In epoca di “bonus” ne arriva uno “rivoluzionario”, con origine e scopi diversi: il bonus psicologico. L’idea nasce nell’aprile 2020 e viene approfondita in un documento dell’Aspen Collettive Mind e altri importanti think tank economici (Cattolica e Harvard University). Si tratta di un contributo destinato ai cittadini con ISEE non superiore ai 50 mila euro, che il ministero della Salute ha stanziato per sostenere le spese di assistenza psicologica di coloro che, nel periodo delicato della pandemia e della correlata crisi economica, hanno visto accrescere le condizioni di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica.
Ci si è resi conto che il funzionamento individuale e collettivo, i fattori che promuovono o danneggiano lo sviluppo, e quindi la messa a punto di interventi volti a prevenire e potenziare le risorse psichiche, potrebbero evitare l’insorgere della malattia mentale e non solo. Ecco perché, sono soprattutto gli economisti ad evidenziare la necessità che la società si prenda cura della psiche, dimostrando che interventi volti a ridurre la sofferenza e a potenziare le risorse psicologiche consentono risparmi sanitari, benessere sociale e una maggiore resa lavorativa.
In un paese che impiega anni ad attuare le riforme e che costringe i cittadini a recarsi nel privato per accedere a colloqui psicologici o sedute di psicoterapia, le possibilità economiche diventano di frequente un serio gap sociale. Per tale ragione, i cittadini hanno compreso l’importanza e la necessità di un cambiamento che di per sè resta insufficiente, ma che certamente “rappresenta un primo passo nel cammino di costruzione di un nuovo approccio al benessere psicologico nel nostro paese.” È quanto affermato dal politico e giornalista Francesco Maesano, il quale ha proposto un’interessante riflessione, in seguito alla mobilitazione di centinaia di migliaia di cittadini che si sono attivati, firmando petizioni online e portando il tema al centro dell’agenda politica del governo.
In questa prospettiva dovremmo guardare al bonus come ad uno stimolo che avvia quel processo di ri-politicizzazione che può aiutarci a purificare dalle dinamiche prestazionali-disfunzionali i luoghi della vita in comune. “Se un approccio psicologico incisivo e preventivo non può che investire le comunità sociali nelle quali si sviluppa la vita umana, è proprio la cura di quelle comunità a rappresentare un investimento cruciale in termini di promozione del capitale umano collettivo e individuale”, afferma Maesano.
Le richieste di bonus psicologico sono partite il 25 luglio e si parla di 150mila cittadini che ne hanno fatto domanda. Il bonus viene visto come una misura necessaria e innovativa, un provvedimento che incontra i bisogni ed una nuova sensibilità della gente su questi temi. David Lazzari, presidente del consiglio nazionale degli ordini degli psicologi spiega: “Oggi il sentimento popolare sta cambiando: sempre più i cittadini vedono il benessere psicologico come un diritto. E’ un cambiamento che ricorderemo. Oggi nel tema salute, qualità della vita ed economia c’è consapevolezza di quanto conta la dimensione psicologica. Anche per prevenire e promuovere benessere.”
Quali sono allora le istruzioni per fare richiesta del bonus psicologo 2022? Le domande per la richiesta del Contributo per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia potranno essere presentate sino al 24 ottobre 2022. Alla scadenza saranno elaborate le graduatorie degli aventi diritto, in base alle risorse disponibili e il beneficio sarà erogato prioritariamente alle persone con Isee più basso, in base all’ordine di arrivo della domanda.
Le istruzioni per la presentazione delle domande per l’accesso al beneficio sono contenute nella circolare Inps n 83 del 19/07/2022. La procedura è disponibile accedendo al sito dell’Inps (clicca qui) con le proprie credenziali o con lo SPID, accedendo al servizio Contributo sessioni psicoterapia. In alternativa al sito web, la domanda può essere presentata tramite il servizio di Contact Center Multicanale, telefonando da rete fissa gratuitamente al numero verde 803.164 oppure da rete mobile al numero 06.164164 (a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).
Il bonus è spendibile per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia presso specialisti privati iscritti nell’elenco degli psicoterapeuti, nell’ambito dell’albo degli psicologi, che abbiano comunicato l’adesione all’iniziativa al Consiglio Nazionale degli Ordini degli Psicologi (CNOP).
Adesso ci sono, dunque, più risorse economiche ma serve anche una riflessione per il futuro all’altezza delle aspettative e dei problemi in campo. In Italia manca ancora una rete pubblica adeguata per prevenire il disagio e promuovere la salute mentale, ecco perchè ci auguriamo che il bonus sia soltanto una prima risposta.