Il cinema vive tra i palchi e le poltrone dei teatri di Bari

Il Bif&st rende omaggio a Pasolini con alcuni dei suoi film cult, a cominciare da "Mamma Roma" che segnò il sodalizio del regista con Anna Magnani

Già da qualche giorno i manifesti, sparsi per la città, annunciavano una delle più belle iniziative culturali della città metropolitana di Bari: il Bif&st. E da oggi, finalmente, sino al 2 aprile, viene offerta l’occasione per ascoltare gradi attori e registi dal vivo, ammirare vecchi e nuovi film, godersi le anteprime nazionali e internazionali, in quei bellissimi teatri che rendono il capoluogo pugliese così attrattivo per i tanti appassionati e per i turisti. Anche quest’anno, come per la passata edizione, saranno proprio i teatri, con la loro storia e la loro arte, a ricoprire un ruolo da protagonisti e ad ospitare le tante e originali pellicole in programma, gli incontri e le iniziative proposte in questo festival del cinema. A cominciare dal più atteso, Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini, in edizione restaurata dalla Cineteca Nazionale, fiore all’occhiello dell’intera rassegna.

Sarà stupendo rivedere, presso il Teatro Piccinni, questo secondo film di Pasolini, nel centenario dalla sua nascita. Il Bif&st vede il grande cineasta protagonista, anche se purtroppo non con la sua intera cinematografia. Sarebbe stata un’occasione per i profani e per gli ammiratori del suo cinema, per scoprire e riscoprire lo straordinario cinema pasoliniano, così variegato, intenso, così italiano. Eppure, la mente geniale di questo artista sarà ben sviscerata durante una serie di lezioni, tenute da David Grieco e Angela Bianca Saponari. Ad introdurre questo viaggio a puntate, saranno personalità diverse, a seconda dell’ambito trattato.

Il direttore artistico del Bif&st, Felice Ludadio

Si andrà dal cinema alla letteratura, dalla storia d’Italia (certamente con un approfondimento su Pasolini intellettuale) alla società, con la quale il poeta ha avuto un rapporto controverso, ambiguo, sfaccettato. Odiato, eppure amato, Pasolini è sempre stato al centro delle polemiche, dei chiacchiericci della folla. Sempre controcorrente e, chissà, forse per questo assassinato in quel modo atroce. Al riguardo, un altro film da vedere in questo festival è La macchinazione di David Grieco, con Massimo Ranieri nei panni del poeta, una ricostruzione dell’ultima notte di Pasolini. Sarà di certo interessante ascoltare il regista, grande esperto e amante del cinema pasoliniano, nonché del poeta, dello scrittore e dell’intellettuale.

Pier Paolo Pasolini è un orgoglio italiano che va assolutamente celebrato, con la speranza che presto vi sia un festival in cui guardare i suoi straordinari film e parlare di tutte le denunce che il regista ha avuto. Per esempio, delle settanta querele del Decameron, il primo film della Trilogia della vita. Ma chissà, speriamo che presto accada, anche se purtroppo non quest’anno, nonostante l’occasione propizia. Eppure, come diceva Pasolini stesso, “il cinema è vita” e, perciò, sulla scia di questa citazione, vediamo cos’altro ci offrirà il festival di quest’anno. In questa tredicesima edizione del Bif&st, il Piccinni è il teatro che offre maggior varietà e prime di tutto rispetto, tanto che si prevede una perenne calca alle sue porte: oltre alle cinque lezioni su Paolini, è da vedere L’industriale di Giuliano Montaldo, Un autre monde ed En guerre di Stéphane Brizé, insieme all’imperdibile Mamma Roma.

Al Petruzzelli, il film Ennio, il bellissimo film dedicato al musicista, grande amico del regista Giuseppe Tornatore. Nella serata del 2 aprile, sarà insignito del Premio Mario Monicelli come miglior regista. Un premio meritatissimo per un film che ripercorre la vita del compositore, che fa rivivere la sua umanità e umiltà. Sempre lo stesso giorno, sarà proiettato La macchinazione. Domani, si potrà anche vedere Tre piani di Nanni Moretti, cui seguirà l’incontro con Margherita Buy, giustamente insignita del Premio Alida Valli come miglior attrice non protagonista. Al teatro Kursaal, un meraviglioso Tributo a Monica Vitti: Vitti d’arte, Vitti d’amore, di Fabrizio Corallo. E qui, per gli amanti delle serie, ci saranno le cosìdette “maratone”. Intere serie verranno proiettate, per una visione condivisa al cinema. Al riguardo, consigliatissima è la serie Chernobyl.

Al teatro Margherita, tutti gli incontri post film e le presentazioni dei libri. In primis, l’incontro dedicato a Ugo Tognazzi, condotto dalla docente Angela Bianca Saponari, con la presentazione dei due libri: Ugo Tognazzi ridere è una cosa seria e Ugo. La vita, gli amori e gli scherzi di un papà di salvataggio. Vi sarà, inoltre, la mostra al Palazzo del consiglio regionale, dedicata a Cecilia Mangini, ideata e realizzata da Archivio Cinema del reale. Un viaggio alla scoperta di una grande personalità cinematografica, attraverso una serie di fotografie dal 1952 al 1965. È curata da Paolo Pisanelli e Claudio Domini. La mostra avrà ingresso libero.

Il cinema calca le scene e, anche quest’anno, quindi, prende possesso dei teatri del barese. Si appropria dei suoi luoghi caratteristici, quelli più legati alla sua tradizione e, così facendo, li arricchisce di significato. È proprio questa una nota distintiva e fondamentale di questo festival, il suo elemento di unicità e originalità: questo fortunato e straordinario sodalizio tra cinema e teatro, questo desiderio di calcare i teatri più importanti del barese e di farne territorio cinematografico, che non poteva non essere riproposto e non poteva essere possibile se non a Bari. perciò, basta indugi. Andiamo a teatro e, tra i palchi e le poltrone di velluto, assistiamo a dei bellissimi film.