Monopoli è l’occhio del mondo

Le piazze, i palazzi e il lungomare sono lo scenario dell'originale rassegna artistica, che quest'anno s'interroga sul rapporto tra uomini e tecnologia nel futuro

È ormai un rapporto consolidato, quasi “simbiotico”, quello che lega Monopoli e il PhEST, tanto che risulta ormai immediata l’associazione della città al festival e viceversa. Ospitata nella cittadina del sud-est barese sin dal suo esordio, la rassegna – giunta alla sua settima edizione – è diventata nel tempo uno degli appuntamenti culturali più importanti e attesi. L’evento si è proposto al pubblico sin da subito come significativo riferimento culturale a livello internazionale riuscendo a richiamare, in poco più di un mese e mezzo, migliaia di visitatori ogni anno.

Ideato e diretto da Giovanni Troilo, in collaborazione con la curatrice Arianna Rinaldo, e sostenuto dai contributi di Regione Puglia e Comune di Monopoli, il festival, nato nel 2016, si prefigge di indagare, principalmente attraverso l’immediatezza delle immagini, ma anche con l’ausilio di differenti installazioni, importanti tematiche attraverso lo sguardo di artisti provenienti da tutto il mondo.

Il Phest ruota attorno ad un grande tema, scelto ogni anno dalla direzione artistica: come un fil rouge tiene assieme le varie mostre, garantendo l’organicità dei contenuti. Ogni esposizione è un vero e proprio viaggio che oltre a documentare invita a far riflettere lo spettatore cercando di rappresentare ed esplorare, attraverso il punto di vista dell’artista, determinate problematiche, situazioni sociali, culture, usi e costumi. Ciò che ne emerge alla fine è una visione multi-prospettica sul tema che regala, all’utente che ne fruisce, un quadro e un’esperienza realmente immersiva in merito all’argomento.

Quest’anno saranno più di venti le esposizioni, con un totale di 400 opere ospitate tra Palazzo Palmieri, il Castello Carlo V, le chiese dei Santi Pietro e Paolo, San Salvatore e la “Casa Santa”, un convento risalente alla fine del 1500, riaperto al pubblico dopo anni di chiusura, proprio in occasione del festival. Questi luoghi accoglieranno i lavori di alcuni tra i più quotati artisti provenienti da diversi paesi: Olanda, Inghilterra, Stati Uniti, India, Turchia, Germania, Ucraina, Belgio.

Tra gli autori, tanto per citarne alcuni tra i più interessanti e originali, Nick Brandt, autore di The Day May Break, un progetto globale che ritrae persone e animali colpiti dalla distruzione ambientale, Davide Monteleone che propone Sinomocene, un lavoro che indaga i temi delle nuove forme di colonialismo, della globalizzazione e del rapporto tra poteri e individui, Arko Datto che porta all’attenzione del pubblico Where Do We Go When The Final Wave Hits, esplorazione notturna che ritrae la precarietà dell’essere umano in balia del cambiamento climatico alla foce del Ganga-Brahmaputra-Meghna, Ișık Kaya e Thomas Georg Blank, impegnati nel progetto Second Nature, una ricerca visiva sulla mimetizzazione delle torri cellulari e sul rapporto tra uomo e natura. Tra gli autori impegnati nelle residenze artistiche, da segnalare Mattia Balsamini, tra i più apprezzati fotografi emergenti del panorama internazionale, che rifletterà sul tema del futuro in Puglia, concentrando l’attenzione sulla tecnologia e le sue implicazioni sociologiche.

Tra le letture portfolio e le tre residenze artistiche, Monopoli si riempirà dunque di immagini e visioni ma anche di suoni e parole con musica e diversi eventi live. Per quasi due mesi il PhEST trasformerà le vie e gli spazi del centro storico in una grande esposizione, portando a Monopoli il meglio della fotografia e dell’arte contemporanea da tutto il mondo. Il tema proposto e indagato dagli artisti quest’anno è il “futuro”. Sarà l’occasione per fare un viaggio in avanti e riflettere, attraverso punti di vista differenti, su quelle che saranno le nuove tecnologie, come cambierà la vita dell’essere umano, quale sarà il nostro rapporto con esse, i vantaggi ma anche i potenziali pericoli di una tecnica sempre più presente nella vita di tutti i giorni ma non solo. Il tema sarà declinato anche in materia di impatto ambientale, trasformazione dei paesaggi, rapporto tra paesi, identità culturale e globalizzazione. Una vera e propria finestra sul domani e sulla traiettoria che il genere umano ha intrapreso, un’occasione quindi per rendersi conto dei processi già in corso e farsi un’idea sul mondo che verrà, consentendo ad ognuno di farsi una propria opinione.

Apriranno il festival il 10 e l’11 settembre, le Letture Portfolio, ospitate presso Palazzo Palmieri. L’importante possibilità di interazione e confronto, tra professionalità di alto profilo internazionale e fotografi aspiranti, emergenti o consolidati, rappresenta un’attività di grande rilievo per un festival che dimostra ancora una volta il raggiungimento, in pochi anni, di una maturità straordinaria. A questo evento si potrà prendere parte prenotandosi sul sito di PhEST (clicca qui) entro il 2 settembre. I lettori di quest’anno sono: Ronan Deshaies photo editor multimedia, M, Le Magazine du Monde, Le Monde, Francia; Emma Bowkett direttrice della fotografia, FT Weekend Magazine, Financial Times, UK; Jim Casper caporedattore e fondatore, LensCulture, Olanda; Maysa Moroni photo editor, Internazionale e L’Essenziale, Italia; Chiara Bardelli Nonino senior visual editor, Vogue Italia; Carol Körting photo editor LFI (Leica Fotografie International), Germania; Maurizio Beucci head of Leica Akademie, Italia; Stefano Carminati photo editor di Wired, Italia.

PhEST non è dunque “solo” un festival di fotografia e arte di altissimo livello ma un’importante opportunità per conoscere angoli remoti del pianeta, popoli, modi differenti di pensare, vedere e percepire la realtà, il presente che ci circonda e il futuro che ci aspetta. Un evento culturale talmente arricchente che può essere idealmente definito un ponte che mette concretamente in connessione la città di mare, per sua natura aperta alla contaminazione culturale, con luoghi a volte remoti del pianeta, trasformandola in un importante crocevia di idee e sensibilità. Una serie di appuntamenti da non perdere assolutamente.

Le foto sono tratte dal sito phest.info. In alto un’immagine relativa alla scorsa edizione della rassegna