Se pensiamo a un genere musicale, a una colonna sonora con la quale identificare l’estate bitontina, è quasi naturale pensare al jazz. E non solo perché il festival, ideato e diretto da Emanuele Dimundo e organizzato dell’associazione InJazz, si svolge puntualmente da oltre vent’anni nella città dell’ulivo, facendo del centro antico una cassa armonica di originali sonorità internazionali. L’accostamento della musica nata oltreoceano a Bitonto è dovuto, soprattutto, alla natura dei concerti realizzati con continuità da un gruppo di autenntici appassionati. Innanzitutto la gratuità, mantenuta sin da principio nonostante la partecipazione di grandi musicisti (che in altre piazze si ascoltano a pagamento) ad ogni edizione. Il Beat Onto Jazz Frestival nasce infatti con un fine ben preciso, magari ambizioso ma certamente nobile: educare il pubblico all’ascolto di strutture musicali non comuni e per niente commerciali. Obiettivo certamente centrato, se si pensa ai tanti cittadini che negli anni hanno scoperto e apprezzato la bellezza di un linguaggio che attraversa il tempo, eludendo confini e barriere.
In secondo luogo, grazie al festival non è passata estate, anche in tempi difficili, senza la presenza delle note universali del jazz ad animare, pervadendole, le vie del centro in un generale assolo di emozioni condivise. Infine, ma non ultima per importanza, va segnalata l’attrazione che l’evento crea sul pubblico che giunge numeroso da tanti centri vicini ma anche lontani, che fa di Bitonto un sicuro punto di riferimento per gli amanti del jazz. E non è poco.
Come consuetudine, i riflettori del Beat Onto Jazz Festival torneranno ad accendersi (grazie al contributo dell’Amministrazione Comunale e di tanti sponsor, a cominciare da Ellegidue) in piazza cattedrale nei primi giorni di agosto, con partenza domani sera alle 20,30, proponendo un cartellone vario e davvero interessante. A introdurre gli artisti, il critico musicale e grande esperto di jazz Alceste Ayroldi, storico conduttore della rassegna.
Ad aorire le danze sarà il percussionista pugliese Cesare Pastanella col progetto Afrodiaspora, realizzato insieme a Rosanna D’Ecclesiis, voce, Nando Di Modugno, chitarra, e Francesco Cinquepalmi, contrabbasso e basso elettrico. Pastanella è un ricercatore, un musicista attento alle sonorità e alla loro provenienza etnica. Un impegno che si condensa nel lavoro discografico The Round Trip (edito da Alfa Music), che sarà proposto al pubblico della rassegna bitontina.
A seguire il Sade Mangiaracina Trio, che al pianista vede affiancati Marco Bardoscia al contrabasso e Gianluca Brugnano alla batteria, impegnati nel progetto Madiba a cui è associato – sul disco omonimo – Ziad Trabelsi all’oud quale special guest. Il lavoro della pianista siciliana, da sempre attenta al tema dei diritti umni, è un omaggio a Nelson Mandela.
Il 2 agosto sarà la volta di Lee Gold & MMT, formazione composta da Lee Gold, piano e voce, Luca Boscagin, chitarra, Marco Marzola, basso, e Mike Horne alla batteria. La giovane pianista sudafricana si è recentemente trasferita nel Regno Unito, dove, grazie al suo originale talento ha saputo imporsi all’attenzione della critica e del pubblico degli appassionati.
Il secondo set sarà affidato al Gregory Privat Trio, con Grégory Privat al pianoforte, tastiere e voce, Chris Jennings al contrabbasso e Tilo Bertholo alla batteria. Privat, figlio d’arte, già noto al pubblico del Beat Onto Jazz, è autore di una serie di dischi di assoluto interesse: da Tales of Cyparis a Luminescence in duo con Sonny Troupé, nominato nel 2015 al Victoires du Jazz nella categoria Rivelazione dell’anno, Frank-Ténot prize.
La terza serata, 3 agosto, è certo quella più attesa. Si parte con il progetto Loose Waves del chitarrista Michele Errico, accompagnato da Leo Gadaleta al violino e al pianoforte, Beppe Sequestro al basso elettrico e Felix Di Turi alla batteria. Il senso di questa proposta musicale è tutta nel nome: loose rinvia alle origini, ovvero alla fusione di generi e di stili che spaziano dal jazz al rock. A salire sul palco per il secondo concerto sarà John Patitucci con il suo trio. Si tratta della band più attesa del festival. Patitucci, autentica leggenda del jazz, è tra i più grandi bassisti di tutti i tempi. Vincitore di due Grammy Awards e oltre quindici nomination, sarà accompagnato dal giovane e geniale chitarrista di Tel Aviv, Yotam Silberstein, e dal percussionista brasiliano Rogério Boccato, tra i componenti più longevi della Orquestra Jazz Sinfonica do Estado de São Paulo.
Per l’ultima serata, giovedì 4 agosto, sarà in scena il Gianna Montecalvo e Nico Marziliano 4tet: la voce della prima e il pianoforte del secondo saranno completati dalla batteria di Giuseppe Berlen, il contrabbasso di Giampaolo Laurentaci e il flauto di Aldo Davide di Caterino. Un’interessante vetrina del miglior jazz pugliese, con un repertorio tra classico e moderno, a cui farà seguito, per l’ultimo concerto, il gruppo vocale Mezzotono.
Composta da Daniela Desideri (soprano), Tania Pugliese (mezzosoprano), Fabio Lepore (tenore), Marco Di Nunno (baritono) e Andrea Maurelli (basso), Mezzotono, la piccola orchestra senza strumenti è un’altra perla musicale pugliese, che mescola perfettamente humor e musica a cappella esibendosi in numerosi teatri in Italia e nel mondo.
La ventunesima edizione del Beat Onto Jazz Festival si preannuncia, dunque, intensa e coinvolgente. Le serate di grande musica diventano occasione di socialità e armonia, il miglior antidoto ai tempi difficili che viviamo, il mezzo privilegiato per trasmettere a tutti l’inquantificabile ricchezza della cultura.
Nella foto in alto, John Patitucci. Le foto sono tratte dal sito del Beat Onto Jazz Festival