Vi vogliamo raccontare la storia di una società sportiva che pratica l’ultimate fresbee. Una compagine nata dalla fusione della squadra coratina Disc & Disc e di quella gravinese Shamanìn, iscritta al campionato di serie C e prima società di fresbee del sud Italia. L’ideatore di questa squadra è Simone Grosso, giovane coratino che si è trasferito come tanti concittadini al nord, precisamente a Milano, per studio e che nella sua esperienza universitaria si è appassionato al mondo del fresbee, al punto di voler portare questa disciplina anche nella sua città. Ma non finisce qui: Simone viene a conoscenza di un’altra società sportiva, nella vicina Gravina, rappresentata da Giuseppe Lobaccaro, e di comune accordo con il presidente Natale Tedone, decide di unire le forze. Nasce così Sham a Disc, fusione di Disc e disc, modo di dire dialettale che ha il significato di qualcuno che parla e parla senza concludere nulla, e di Shamanìn, altra espressione vernacolare che vuol dire andiamo via.
Ovviamente non è stato facile mettere su una nuova squadra, con atleti provenienti da territori diversi. Basti solo pensare alla necessità di trovare un campo per gli allenamenti, alla fine individuato nello Sporting Boccotero di Corato. Ma l’entusiasmo ha superato ogni difficoltà. L’ultimate fresbee ultimate è uno sport molto diffuso nelle città del centro-nord come Milano, Rimini e Bologna. Così essere la prima società del sud Italia, per Sham a Disc è motivo di particolare orgoglio. Ed ecco i primi obiettivi: promuovere sempre più questo sport coinvolgendo le scuole. Due giornate per promuovere il fresbee ultimate sono in programma al liceo scientifico di Ruvo, all’interno del Maggio Sportivo, evento nel quale sono coinvolte tantissime associazioni.
Per quanto riguarda il campionato che Sham a Disc ha disputato – un ottimo campionato, se si considera il divario con squadre più blasonate – l’allenatore Simone Grosso è molto soddisfatto. In realtà, non si aspettava di ottenere un risultato finale tanto gratificante: basti pensare alla prima fase, con la squadra inserita nel girone est e le vittorie contro i bolognesi del Cusb La Bassa e i veneziani dell’Extra Dry. Nella fase intermedia, disputata a Cinisello Balsamo, gli Sham a Disc hanno ottenuto un successo e una sconfitta contro il Cus Bergamo. Nella fase finale disputata ad Urgnano, i ragazzi di Stefano Grosso hanno concluso il campionato all’undicesimo posto, grazie al successo contro il Cus Bergamo. Da registrare anche il primo derby delle Murge tra Corato e Gravina tutto femminile, disputato il 28 maggio presso il campo San Gerardo di Corato.
Ma in cosa consiste l’ultimate Fresbee? Si tratta di uno sport di squadra, giocato con un disco del peso di 175 g: i punti vengono realizzati lanciando il disco nella metà campo avversaria. I giocatori non possono muoversi, se non sul piede perno, mentre sono in possesso del disco. Lo sport nasce negli Stati Uniti intorno agli anni sessanta, per poi diffondersi negli altri continenti, fino ad approdare anche in Italia.
Il rettangolo di gioco deve avere le dimensioni di 100 x 37 metri, con due aree profonde 18 metri libere, senza nè porte nè pali. Per quanto riguarda la superficie si può giocare sia sull’erba sia su campi sintetici e anche sulla sabbia. Le squadre che si affrontano sono composte da sette giocatori; ad aggiudicarsi la vittoria è la formazione che raggiunge i 15 punti. All’inizio della partita le squadre sono sulla linea di meta. La squadra che difende deve consegnare il disco a quella che attacca. Il difensore con il disco in mano deve alzarlo per chiedere “iniziamo?” e quando la squadra che attacca alza un braccio per rispondere “sì”, dovrà tentare di lanciarlo dentro il campo e il più vicino possibile all’area di meta avversaria. Quindi un giocatore attaccante raccoglie il disco e inizia l’azione.
La squadra che attacca cerca di avanzare attraverso passaggi, dato che chi ha il disco in mano non può correre: se compie dei passi (travelling) deve tornare indietro. Non esiste un numero predeterminato di passi entro il quale fermarsi: per esempio, se un giocatore ricevesse il disco da fermo anche un solo passo sarebbe considerato irregolare. Con il disco in mano si può solo usare il piede di perno e si hanno a disposizione dieci rilanciare per rilanciare il disco a un proprio compagno (contati rigorosamente in inglese e ad alta voce dal marcatore più vicino, che introduce il conteggio al grido di “stalling-one”).
La squadra che attacca cerca di mantenere il possesso del disco, senza farlo cadere a terra e senza farlo intercettare dagli avversari, con l’obiettivo di raggiungere l’area avversaria. È punto quando un giocatore dell’attacco riceve un passaggio del disco dentro l’area di meta avversaria. Recentemente viene contato come punto anche l’intercetto, avvenuto nell’area avversaria, di un lancio proveniente dall’altra squadra.
Non è permesso il contatto fisico, per cui la squadra che difende cerca di costringere la squadra attaccante a un errore, facendogli perdere il possesso del disco o intercettando con mani e piedi il disco in volo. Se si perde il possesso del disco allora cambiano i ruoli “attacco/difesa” delle due squadre (turnover). Ogni volta che il disco cade a terra per un passaggio o una presa sbagliata o un intercetto della difesa, si avrà un cambio di possesso e, senza interruzione, la squadra che difendeva potrà attaccare. È turnover anche quando un attaccante non riesce a eseguire un passaggio entro i dieci secondi, quando una presa avviene fuori dal campo o quando il difensore anticipa l’attaccante (al contrario, in una presa simultanea il disco rimane all’attaccante).
Ma torniamo ai ragazzi di Sciam a disc e ai loro progetti. L’obiettivo della società è cercare di rendere più popolare questo sport, avvicinando sempre più ragazzi e persone più adulte, con l’obiettivo di reclutare nuovi iscritti alla società con l’obiettivo di accumulare tante soddisfazioni. Intanto sono in programma l’organizzazione di un torneo su sabbia Sudhat con giocatori/giocatrici provenienti da tutta Italia che si svolgerà il 10 e 11 settembre a Ginosa Marina e la partecipazione ai campionati italiani ultimate, open e mixed (con squadre composte da uomini e donne insieme). Nell’immediato la società sportiva è impegnata a organizzare un corso per atleti juniores, con ragazzi dai 10 ai 16 anni: seminare la passione tra le giovani leve è certo una buona strategia per fare un ottimo raccolto.
Nella foto in alto e nella prima nel testo, gli atleti di Sham a Disc (foto fornite da Simone Grosso)