Rosso Cirasa for life

Per Giorgia Ciocia, giovane bitontina, la malattia non è un problema ma un motivo in più per lottare e vivere con entusiasmo le sue passioni tra arte, cucina e cucito

Quella di Giorgia è una vita tutta da raccontare. Una storia bellissima. Di coraggio, di forza, di resilienza, della volontà irriducibile di non darsi mai per vinta, neppure quando la situazione si fa più difficile e in qualche caso disperata. Mentre sentivo Giorgia parlare – eravamo sedute al tavolino di un bar, in uno dei primi giorni di gennaio, con un vento così forte che rendeva quasi impossibile gustare il caffè – mi stupivo di quella tenacia, di quegli occhi così energici. In quanti continuerebbero a lottare senza abbattersi, con una storia come la sua? E, invece, eccola lì, pronta a raccontare la sua malattia, come se non fosse un peso ma un’opportunità, un modo per rinascere ed evolversi. Come se non fosse una cosa indesiderata da scaraventare lontano da sé o, peggio, da nascondere.

Giorgia Ciocia è affetta da endometriosi, la presenza di endometrio, la mucosa che riveste esclusivamente la cavità uterina, all’esterno dell’utero. Una malattia rara, che l’ha costretta a tantissimi interventi, fuori della regione. Attualmente, questa giovanissima ragazza di Bitonto è seguita da uno specialista, primario a Padova, che di tanto in tanto scende ad Acquaviva delle fonti.

Inizialmente, nessuno sapeva dirmi niente. Si pensava che fossero semplici cisti ovariche”, mi racconta, mentre dalla sigaretta si sprigiona una nuvoletta di fumo. “In ospedale, la prima volta che mi sono operata, ero convinta che si trattasse solo di questo. Poi però le cisti sono ricresciute rapidamente e i dolori sono tornati più forti che mai. Non sapevo che cosa stesse accadendo, finché non mi hanno parlato di cisti endometriosiche, ma senza spiegarmi cosa significasse. Ho dovuto capirlo da sola e fare in modo che la conoscenza di questa questa malattia si diffondesse il più possibile”.

Così, Giorgia ha iniziato a cercare articoli e ad informarsi in ogni dove. In questo modo, riusciva a dare un senso a quello che pativa prima e durante il ciclo mestruale. Per tre anni ha cercato il medico più adatto per lei, mentre era impegnata con lo studio. Finché ha incontrato l’Associazione Italiana Endometriosi che le ha offerto ogni spiegazione su una patologia infida e che colpisce tantissime donne, alle quali Giorgia ha deciso di rivolgersi tramite dei video e che hanno cominciato a contattarla per conoscere i migliori specialisti da cui ottenere supporto e vicinanza. Con la sua forza travolgente e il suo entusiasmo per la vita, Giorgia è riuscita ad arrivare a ciascuna di loro e ancora continua a farlo.

E per dare maggior spessore al proprio impegno ha fondato una pagina facebook, dove colleziona articoli e video per sensibilizzare le donne. Ma presto questa pagina si è trasformata in altro, a riprova della grande forza e inventiva di questa ragazza che è certo molto più della sua malattia. “Ho chiamato la pagina Rosso Cirasa lab e qui ho iniziato a pubblicare le mie creazioni. Cirasa in bitontino significa ciliegia: volevo sottolineare la mia appartenenza alla Puglia oltre al fatto che sono davvero ghiotta di questo frutto così delizioso. In natura ci sono perfino le ciliegie chiamate Giorgia! Un segno del destino”, sorride.Su questa pagina ho iniziato a pubblicare i baschi, i cappelli, le borse che creo e che in molte hanno iniziato a richiedermi. Molte delle stoffe che uso sono di mia nonna: di ottima fattura non si trovano più. Mia nonna è sarta e da lei ho imparato tutto ciò che so sul cucito. Molti dei vestiti che indosso sono confezionati da lei e alcuni li disegno io stessa”.

Giorgia racconta che sua nonna avrebbe voluto mettere su una boutique ma il nonno la fece desistere. Ciò, tuttavia, non l’ha fermata: la nonna, infatti, ha confezionato moltissimi abiti da sposa e rivelato una creatività che Giorgia ha ereditato in toto. “Sono in un certo senso l’erede di mia nonna anche in cucina. E non nascondo che mi ci vedo in un futuro non molto lontano in un mio negozietto in cui vendere le mie creazioni. È un’attività che mi appassiona tantissimo e che spero di continuare a seguire per sempre”.

Ma Giorgia ha anche una grande passione per il teatro, nata quand’era al liceo classico e frequentava il laboratorio teatrale. Una passione che l’ha spinta ad intraprendere la magistrale in Scienze dello spettacolo all’università di Bari, dopo la triennale in Lettere moderne. A un certo punto ha pensato di lasciare e iscriversi a Disegno industriale ma le circostanze l’hanno risospinta nella prima direzione. “Siamo in un’età in cui bisogna fare di tutto, bisogna investire, puntare su di sé, senza lasciarsi trascinare dal pessimismo o cadere nel vuoto. Non è il momento di arrendersi o di gettare la spugna. Dopo lettere pensavo di frequentare un corso di arte terapia ma è subentrata la pandemia. Ma io sono sempre qui a coltivare i miei sogni, senza il minino pensiero di desistere”, afferma con un sorriso fiero che non lascia dubbi sulla sua capacità di farcela. A marzo, intanto, si celebrerà la giornata mondiale dell’endometriosi e Giorgia pensa a qualche nuova iniziativa per aiutare le donne che come lei hanno a che fare con questo problema. “Non è facile combattere questo male ma so che ci posso convivere. E so che andrà tutto bene!”, conclude con la forza e l’enorme simpatia che irradia quando parla di sé e del suo futuro. Forza Giorgia!

Nella foto in alto, Giorgia Ciocia. Nelle altre foto alcuni cappelli, originali creazioni in mostra sulla pagina fb Rosso Cirasa Lab