I sassi dipinti che regalano sorrisi

Lasciati lungo le vie perchè chiunque possa raccoglierli, i piccoli e artistici cadeaux sono il gesto d'amore di Francesco Occhiogrosso per la sua Bitetto

La vita è un foglio bianco da riempire con immagini e colori. Si può sintetizzare così la vicenda umana di Francesco Occhiogrosso che alle immagini e ai colori affida il compito di riflettere il proprio mondo interiore e leggere la realtà che lo circonda. Alla bella età di ottantatré anni, l’ex maresciallo maggiore dei carabinieri dipinge con costanza e ardore giovanile. Uno slancio, un entusiasmo che proprio l’arte contribuisce a tenere alti: potente antidoto contro le ombre della vita. Se la natura lo ispira, i colori lo chiamano per un arcano processo di osmosi che ne influenza lo spirito. E così, malgrado in gioventù non abbia mai provato a disegnare o a dipingere, nell’agosto del 2004 imbocca il sentiero dell’arte quasi per caso, mentre si trova a soggiornare in una località marina.

Francesco Occhiogrosso nel suo atelier a Bitetto

Non sapendo su quale supporto dipingere, pensa bene di spalmare i colori a tempera sui sassi sparsi lungo la battigia, senza perdere mai di vista la meraviglia che il creato offre allo sguardo nel momento dell’aurora o del tramonto. “Avevo trovato lo stimolo giusto nei colori, nonostante – racconta Francesco – non sapessi ancora distinguere le tonalità calde da quelle fredde. Quando dipingevo mi sentivo bene e tanto bastava. Coloravo i sassi e li regalavo ad amici e conoscenti“.

Dopo aver frequentato alcuni corsi di pittura al’università della terza età Francesco del Zotti di Modugno, grazie ai quali affina la sua tecnica, comincia a partecipare a concorsi artistici riscuotendo buoni risultati. Ma è nell’aprile del 2021 che scopre su facebook l’iniziativa Un sasso per un sorriso, partita dalle Marche e diffusasi a macchia d’olio in altre regioni, che consiste nel lasciare pietre dipinte in giro per la città a vantaggio di chi le trova. Un’avvincente “caccia al tesoro” per gli abitanti di tanti centri, nonché un’ottima occasione per combattere noia e malumore. Allettato da quest’idea, Francesco decide dapprima di importare il progetto nella sua Bitetto e successivamente di espanderlo nei paesi limitrofi, disseminando per strada ciottoli con la scritta sul retro: Un sasso per un sorriso – Se mi trovi postami su facebook.

  

Gli riempie il cuore di gioia veder sorridere tanti bambini e persone diversamente abili, motivo per il quale consegna i suoi manufatti alle scuole dell’infanzia, dove le maestre provvedono a nasconderli per stimolare i piccoli alla ricerca. Differente è invece l’approccio nei confronti di chi guarda il mondo seduto in carrozzina, verso cui riserva un’attenzione particolare tentando di agevolarlo con qualche aiutino nelle operazioni di ritrovamento. Recentemente ha dedicato alcune ore agli alunni della scuola elementare Nicola Fornelli di Bitonto, ai quali ha insegnato i segreti del “mestiere”. Tuttavia il suo impegno in campo sociale acquista maggior valore con le visite ad alcune case di riposo: percepire l’affetto delle persone più fragili è ciò che più lo appaga.

Nel suo atelier di via Vittorio Alfieri, a Bitetto, si possono ammirare pareti tappezzate di quadri e sassi “parlanti” con putti, cagnolini, barchette, lumache, farfalle, pettirossi, scenette di vita quotidiana e scorci della città antica, tutti dipinti con colori acrilici resistenti alla pioggia. Le passioni dell’infaticabile Francesco non si limitano , tuttavia, all’arte ma abbracciano anche la letteratura. All’imbrunire smette di dipingere e si diletta a scrivere racconti brevi, riflessioni o poesie, attingendo ai ricordi del passato. “Ho già raccontato tanto e molto altro posso raccontare attingendo al bagaglio di esperienze accumulate nel tempo. In passato ho pubblicato una raccolta di poesie ed un libro di narrativa“, continua.

Il suo ultimo lavoro s’intitola Portava i pantaloni alla zuava e comprende una silloge di racconti, poesie ed un epistolario. Il recupero di una dimensione onirica e fanciullesca diviene il canale espressivo grazie a cui sottolineare l’importanza di un tenero ritorno alle origini, in un microcosmo ovattato dove vi è ancora la possibilità di stupirsi e di apprendere attraverso il gioco, la creatività e la fantasia. “Ai bambini dovete donare libri, pennarelli e sassi da colorare per creare un mondo pieno di sorrisi”, conclude Francesco.

Nelle foto, alcuni sassi dipinti da Francesco Occhiogrosso