Le parole sono lo strumento più importante che abbiamo per comunicare. Oggi hanno perso consistenza, finanche il peso che dovrebbero avere e vagano da un capo all’altro del globo terracqueo per mezzo della rete telematica. Ma le parole che hanno davvero valore nascono dentro di noi, da un ragionamento, un moto emozionale o, magari, ci vengono suggerite dalla natura, dall’osservazione di un paesaggio o dall’esperienza, dal vissuto.
Ci sono poi i momenti in cui le parole perdono consistenza, si smaterializzano trasformandosi in suoni. La musica è, infatti, il mezzo privilegiato per veicolare il senso profondo di un vocabolo. Capita, tuttavia, che la forza espressiva di una melodia sia in grado di esprimere da sola un intero racconto, parlando a chi ascolta mediante le emozioni del compositore. In tempi in cui le parole si sprecano, gettate quasi a caso qua e là in un testo o una canzone ad uso e consumo di orecchie sempre più disattente, il linguaggio strumentale di opere come quelle di Savino Valerio, riesce a raggiungere la parte più profonda dell’anima di chi ascolta.

Bitontino doc, a Milano ormai da diversi anni, l’artista sta sfornando composizioni con estrema naturalezza, riscontrando consensi sorprendenti per il genere da lui proposto. La più recente opera lanciata nel mercato musicale si intitola 27th September (ascolta qui) ed ha scalato le varie classifiche di vendita, cogliendo un trasversale interesse tra i fruitori dei prodotti scaricabili dai negozi digitali. Composto in un momento della vita che l’autore definisce “particolare”, il brano si avvale del solo pianoforte e narra gli stati d’animo dell’autore, mettendoli a nudo di nero in bianco, in un’evoluzione strumentale che ne esprime l’intera gamma.
27th September è solo la nuova tappa di un lungo cammino, di recente arricchito da due Ep (Every way and Life’s embrace) e tre singoli di cui l’ultimo, intitolato My Soul, è uscito lo scorso mese di maggio. L’opera che riscuote consensi internazionali è stata lanciato anche con un videoclip nella cui trama visiva si intrecciano vicende metropolitane e visioni interiori. Il corso del fiume dei ricordi del compositore si esprime nel dinamico susseguirsi delle immagini, scandito dalle movenze di un ballerino.
Savino è un compositore di esperienza, di inclinazione intimistica, che si chiude nella stanza esclusiva della sua personale ricerca e crea inedite sinfonie. Plaza de Mundo è lo pseudonimo che utilizza per indicare il progetto strumentale in divenire, un flusso continuo che muove le corde più interne e ne fa musica per tutti, in tutti i luoghi. C’è infatti una piazza virtuale dove convergono le idee che parlano l’idioma universale della musica. Passando dalla pacata riflessione all’espressione più estrosa, i brani di Valerio raccontano così di viaggi, approdi e sempre nuovi orizzonti.
Le immagini sono tratte dalla pagina fb di Savino Valerio