È fondamentale tornare, a pochi mesi dal giusto tributo di onore e di affetto, nel centenario della morte, ad un politico che è stato molto importante per la Puglia. Durante il governo giolittiano, in quel periodo storico in cui l’intera Italia prosperava tranne il sud, Giuseppe Di Vagno si preoccupava della sua cara terra d’origine. Il meridione e, in particolare, il tacco d’Italia, abbandonati alla corruzione e dimenticati da un governo troppo distante, avevano il loro “santo protettore”, il loro “gigante buono” che cercava di salvarli con tanti, validi progetti: primo fra tutti, un grande acquedotto che portasse benessere e sviluppo in una terra da sempre afflitta dalla scarsità d’acqua. E così ha cercato di fare fino all’ultimo, fino a quando non è stato assassinato dalle squadracce fasciste il 26 settembre 1921 a Mola di Bari, al termine di un appassionato comizio in favore dei suoi amati contadini.
È importante ricordare la figura politica e storica di quest’uomo, nativo di Conversano. Di Vagno non ha mai dimenticato la sua terra e i suoi concittadini, che avevano ricambiato con entusiasmo il suo impegno, eleggendolo in parlamento per far giungere la loro voce a un governo decisamente antimeridionale. Di Vagno ha sempre lottato apertamente e con coraggio in nome del mezzogiorno, considerato un territorio “inferiore”, arretrato, fermo a un passato feudale, popolato da un’accozzaglia di “pezzenti e diseredati” e di “contadini e bifolchi”.
Sempre a fianco dei più poveri, dei lavoratori sfruttati ed emarginati, fu accusato, ingiustamente, di essere il responsabile degli scontri, avvenuti durante uno sciopero generale a Conversano, e per questo messo a bando dalla sua città. In realtà, proprio perché socialista aveva da subito attirato l’antipatia dei fascisti, pronti a tutto pur di allontanarlo dalla scena politica. Ma il “gigante buono” viene comunque eletto deputato, tra le fila del partito socialista nella circoscrizione Bari – Foggia.
La sua storia e la sua lotta infaticabile per il sud meritano di essere ricordate e molte città pugliesi hanno pensato bene di rendergli omaggio. Prima tra tutte, la sua città natale, Conversano, che ha organizzato lo scorso settembre una serie di eventi, tra mostre, presentazioni di libri e convegni, coronati dalla visita del presidente della repubblica, Sergio Mattarella.
in realtà, sono tante le città in Puglia che nel corso degli anni hanno reso omaggio a Di Vagno. A cominciare da Corato, che nel 2015 ha dedicato un grande murale al martire socialista, imitata poi da Andria e, recentemente, da Acquaviva delle Fonti. L’immagine del parlamentare spicca sulla piazza dedicata allo stesso Di Vagno, nel cuore del centro storico di Corato: a realizzare il dipinto era stato Luis Gomez de Teran, come anteprima del festival cinematografico Verso sud, su iniziativa dell’associazione Lavorare stanca, in collaborazione con il comune e il forum dei giovani perché l’esempio di questo grande politico socialista non fosse dimenticato.
L’esempio di Corato era stato presto seguito dal comune di Andria, che aveva riprodotto lo stesso murale tra le sue strade, insieme ad altri meravigliosi dipinti che arricchiscono la città, la più ricca in Puglia di opere di street art. A seguire l’esempio, qualche giorno fa anche Acquaviva delle Fonti, affidandosi al talento di Marco Radogna che ha allestito la sua opera nella piazza principale.
“La street art è un modo efficace di onorare la memoria – ha spiegato il sindaco Davide Carlucci, durante la cerimonia di inaugurazione – ma anche un modo per arricchire la città di splendide opere d’arte. Sono forme d’arte che raggiungono tutti e che spingono anche i più piccoli a fare domande agli adulti. Non riesco a pensare ad un modo migliore per mandare avanti il nome e la memoria. Un modo più efficacie in una società che si nutre costantemente di immagini. Penso che non si possa fare meglio di così e sono felice che Acquaviva si unisca alle altre città pugliesi, ricordando un tale uomo, un tale politico”.
“Vorrei che la nostra Puglia si riempisse di splendidi murales dedicati a quest’uomo – ha aggiunto l’artista Marco Radogna – e anche di tanti omaggi di questo genere. I murales arricchiscono e abbelliscono le città. Sarebbe bello che ogni strada si riempisse di questi grandi esempi di umanità e bellezza. E che ogni città avesse un sindaco tanto propenso a comprendere il grande impatto che ha la street art sulla popolazione e sui suoi membri più giovani”.
Nella foto in alto, il murale dedicato a Di Vagno, realizzato da Luis Gomez de Teran nel 2015 a Corato