Il tour delle meraviglie da Bari ai centri intorno

Un viaggio lungo oltre 3000 anni, in dodici siti dai dolmen ai palazzi del primo novecento, nell'itinerario proposto da Primo piano per Le Giornate Fai d’Autunno

Si rinnova oggi e domani il consueto appuntamento con Le Giornate Fai d’Autunno, che ormai da diversi anni salutano l’inizio della nuova stagione, accompagnando milioni di italiani e stranieri alla scoperta del grande patrimonio culturale del paese. L’evento dal 1993 ad oggi ha consentito l’apertura di 14.090 siti di storia, arte e natura in tutta Italia, consentendone la fruizione a oltre 11.600.000 cittadini. Durante le due giornate saranno, dunque, aperti al pubblico numerosi luoghi di cultura, spesso poco conosciuti o inaccessibili al pubblico in condizioni normali; una vera opportunità per scoprire veri e propri tesori spesso a due passi da casa.

La delegazione FAI di Bari, coadiuvata dai diversi gruppi locali, ha selezionato ben 12 siti in diverse località della provincia offrendo un itinerario ricco e variegato, che da Corato a Locorotondo, copre un arco temporale di diversi millenni di storia del territorio. Negli ultimi anni si rileva, inoltre, il consolidarsi della pratica che consiste in un vero e proprio “Tour dei luoghi FAI” della propria provincia o addirittura regione, con persone o gruppi che durante la due giorni visitano decine di strutture d’interesse culturale.

Partendo dunque da Corato, in questo week end è possibile visitare il Dolmen dei Paladini, conosciuto anche come Dolmen Colonnelle (dal nome della contrada), datato tra il terzo ed il secondo millennio A.C. nella fase media dell’età del Bronzo. Scendendo verso Molfetta si può visitare la Basilica della Madonna dei Martiri, per la quale si prevede un percorso alla scoperta degli elementi dell’originaria chiesa romanica, incastonati tra i corpi di fabbrica ottocenteschi e le stratificazioni successive. Il visitatore è accompagnato fin sul tetto, dove può scoprire l’antica cupola a chiancarelle, ignota ai più anche per la sua difficile visibilità. Dal tetto, attraverso l’ausilio di materiale cartografico, viene individuato l’antico porto della città, presso cala San Giacomo. La visita prosegue all’interno dell’edificio denominato Ospedaletto dei Crociati, dove i visitatori possono comprendere quelle che sono le motivazioni dietro l’errata denominazione e ammirare l’imponenza dello xenodochio, antica struttura medievale a disposizione dei pellegrini.

A Giovinazzo è aperta la Chiesa di San Domenico, la cui visita guidata consente di riconoscere le vicende legate alla definizione del disegno della facciata della chiesa a partire dai rilievi eseguiti dall’architetto giovinazzese Giuseppe Matropasqua nel 1828. Il pubblico viene accompagnato all’interno della chiesa per ammirare la collezione di dipinti dei De Musso e la pala del San Felice in cattedra, sino a percorrere gli ambienti che conducono alla cripta, nella zona presbiteriale, con la spiegazione dei recenti lavori di recupero e restauro.

La Basilica della Madonna dei Martiri a Molfetta
La chiesa di San Domenico a Giovinazzo

Ad Altamura, il locale gruppo FAI propone una passeggiata lungo Corso Federico II di Svevia che costituisce l’occasione per scoprire e approfondire la plurisecolare storia della città attraverso la scoperta delle chiese delle confraternite e la peculiarità dei luoghi riservati esclusivamente ai confratelli. L’itinerario coniuga storia, fede, arte, cultura e tradizioni della comunità altamurana attraverso la scoperta di beni solitamente non fruibili, che rappresentano uno scrigno di memoria storica della comunità. A pochi chilometri da Altamura, a Gravina, i visitatori possono conoscere la storia della chiesa e del convento di Sant’ Agostino, un vero scrigno di memorie agostiniane, e la chiesa di San di Giovanni Battista.

Proseguendo verso il capoluogo di regione, a Bari, è possibile visitare La Casa del Mutilato, edificio monumentale di valore storico e architettonico del capoluogo. L’edificio, progettato dall’architetto barese Pietro Favia fu costruito tra il 1935 e 1939 e si compone di tre piani fuori terra e uno seminterrato, e si distingue dal resto del contesto urbano perché realizzato su una superficie triangolare, collocata in posizione arretrata rispetto all’allineamento degli edifici pubblici del lungomare Vittorio Veneto.

La chiesa e convento di Sant’Agostino a Gravina

Proseguendo verso sud, a Mola di Bari, è stata aperta al pubblico la Chiesa di San Giacomo, edificio monoaulato ricavato su una superficie di scarto tra gli altri edifici. All’interno, la bellissima pala d’altare che raffigura Sant’Anna, la Madonna e San Giacomo e le decorazioni in stile tardo barocco con particolari simulazioni di prospettive e finti stucchi. La chiesetta rappresenta un esempio raro di edificio religioso che non ha subito rimaneggiamenti e interventi di nessun genere. Spostandosi verso l’entroterra, a Conversano, è prevista la visita guidata del villaggio medievale di Torre di Castiglione, con le sue poderose mura di fortificazione. All’interno del sito gli ospiti vengono condotti alla scoperta degli edifici più rappresentativi come la chiesa e la cappella funeraria del Cavaliere di Castiglione. La visita si conclude con l’esplorazione del bosco, con esperti botanici che illustrano le caratteristiche degli esemplari di macchia mediterranea. A Castellana Grotte sono aperti diversi edifici: il complesso della Chiesa di San Francesco, il Municipio e Palazzo Sgobba strutture legate indissolubilmente da una storia comune. Tre presidi del potere signorile, spirituale ed amministrativo, per tre diversi linguaggi dell’architettura racchiusi in pochi passi.

La Torre di Castigione a Conversano
L’interno di Palazzo Sgobba a Castellana Grotte

Tornando sulla costa, a Monopoli risulta aperto al pubblico l’imponente complesso architettonico di Masseria Lama Lunga, il cui nome deriva dalla lama presente nelle immediate vicinanze. Le strutture della masseria sono collocate nell’immediato retroterra, al confine tra Monopoli e Fasano, incastonate tra uliveti secolari, campi coltivati e il consueto agrumeto. Dopo aver visitato il frantoio ipogeo, grazie ad una scala settecentesca, si accede a quella che era l’antica parte padronale della struttura per poi proseguire nel piccolo agrumeto biologico. L’itinerario si conclude con la visita della chiesetta annessa alle strutture della masseria.

L’ultima tappa del tour proposto è Locorotondo, dov’è previsto un interessante percorso che partendo della Masseria Ferragnano si sviluppa in tre ambienti diversi. Il giardino all’italiana è la prima tappa: la scoperta di questo scrigno è a cura dei “ciceroni” dell’IISS “Basile Caramia – Gigante” e dell’associazione “Valle d’Itria Bonsai”. La visita prosegue alla volta della Neviera del Barone: una struttura a “cummersa”, tipica locale, risalente a prima del 1600 e profonda 12 metri. Al suo interno il CRSFABasile Caramia” ha allestito una mostra permanente sulla produzione del vino in Valle d’Itria. Qui sono i referenti del CRSFA “Basile Caramia” ad accogliere i partecipanti e ad illustrare gli antichi strumenti della vinificazione. La visita guidata si conclude nella Cantina della Scuola Agraria le cui strutture custodiscono le caratteristiche botti per la conservazione del vino.

Il giardino all’italiana della masseria Ferragnano a Locorotondo
La Masseria Lama Lunga a Monopoli

In alto, il giardino-masseria Ferragnano, a Locorotondo, una delle mete più suggestive delle Giornate d’Autunno del FAI. Le foto sono tratte dal sito del Fondo Ambientale Italiano