiedi, esultanti. La macchina del papa fece una brusca frenata. La scorta apparve in difficoltà; i poliziotti in borghese, sorpresi, tornavano indietro, circondando l’auto che continuava a rallentare. Ad un certo punto, dal finestrino il papa sporse il braccio e ci benedisse. Che emozione! Si era fermato per noi! La nostra gioia esplose!
“Il papa mi aveva detto che voleva incontrare le persone con disabilità. Ormai vicini alla sede di Oltre l’Orizzonte – ricorda mons. Talucci – ho gridato all’autista: ferma, ferma! La vettura del santo padre frena bruscamente, quasi fino a fermarsi. Dall’auto che la precede, scendono dei poliziotti in borghese con le mitragliette in mano, non sanno e non possono sapere. Ho detto al papa: sono qui i ragazzi con disabilità che vogliono salutarla. Vede lo striscione? Le offrono le loro sofferenze!”.
“Quello che Benedetto XVI ha letto non poteva sfuggire. Abbassato il finestrino – riprende Talucci – il pontefice ha benedetto quanti, con la maglietta bianca, erano assiepati lungo i marciapiedi. Padre Sapienza, il segretario, che aveva stabilito il rientro in macchina, si scusa con me per i tanti fedeli che erano davanti al seminario nuovo e per i tanti disabili che volevano vedere il santo padre. Fu davvero un grande confluire di popolo, col desiderio di voler incontrare il papa! Per i ragazzi con disabilità di Brindisi e quelli venuti anche da Lauria e Bari è stata una giornata davvero speciale”. Abbracci e ritorno con la gioia nel cuore.
Le foto dell’articolo sono di Damiano Tasco